Lo Presti e Sturniolo: «Basta con la pubblicità lesiva della dignità della donna»

Lo Presti e Sturniolo: «Basta con la pubblicità lesiva della dignità della donna»

Danila La Torre

Lo Presti e Sturniolo: «Basta con la pubblicità lesiva della dignità della donna»

martedì 21 Ottobre 2014 - 13:58

La proposta di delibera dei due consiglieri comunali mira ad «aderire alla campagna “Città libere dalla pubblicità offensiva della dignità della donna” promossa dal coordinamento nazionale dell’UDI; aderire alla moratoria della pubblicità lesiva della dignità di genere». Pronta anche il doppione presentato dall’assessore Panarello

Basta con la pubblicità lesiva della dignità della donna. A dirlo, anzi a scriverlo sono in consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo, che nei giorni scorsi hanno redatto e depositato agli atti della Presidenza del Consiglio comunale una proposta di delibera da sottoporre all’attenzione dell’Aula. Troppi «i messaggi pubblicitari discriminatori rispetto al genere, all’orientamento sessuale, all’origine etnica, alle convinzioni civili, morali e religiose, o rappresentativi di immagini violente e degradanti ledono gravemente la dignità di donne e uomini, che rappresentano un ostacolo per la realizzazione di una società moderna e paritaria e contribuiscono ad alimentare e consolidare gli stereotipi di genere determinando un impatto negativo sulla parità fra i sessi nella sfera privata, come in quella pubblica e lavorativa». Secondo i due esponenti del Civico Consesso, a tutto questo è necessario mettere un freno, anche perché «la pubblicità costituisce un potente veicolo per riflettere e creare cultura, generando identità e valori, convinzioni e atteggiamenti e può radicare negli individui stereotipi con cui identificarsi»

«I messaggi pubblicitari – si legge testualmente nell’atto proposto da Lo Presti e Sturniolo – occupano gli spazi comunali si trovano in luoghi pubblici e spesso visibili anche a soggetti più sensibili come bambini e adolescenti, i quali non devono essere urtati da immagini violente e degradanti. La rappresentazione dell’ideale corporeo nella pubblicità può influire negativamente sull’autostima comportando, anche il rischio di disturbi alimentari».

I due consiglieri ricordano che il quadro costituzionale e normativo peraltro è chiarissimo sull’argomento e nella proposta di delibera citano gli articoli 3, 21 e 23 della costituzione italiana, la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, a Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW); il primo Patto europeo per la parità di genere del 2006-2010 aggiornato con il Patto 2011-2020; a risoluzione N. 2008/2038 (INI) ad oggetto “Impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini”,

«Troppo spesso– si legge ancora nella delibera – gli stereotipi sulle differenze di genere, proposte dalla pubblicità, presentano i corpi delle donne come oggetti, e che la riduzione dell'essere umano ad oggetto espone l'individuo alla violenza e all'offesa».

La proposta di delibera dei consiglieri Lo Presti e Sturniolo mira ad «aderire, per i motivi espressi in narrativa, alla campagna “Città libere dalla pubblicità offensiva della dignità della donna” promossa dal coordinamento nazionale dell’UDI; aderire alla moratoria della pubblicità lesiva della dignità di genere, condividendo i presupposti di fatto e di diritto della risoluzione del Parlamento Europeo N. 2008/2038 (INI) avente ad oggetto “Impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini”; richiedere agli organi di Governo nazionale e regionale, per quanto di competenza, di adeguare ai principi della citata risoluzione comunitaria la rispettiva legislazione in materia».

Lo scopo ultimo della proposta è quello di «di definire i seguenti obiettivi strategici della moratoria della pubblicità lesiva della dignità di genere nella Città di Messina: combattere ogni forma di violenza contro le donne, al fine di garantire il rispetto dei loro diritti e realizzare la parità di genere, anche nella prospettiva di una crescita inclusiva; superare gli stereotipi di genere e promuovere la parità tra donne e uomini a tutti i livelli dell'istruzione e della formazione, nonché nella vita lavorativa, politica ed economica e nella partecipazione ai processi decisionali; diffondere i principi della parità di genere e, più in generale, della pari dignità umana e dell’integrità della persona».

Per Lo Presti e Sturniolo risulta fondamentale «approvare le seguenti linee d’indirizzo per il perseguimento degli obiettivi e l’attuazione della predetta moratoria nella Città di Messina :curare che nessun materiale comunicativo dell’Ente contenga stereotipi di genere e/o testi ed immagini lesive della dignità della donna; vigilare affinché nessun materiale comunicativo inerente iniziative patrocinate dal Comune di Messina sia veicolo di stereotipi lesivi della donna; invitare i titolari di impianti pubblicitari privati ad aderire alla moratoria e a rifiutare le pubblicità lesive della donna; svolgere un monitoraggio permanente delle rappresentazioni di genere nella pubblicità, al fine di valutare la diffusione di pubblicità sessista o discriminatoria, anche attraverso i reclami e le segnalazioni inviate da singoli cittadini e/o da associazioni rappresentative di interessi collettivi, nonché da ogni altra pubblica amministrazione che vi abbia interesse in relazione ai propri compiti istituzionali».

Accanto alla lodevole iniziativa dei due ex consiglieri comunali di Cambiamo Messina dal basso, oggi Gruppo Misto, c'è adesso anche quella della giunta. L’assessore Panarello si è premurata a precisare in queste ore che «si è proceduto ad istruire una delibera che ha per oggetto <l'adesione alla campagna nazionale UDI (Unione Donne in Italia)>, dichiarando al contempo il comune di Messina <città libera> dalle pubblicità lesive della dignità della donna». L’esponente di giunta ha spiegato di aver ricevuto cinque giorni fa la segnalazione di un'affissione pubblicitaria nella nostra città a sfondo sessista e in particolar modo lesiva della dignità della donna. In seguito a quella segnalazione l’assessore ha incaricato il segretario generale Le Donne di redigere la proposta di delibera, preparata in «tempi record», ha aggiunto la Panarello.La pubblicità in questione è quella che rappresenta una donna con due palle da bowling al posto del seno.

La delibera targata Panarello- Le Donne è pronta ad essere approvata in Giunta e, di fatto, sarà un doppione di quella già presentata e depositata ufficialmente da Lo Presti e Sturniolo.

DLT

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007