Oceano interviene sulle condizioni del Comune

Oceano interviene sulle condizioni del Comune

Oceano interviene sulle condizioni del Comune

mercoledì 03 Ottobre 2012 - 13:46

Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina critica duramente l’operato dell’amministrazione uscente di Messina, invita a individuare errori e responsabilità e a supportare il commissario Croce nel difficile compito deve affrontare. “La condizione di collasso finanziario e organizzativo del Comune di Messina è ormai divenuta una certezza pubblica. Le difficoltà nei pagamenti e nel […]

Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina critica duramente l’operato dell’amministrazione uscente di Messina, invita a individuare errori e responsabilità e a supportare il commissario Croce nel difficile compito deve affrontare.

“La condizione di collasso finanziario e organizzativo del Comune di Messina è ormai divenuta una certezza pubblica. Le difficoltà nei pagamenti e nel trasferimento delle risorse rende ormai quasi impossibile il pagamento degli stipendi dei dipendenti diretti – a tempo indeterminato e precari – e di quelli di partecipate e aziende e cooperative che garantiscono funzioni essenziali come trasporto pubblico, igiene cittadina e servizi sociali. Sempre più spesso mancano i soldi anche per garantire l’operatività di mezzi e attrezzature, per acquistare carburante, pagare l’assicurazione degli automezzi, assicurarne l’ordinaria manutenzione. Difficoltà significative si incontrano anche nel pagamento dei fornitori che assicurano gli approvvigionamenti necessari al funzionamento quotidiano degli uffici comunali – scrive Oceano-. Questa condizione si era già presentata nei mesi scorsi, ma agli allarmi lanciati ed alle critiche avanzate la precedente amministrazione rispondeva che si trattava solo di una crisi di liquidità, di responsabilità dei governi nazionale o regionale, di chi c’era prima o altro. E che comunque il bilancio del comune era strutturalmente risanato dall’azione amministrativa condotta, che le bisognava stare tranquilli e che chi criticava era disfattista, populista, demagogo.

Oggi, che a gestire l’Ente è preposto da pochi giorni un Commissario del prestigio e con l’autorevolezza del dott. Luigi Croce, viene fuori la condizione reale del comune: “la barca fa acqua da tutte le parti e rischia di affondare”.

Diventa chiaro a tutti che propaganda, populismo e demagogia non erano gli strumenti di chi lanciava allarmi, ma al contrario di chi irresponsabilmente dichiarava che i conti erano a posto. Propaganda di chi raccontava una condizione differente dalla realtà, di chi non assumeva le scelte fondamentali per correggere i conti dell’Ente.

Se è innegabile la difficoltà derivante della situazione economica internazionale ed i provvedimenti del Governo hanno ridotto le risorse per trasferimenti, è ancor più certo che vi sono responsabilità precise di chi ha gestito il Comune di Messina per le spese effettuate, per i tributi non riscossi, per il dissesto finanziario, per il dramma che stanno vivendo migliaia di lavoratrici e lavoratori che non prendono lo stipendio, per centinaia di ditte che non si vedono pagare le fatture, per una città che dipende in misura significativa dal funzionamento e dai pagamenti dell’Ente locale.

Il compito che deve affrontare il Dott. Croce è difficilissimo e per questo va supportato e sostenuto: tamponare le falle e riportare in rotta una barca che era alla deriva. Per farlo occorre che tutti recuperino il senso delle Istituzioni ed il primato del bene comune. Ci sono ancora troppi che vorrebbero continuare a piegare le logiche al proprio tornaconto. Occorre risanare, garantendo i pagamenti di stipendi e fornitori, facendo pagare le tasse a chi le evade, recuperando la logica della programmazione e della progettazione per affermare l’interesse collettivo e non quello di pochi noti, la vocazione produttiva e non la rendita immobiliare, riducendo le rendite di posizione, affermando trasparenza, confronto, partecipazione.

Il commissario Croce può iniziare quest’opera, ma toccherà ad altri completarla se vogliamo realmente salvare la nostra città.

Per farlo, però, – conclude il segretario generale della Cgil di Messina- occorre individuare gli errori e le responsabilità. Perché se si vuol costruire una occasione di riscatto non si può dire che sono tutti colpevoli, che siamo tutti uguali, tutti responsabili sullo stesso piano, perché mai come oggi è evidente che chi ha avuto ruoli amministrativi ha responsabilità specifiche”.

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