Le Donne uno e trino, a rischio la legittimità degli atti del Comune

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Le Donne uno e trino, a rischio la legittimità degli atti del Comune

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martedì 23 Maggio 2017 - 11:39

Il Collegio dei revisori dei conti esprime preoccupazione sulla regolarità dell’azione amministrativa evidenziando l’incompatibilità che sorge quando si svolge contemporaneamente la funzione di controllore e controllato

Sul triplice ruolo di Le Donne, alle cui funzioni di segretario e direttore generale il sindaco Accorinti ha recentemente aggiunto quelle di dirigente ad interim del Dipartimento Servizi Finanziari(vedi qui), entra a gamba tesa il Collegio dei revisori dei conti.

Il decreto sindacale con cui l’ex ragioniere generale Cama è stato trasferito al Dipartimento Tributi e sostituito con il manager pubblico arrivato ad ottobre del 2013 dal Comune di Macerata , ha suscitato da subito numerose perplessità ed è stato pubblicamente criticato dai consiglieri Russo e Santalco e dalla presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile. Adesso, però, la nomina effettuata dal primo cittadino si imbatte contro il parere allarmato dei revisori dei conti. Federico Basile, Giuseppe Zingales e Luigi Fallica sollevano dubbi sulla legittimità degli atti firmati da Le Donne nella sua doppia veste di controllore e controllato.

I revisori dei conti, che già nel 2015 si erano espressi negativamente sull’auto-assegnazione da parte di Le Donne del potere sostitutivo nei confronti dei dirigenti (vedi qui), tornano a ribadire – sulla scorta di sentenze della Cassazione e del Tar – che «al segretario generale, il quale svolge le funzioni di assistenza giuridica nei confronti degli organi dell’Ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo statuto e ai regolamenti, non sono affidati compiti di amministrazione».

Basile e colleghi ricordano peraltro che Antonio Le Donne è anche dirigente ad interim del Dipartimento Staff Aziende partecipate, giusta delibera del 14 luglio 2015.

La preoccupazione maggiore dei revisori dei conti è che, alla luce di questa commistione di poteri e funzioni, gli atti firmati da Le Donne siano illegittimi.

Questa situazione -secondo l’organo di revisione di Palazzo Zanca – rischia inoltre di inficiare «la normale azione amministrativa che in questo particolare momento storico vede l’Ente , in condizioni di pre-dissesto , impegnato nelle molteplici azioni legate ai sempre più pressanti adempimenti normativi ordinari oltreché al mantenimento degli impegni assunti con un Piano di Riequilibrio Pluriennale che ha la funzione di evitarne il dissesto».

Basile, Zingales e Fallica invitano Le Donne a prendere atto dell’incompatibilità e a rinunciare agli incarichi dirigenziali ad interim, al fine di salvaguardare trasparenza e legittimità degli atti.

Le Donne, destinatario della nota dei revisori, non ha molto gradito l’ “interferenza” e pare sia già preparando una lettera di risposta.

Danila La Torre

4 commenti

  1. Le Donne, SANTO subito.

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  2. Le Donne, SANTO subito.

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  3. Santo si ma francescano.

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  4. Santo si ma francescano.

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