Nello Stretto si torna a scioperare: il 24 febbraio stop dei lavoratori dell’impianto marittimo Rfi

Nello Stretto si torna a scioperare: il 24 febbraio stop dei lavoratori dell’impianto marittimo Rfi

Nello Stretto si torna a scioperare: il 24 febbraio stop dei lavoratori dell’impianto marittimo Rfi

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lunedì 06 Febbraio 2012 - 08:07

Alla base dello stop di 8 ore anche le nuove assunzioni in Bluferries paventate da Bluvia, almeno per l'OrSa.Anche la Fit Cisl aderisce formalmente allo sciopero di 8 ore , ritenendo necessario tuttavia coinvolgere nelle prossime azioni tutto il segmento ferroviario e dell'indotto messinese

E’ lungo l’elenco delle motivazioni alla base dello sciopero di tutto il personale operante nell’impianto marittimo di ferrovie dello Stato, annunciato dall’OrSa settore navigazione. La protesta, che durerà 8 ore, dalle 9 alle 17, è legata alle annunciate “assunzioni in Blu Ferries” che secondo il sindacato è avvenuta senza la necessari consultazione “e snobbando la rivendicata stabilizzazione del personale precario il cui utilizzo, da più di un decennio, consente all’azienda di armare le navi”. E poi ancora “il reiterato diniego della dirigenza aziendale di applicare gli accordi più volte sottoscritti con i sindacati relativi alle promozioni definitive del personale di ruolo, di tutte le qualifiche, che continua ad essere illecitamente sfruttato con funzionamenti a grado superiore decisi unilateralmente dall’azienda con dinamiche ad personam. Lo sperpero di denaro pubblico che si concretizza con l’imbarco di personale precario per non concedere le giuste promozioni al personale di ruolo. La gestione sommaria dell’impianto che lascia registrare la fase più buia del traghettamento ferroviario nello Stretto e il continuo smantellamento del servizio di traghettamento e la conseguente compressione dei livelli occupazionali”. In occasione dello sciopero, il personale impiegato negli Uffici, Officine e Magazzino si asterrà dal lavoro per l’intera giornata lavorativa.

Anche la Fit Cisl aderisce formalmente allo sciopero di 8 ore del comparto navigazione proclamato per il prossimo 24 febbraio, ritenendo necessario tuttavia coinvolgere nelle prossime azioni tutto il segmento ferroviario e dell’indotto messinese.
“Bisogna uscire dall’emergenza e pensare a un’inversione di tendenza strutturale che arresti la dismissione operata dal Gruppo Ferrovie dello Stato nello stretto. La vertenza Servirail, esplosa per la drammaticità di 85 licenziamenti, è la cima dell’iceberg di un complessivo sfascio che nell’ultimo decennio ha causato una lenta e inesorabile emorragia occupazionale costata, tra i ferrovieri nella sola provincia di Messina, oltre mille posti di lavoro”.

La Fit Cisl di Messina alza di nuovo il tiro sulla situazione del sistema ferroviario messinese. “L’officina Grandi Riparazioni – continuano dalla sede di via Alessio Valore – resta appesa a un filo e il destino sembra segnato dalle dichiarazioni ufficiali di Trenitalia, oggi non smentite, che ne ha sancito la prossima chiusura. Parliamo di 90 addetti, meno del 50% rispetto al 2006, le cui attività sono fortemente legate ai treni a lunga percorrenza il cui taglio ha portato il numero delle vetture manutenzionate annue diminuire negli anni da 161 del 2006 alle 80 del 2011. Discorso analogo vale per la navigazione sullo stretto, dove la flotta pubblica, vetusta e insufficiente, è stata colpevolmente abbandonata al proprio destino e, a dimostrazione, è l’assenza del segmento ferroviario RFI dal piano industriale FS 2011/15”.
La Fit Cisl lamenta la mancanza da troppo tempo di un confronto serio con la Direzione Navigazione Messina “perché troppe sono le criticità del segmento aggravate dai tanti accordi non rispettati dall’azienda che penalizzano il personale di esercizio e di terra. Lo scorrere inesorabile del tempo aggrava la situazione che deve essere affrontata nella sua interezza”.
Per il sindacato occorre prendere spunto dalla vertenza Servirail, giunta al 70esimo giorno di presidio permanente, auspicando di trovare con senso di responsabilità un’urgente soluzione già dal prossimo incontro regionale del 9 febbraio sia al fattore occupazionale che al servizio all’utenza.
“Allo stesso tempo – continuano i rappresentanti della Fit Cisl – riteniamo necessario gettare le basi tra le parti convocate per una modifica strutturale della politica di Ferrovie in riva allo stretto. Occorre riunire gli sforzi per continuare la vertenza del comparto ferroviario messinese nella sua interezza”.

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