Giardini Naxos. Il Partito Democratico ha presentato le osservazioni sul progetto della Tecnis

Giardini Naxos. Il Partito Democratico ha presentato le osservazioni sul progetto della Tecnis

Enrico Scandurra

Giardini Naxos. Il Partito Democratico ha presentato le osservazioni sul progetto della Tecnis

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sabato 23 Aprile 2016 - 08:59

La locale sezione dei Dem ha inviato i pareri al Dipartimento regionale Ambiente di Palermo. Il materiale è stato predisposto con l'aiuto del professor Massimiliano Silvestro, geologo ed esperto di problematiche ambientali.

Dopo la presentazione delle osservazioni sul documento Via-Vas, relativo al progetto di realizzazione del porto di Giardini Naxos, da parte del movimento politico “Agorà”, anche il Partito Democratico ha inviato nei giorni scorsi ulteriori valutazioni al riguardo. Proprio ieri la sezione naxiota ha, infatti, formalizzato e inoltrato al Servizio Vas-Via del Dipartimento regionale Ambiente di Palermo tutto il materiale predisposto grazie al professor Massimiliano Silvestro, geologo ed esperto di problematiche ambientali. Le analisi, redatte dai vertici democratici sono state, dunque, già raccolte e spedite, e all’interno vi sono evidenziati tutti i pareri sulla documentazione della Tecnis che “appare carente ed insufficiente ai fini della necessaria valutazione di impatto ambientale da parte dell’organo regionale”. Stando a quanto detto dai Dem, “non è stato, ad esempio, fornito il parere di compatibilità geomorfologica in ottemperanza alle norme di attuazione del Piano per l’Assetto idrogeologico, che evidenzia una pericolosità da erosione costiera a rischio molto elevato”. “Si ritiene, pertanto, necessario – hanno scritto ancora -uno studio ambientale integrato, tuttora assente nella documentazione prodotta dalla società proponente, che produca un’adeguata caratterizzazione dell’ecosistema marino, le carte batimorfologiche dei fondali interessati, un’accurata documentazione dello stato effettivo e della densità della Posidonia oceanica presente”. Il progetto in esame – secondo il partito -, inoltre, non ha recepito le osservazioni della Soprintendenza dei Beni archeologici e paesaggistici di Messina. In particolare le opere, ricadenti nella fascia dei 200 metri, non sono amovibili, né strettamente complementari e funzionali alla portualità. Oltre alla mancata caratterizzazione dell’Area Vasta, ovvero della zona d’influenza dell’opera rispetto al sito. “In definitiva – a parere dei sottoscrittori – l’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera, comporterebbe un sensibile peggioramento dell’attuale stato dei luoghi, con grave pregiudizio per il futuro turistico del centro. In una città il cui indice edificatorio risulta essere uno dei più alti in Sicilia – hanno ancora detto -, il completamento del porto non può essere l’occasione per riversare, sul molo foraneo, altre colate di cemento al fine di realizzare uno scatolone che dovrebbe ospitare, come se ci fosse bisogno, un altro centro commerciale”. E sotto l’aspetto della viabilità gli stessi democratici hanno dichiarato che “il traffico automobilistico e i parcheggi necessari renderebbero invivibile una zona, a ridosso dell’area archeologica, che dovrebbe privilegiare invece la tranquillità e le passeggiate panoramiche”. Un timore fondato, visto che per parecchi anni si avrebbe un cantiere aperto anche d’estate, con negative interferenze con le strutture turistiche locali. Il partito, come ampiamente affermato, “si batterà, dunque, anche a livello regionale per il completamento dell’attuale struttura di Schisò, che dovrà essere messa in sicurezza onde garantirne la funzionalità”.

Enrico Scandurra

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