Teatro: aspettando la Primavera l'inverno porta il pignoramento dei mobili...

Teatro: aspettando la Primavera l’inverno porta il pignoramento dei mobili…

Rosaria Brancato

Teatro: aspettando la Primavera l’inverno porta il pignoramento dei mobili…

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venerdì 21 Febbraio 2014 - 09:48

Il presidente Puglisi ha consegnato all'assessore Perna il progetto "Primavera dei Teatri" per la mini-stagione dei prossimi mesi. Toccherà a Perna trasmetterlo alla Regione per ottenere i 250 mila euro promessi dall'assessor Stancheris un mese fa. Il momento però non è dei migliori, i contributi ai teatri sono stati bloccati dal Commissario dello Stato, la maggioranza Crocetta traballa e intanto al Vittorio Emanuele arrivano i primi pignoramenti... IN ALLEGATO IL PROGETTO PRIMAVERA DEI TEATRI

In questo momento l’unico spettacolo che potrebbe andare in scena al Vittorio Emanuele è “Il Fantasma dell’Opera”, perché di reale, purtroppo, non c’è nulla, né le risorse, né un Cda che possa operare, né qualcuno che finora abbia mantenuto le promesse.

Pregevole il progetto che il presidente dell’Ente Teatro, Maurizio Puglisi, ha predisposto e presentato nel corso della seduta dell’ VIII Commissione Consiliare, e trasmesso all’assessore comunale alla cultura Tonino Perna affinchè si faccia carico di portarlo alla Regione per avere le risorse promesse a dicembre e a gennaio dall’assessore regionale Michela Stancheris.

Si chiama “Primavera dei Teatri” ( vedi progetto allegato) e prevede una mini stagione sia di musica che di prosa, ma il cui esito è legato alle somme regionali, perché le casse del Teatro sono desolatamente vuote, i debiti tanti e il destino sempre più incerto.

Se nessun deputato regionale sposerà, in termini reali e pressanti, la causa, è più che certo che il progetto finirà ad ammuffire in un cassetto del Dipartimento regionale e le somme non arriveranno mai a Messina.

La situazione attuale infatti non consente voli pindarici, ma anche volendo volare basso, riesce difficile persino sollevarsi da terra. Iniziamo dall’aspetto economico: il Commissario dello Stato impugnando la metà delle norme della Finanziaria regionale ha di fatto bloccato tutti i contributi destinati ai Teatri, compresi i 5 milioni e 200 mila euro per il Vittorio Emanuele.

Il governo Crocetta sta cercando di mettere una toppa, perché le norme impugnate hanno tolto ossigeno a diversi comparti, ma la Finanziaria bis non è tra i pensieri dell’Ars in questi giorni e non lo sarà ancora per un po’. Di scena infatti c’è la farsa delle province, divenuta non solo uno spettacolo esilarante, ma anche la cartina di tornasole di una maggioranza in frantumi, vittima più delle rese dei conti interne che degli attacchi dell’opposizione. Il problema dei contributi ai Teatri quindi non è al momento in primo piano.

Passiamo quindi ai soldi, quei 250 mila euro promessi dal’assessore Stancheris, e che secondo il progetto presentato dal presidente Puglisi dovrebbero garantire il pagamento della mini-stagione di musica.

Le somme inizialmente erano state inserite in un emendamento da portare in Aula con la Finanziaria, poi però non hanno superato l’ostacolo del voto e sono riapparse nelle dichiarazioni ufficiali dell’assessore Stancheris durante la seduta consiliare a Messina il 21 gennaio. Da quel giorno la situazione del governo regionale è precipitata ma, in ogni caso, non si è mossa foglia.

L’auspicio è che, quando l’assessore Perna presenterà il progetto, venga accolto e finanziato quanto prima. Restano poi i 90 mila euro previsti dal progetto per garantire la mini-stagione di prosa, con fondi dell’Ente. Anche qui di concreto non c’è nulla, anche perché il Cda sembra ormai una figura mitologica a più teste (5 o 7 o 3 in base a chi ne parla), ma senza la ratifica delle nomine il Presidente non può operare in nessun modo. Manca ancora il sovrintendente (in pole position c’è l’architetto Antonello Longo), e l’unica figura operativa è il commissario Pietro Visalli, l’ultimo di una serie, nominato il 27 dicembre 2013, insediato il 13 gennaio e venuto a Messina una sola volta, come da collaudata abitudine dei commissari….

Il destino del Cda è in mano agli umori di Crocetta, che in cuor suo predilige la figura dei commissari, ma in questo caso, alle prese con la ratifica delle nomine che sono in numero superiore a quanto da lui indicato (e gli lasciano anche pochi spazi di manovra nonostante la Regione sborsi la maggior parte dei soldi), non ha alcuna fretta di rendere operativo l’organismo.

Senza Cda, senza sovrintendente, senza soldi, il presidente è impossibilitato, paradossalmente, anche a comprare un panino.

La situazione è drammatica, le carte relative ai conti del passato presentano voragini e ombre, e nei giorni scorsi la compagnia di balletto che ha portato la Abbagnato al Vittorio, è passata alla vie di fatto con il pignoramento di alcuni mobili degli uffici, quadri, libri, tappeti, scrivanie….

E’ trascorso un mese esatto dalla visita della Stancheris. Quel giorno, in Aula, c’erano alcuni deputati messinesi ad ascoltare sia le doglianze dei presenti che gli impegni presi a nome del governo. La palla adesso è in mano all’assessore Perna, ma senza l’appoggio di tutta la deputazione è impossibile che quei 250 mila euro si tramutino in soldi veri, a maggior ragione in un momento critico per le casse della Regione e per la tenuta della maggioranza.

Proprio ieri nel corso della seduta della Commissione presieduta da Piero Adamo sono state espresse preoccupazioni in merito al rispetto degli impegni presi ed è stato fatto appello “alla deputazione messinese affinché si preoccupino che giunga a compimento l’iter infinito di ratifica delle nomine del cda dell’Ente, primo necessario passo per far tornare l’E.A.R. alla “normalità”. Invitiamo i Deputati regionali a spendere tutto il loro peso politico affinché l’Assessore Stancheris mantenga gli impegni economici assunti a Messina con il Consiglio Comunale”.

Ma se davvero sarà Primavera è troppo presto per dirlo. E non solo perché oggi sta piovendo.

Rosaria Brancato

IN ALLEGATO IL PROGETTO PRIMAVERA DEI TEATRI

Un commento

  1. Si prenda atto, con coraggio e serietà, che a Messina la cultura non si sa cosa sia.
    A questo punto, si chiuda il teatro e lo si riconverta ad attività utili.
    Quando era ragazzino, mi ricordo che sopra il cinema Metropol vi era una sala per cerimonie, sempre affollata e richiestissima dai Messinesi.
    Si riconverta il teatro a luogo per ricevimenti privati e manifestazioni a pagamento.
    Battesimi, Prime Comunioni, Matrimoni, Lauree, diciottesimi e compleanni
    Nella sala, al posto delle poltroncine, si mettano i tavoli per i commensali.
    L’oerchestra, già esistente, dalla fossa, allietarà i presenti con valzer, mazurke e gli immancabili trenini.
    Le cucine siano allestirte sul palcoscenico, in modo da fare godere ai commensali la vista della cucina a vista.
    Il personale imparerà a servire ai tavoli.
    Ai Messinesi, del resto, l’unica cosa che importa è mangiare.
    Le uniche attività che resistono sono pizzerie e rosticcerie.
    Si segua il volere del mercato.
    George.

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