Servizi sociali e amianto: le questioni da risolvere con maggiore urgenza

Servizi sociali e amianto: le questioni da risolvere con maggiore urgenza

Sara Faraci

Servizi sociali e amianto: le questioni da risolvere con maggiore urgenza

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giovedì 28 Marzo 2013 - 10:30

Richiesta dai consiglieri Gioveni e Caciotto la destituzione di Croce e Lo Conti. Forti preoccupazioni anche per il residuare, in città, di opere in amianto

La rivoluzione Crocetta incoraggia a chiedere di più. Dopo i radicali provvedimenti assunti dal presidente della Regione Sicilia e riguardanti la rimozione dall’incarico degli assessori al Turismo, Battiato, e ai Beni Culturali, Zichichi, i consiglieri della terza Circoscrizione, Libero Gioveni e Alessandro Caciotto, auspicano che questa netta inversione di rotta possa abbattersi anche su altri aspetti amari per la nostra città.

Il riferimento è alla perplessità espressa per l’operato del commissario straordinario, Luigi Croce, e per quello del commissario dell’Istituto Autonomo Case Popolari, Venerando Lo Conti. A sollecitare disapprovazione nei confronti del primo nonché una estrema richiesta di destituzione dal suo incarico, le esternazioni, definite dagli stessi “agghiaccianti”, compiute da Croce nei giorni scorsi.

Il commissario avrebbe infatti paragonato le difficoltose condizioni di vita cui sono costretti i soggetti affetti da handicap, a quelle dei cittadini normodotati, accompagnando quest’infausto raffronto, all’improvvida decisione di sospendere parte dei servizi sociali all’interno della nostra città e al dietro-front sul varo dei bandi imposto al dirigente del Dipartimento De Francesco.

Da contraltare alle scelte di Croce, date quantomeno per opinabili, la paralisi in cui giace l’IACP. Nonostante le attenzioni anche a livello nazionale riservate all’organo a causa dei recenti fatti di cronaca che lo hanno posto sotto la lente d’ingrandimento della Procura, Gioveni e Caciotto ritengono ugualmente intollerabile la stasi di alcuni progetti e altrettanto scandalosa l’acquisizione di sostanziosi premi in denaro da parte di alcuni dirigenti dell’ente per il raggiungimento di discutibili obiettivi. Un quadro che spinge i consiglieri a richiedere la destituzione anche di Lo Conti.

Ma l’operato dell’IACP giace, secondo Gioveni, sotto una cattiva luce anche per via del disinteressamento mostrato dall’ente riguardo le impellenti azioni di prelievo e smaltimento dei vecchi serbatoi di amianto che ancora popolano le terrazze di vari alloggi popolari, mettendo in seria apprensione gli inquilini ben consci dell’ormai attestata pericolosità di questo materiale.

Del resto – aggiunge Caciotto in una seconda nota, indirizzata al commissario straordinario – la situazione dell’edilizia popolare è solo una pallida eco delle “bombe ecologiche” celate nei meandri della città. Lastre di eternit, pannelli, canne fumarie, tettoie, coibentazioni di tubature costituiscono un quotidiano attentato alla salute dei cittadini e alla salubrità dei luoghi, rendendo urgenti gli adeguati interventi di smaltimento.

A fronte, infatti, di un unico serio tentativo di bonifica delle aree interessate, compiuto qualche anno fa dall’ex assessorato al Risanamento tramite appositi fondi stanziati dal Ministero dell’Ambiente, languono ad oggi i lavori di avvio di nuovi iter amministrativi e tardano ad arrivare risposte da Palermo nonostante le esortazioni del Comune alla Regione volte ad ottenere nuovi fondi per la pubblicazione di relativi bandi.

Uno stallo perpetrato in spregio alla valanga di norme, decreti e circolari “anti amianto” che dal 1992 si sono avvicendati riversando sulla cittadinanza la consapevolezza delle caratteristiche cancerogene e gravemente lesive per l’ambiente di un prodotto che pure era dapprima ampiamente utilizzato.

Resta la speranza di un intervento che si scrolli di dosso un torpore che rischia di diventare letale, recidendo il filo che tiene sospesa sul capo della città di Messina questa spada di Damocle. (Sara Faraci)

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