"Non pago perchè sono il boss di Villaggio Aldisio": in carcere i fratelli Milanese

“Non pago perchè sono il boss di Villaggio Aldisio”: in carcere i fratelli Milanese

“Non pago perchè sono il boss di Villaggio Aldisio”: in carcere i fratelli Milanese

Tag:

mercoledì 13 Novembre 2013 - 13:07

Alle prime luci dell'alba gli agenti delle volanti hanno arrestato Domenico e Antonino Milanese con le accuse di rapina, estorsione, danneggiamento e lesioni aggravate nei confronti di una gelateria di Villaggio Aldisio e dei loro gestori.

“Io il gelato non lo pago perché sono il boss di Villaggio Aldisio”.

La lunga indagine che stamani ha condotto all’arresto dei fratelli Domenico (36 anni) e Antonino (38 anni) Milanese, entrambi messinesi e con precedenti penali, è una storia di violenze, rapina ed estorsioni che prende avvio lo scorso 5 maggio.

A ricostruire i fatti sono state le testimonianze delle vittime, i gestori di una nota gelateria nella zona di Villaggio Aldisio.

Tutto inizia quando Domenico si presenta nel chiosco, ordina un gelato e si rifiuta di pagare in quanto boss della zona.

Alla domanda “perché?” del gestore, Domenico poi risponde picchiando a sangue. Corsa in ospedale e 5 giorni di prognosi.

La storia si ripete due giorni dopo, il 7 maggio.

Un parente della vittima incontra per caso Domenico per strada e gli domanda cosa sia successo con quel gelato non pagato. Per tutta risposta, il boss inizia a picchiare l’uomo, gli ruba il borsello con 200 euro, chiavi e cellulare, e poi lo prende a pietrate.

Corsa in ospedale e 5 punti di sutura in fronte.

Lo stesso pomeriggio, non soddisfatto, Domenico si presenta nuovamente alla gelateria e minaccia di “ammazzare” uno dei gestori.

Qualche ora dopo, alle 21, la rapina.

In realtà, i due uomini che si intrufolano nel chiosco sono mascherati, per cui non è possibile identificarli immediatamente come i fratelli Milanese.

Ma il giudice, dopo ricostruzioni e testimonianze, inquadra questa ultima rapina in un’escalation dell’attività estorsiva. Insomma, pur non avendo la certezza assoluta che quei due rapinatori fossero i Milanese (in quanto col volto coperto) è certo che sia tutto riconducibile a loro.

Quella stessa sera, i gestori decidono finalmente di denunciare l’accaduto.

Non lo avevano fatto nelle prime due aggressioni, forse per paura o forse perché lo stesso Domenico aveva detto che con 3000 euro o con la denuncia all’assicurazione di un falso incidente si sarebbe potuto aggiustare l’incomprensione del gelato.

Fatto sta che, dopo la rapina, le vittime decidono di parlare.

Iniziano le indagini.

Per 5 mesi, sembra che i Milanese non si siano più preoccupati né della gelateria né dei gestori (almeno secondo le testimonianze).

Soltanto il 14 ottobre, infatti, si registra l’ennesimo e ultimo episodio.

Domenico e Antonino tornano nel chiosco e tentano una nuova estorsione. “Ti sparo, ti ammazzo, da qui te ne devi andare”. Poche parole quelle che Domenico indirizza al gestore.

Parole a cui seguono tentate violenze e danneggiamenti alla porta della gelateria.

Questa volta l’intervento dei poliziotti è tempestivo.

Altre indagini e stamani, su richiesta del PM Frabrizio Monaco, gli agenti delle Volanti hanno eseguito l’arresto.

L’ordinanza di misura cautelare, emessa dal GIP Maria Teresa Arena, ha dunque posto fine alla serie di episodi di cui i fratelli Milanese si sono macchiati negli ultimi mesi.

Adesso Domenico e Antonino si trovano rinchiusi nel Carcere di Gazzi e rispondono di rapina, estorsione, lesioni aggravate e danneggiamento.

Veronica Crocitti

@VCrocitti

17 commenti

  1. “La mafia è una montana di m…..a” P. Impastato

    0
    0
  2. BUTTATI A MARE AI PESCECANI

    0
    0
  3. Buttate le chiavi della cella! Per colpa di esseri come questi che diventa difficile lavorare a Messina.

    0
    0
  4. E speriamo che dal carcere di Gazzi non escano mai piu!

    0
    0
  5. massimo darrigo 13 Novembre 2013 16:01

    Le chiavi della cella?? Gettarle a mare no vero?? I due soggetti?? In pasto ai leoni no vero?? E allora che andiamo a cercare… la musica è sempre la stessa.

    0
    0
  6. Fra tre mesi sono fuori…

    0
    0
  7. SEMBRA…..
    “Fatto sta che, dopo la rapina, le vittime decidono di parlare”..[…]
    “Iniziano le indagini”.[…]
    “Per 5 mesi, sembra che i Milanese non si siano più preoccupati né della gelateria né dei gestori (almeno secondo le testimonianze).”

    LE FASI SONO ANALOGHE AD ALTRI CASI.
    Scandire slogan non serve PIUTTOSTO..
    PERCHE’ DOPO LE DENUNCE SEGUE SEMPRE UN PERIODO DI “CALMA” .. prima che la malavita riprenda ad infierire?

    COME FACEVANO I MALAVITOSI A SAPERE CHE C’ERANO INDAGINI IN CORSO?

    I CASI SONO DUE avrebbe detto l’ispettore Derrick:

    “O SONO STATE LE STESSE VITTIME AD INFORMARE I MALVIVENTI DI AVERLI DENUNCIATI PER POTER ADDIVENIRE AD UNA “TRANSAZIONE MALAVITOSA” onorevole, se così si può dire (e non si può), per entrambe le parti, in modo che il capo dei piccoli boss li richiami all’ordine per evitare che eventuali indagini portino a livelli superiori…… (cosa che a Messina la polizia ed i carabinieri evitano quando possibile di fare, ma.. non si sa mai che ci fosse qualche agente più responsabile che ha voglia di sporcarsi le mani a fronte di un misero stipendio, qualche magistrato più attento… meglio evitare)….

    O C’E’ QUALCHE INFORMATORE PROPRIO ALL’INTERNO DELLE STESSE FORZE DELL’ORDINE” CHE AVVERTE I POVERI MALAVITOSI.

    Ma questo lo avrebbbe detto Derrick o un qualunque altro ispettore di una fiction.

    IL COMMISSARIO MONTALBANO AVREBBE ANCHE AGGIUNTO CHE “NON SI PUO’ ESCLUDERE CHE A MESSINA SI VERIFICHINO ENTRAMBE LE POSSIBILITA'”.

    Per fortuna Montalbano è un personaggio di Camilleri ed io neanche un libro mi son mai letto. Si, è vero lo trasmettono in televisione, ma io televisione non ne ho, così certe domande….. non me le pongo.

    0
    0
  8. No, un soggiorno a Gazzi e poi saranno ai domiciliari…. sempreché qualche avvocato non trovi qualche cavillo e sappiamo che Messina è piena di avvocati… di riferimento che i cavilli li sanno trovare per difendere i malavitosi.

    0
    0
  9. Basta guardare le facce di sti 2

    0
    0
  10. a me non sembrano fratelli, hanno tratti somatici diversi.

    0
    0
  11. Vuoi dire che hanno padri diversi?

    0
    0
  12. Fratelli di malavita

    0
    0
  13. E poi la fronte è la stessa e le sopracciglia.. considerando che avranno lo stesso barbiere

    0
    0
  14. MessineseIncallito 14 Novembre 2013 15:47

    SI, ma se è il boss è il boss….la legge parla chiaro: IL BOSS NON PAGA!!!

    0
    1
  15. Antonio Arena 7 Giugno 2017 12:49

    E magari questi “signori” occupano uno o più alloggi popolari, cosi come in altri quartieri malfamati, e polizia, vigili istituto casa popolari lasciano fare e chiudono gli occhi che si facciano uj giro e un bel censimento e i poveracci attendono anni per avere sistemazioni, CHE SCHIFO !

    0
    0
  16. Antonio Arena 7 Giugno 2017 21:41

    mater certa est pater nunquam!

    0
    0
  17. POVERI FIGLIOLI QUANTO SIETE MONELLI NON SIETE FIGLI DI MARIA, FATELI LAVORARE NELLE FOGNE PER 15 ANNI

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007