L'azieda Palumbo Spa ed i due titolari arrestati ieri dalla Guardia di Finanza sono estranei ai fatti contestati dalla Procura riguardo lo smaltimento illecito dei rifiuti. Lo sostiene oggi il legale dei Palumbo, l'avvocato PIcca, in una nota in cui dichiara dipoter dimostrare in breve tempo l'estraneità dell'azienda.
In merito alla vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti i vertici della Palumbo Spa di Messina, rinchiusi agli arresti domiciliari col reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati ambientali ovvero il traffico illecito organizzato di rifiuti speciali, è voluto intervenire l’avvocato difensore dei Palumbo, dettosi fiducio nel dimostrare nel più breve tempo possibile la totale estraneità dell’azienda alle accuse mosse dalla Procura della Repubblica messinese. “Già nei mesi scorsi – scrive Francesco Picca – , miei assistiti si erano presentati spontaneamente al P.M. procedente dimostrando il loro interesse e la assoluta disponibilità a chiarire tutti i fatti oggetto dell’indagine. Tengo ancora a precisare che la vicenda giudiziaria ha ad oggetto l’attività di smaltimento di sabbiature (rifiuti derivanti dall’attività tipica di qualsiasi cantiere navale) che la Palumbo Spa aveva affidato in subappalto a ditte esterne. Da ciò deriva la totale estraneità della Palumbo Spa alla modalità di esecuzione di tale attività, modalità contestata dalla Procura. A tal riguardo, è opportuno ancora sottolineare che, già da tempo, la Palumbo Spa aveva avviato azioni di responsabilità in sede civile contro le ditte subappaltatrici, proprio in relazione alle modalità con le quali – conclude Picca – queste aziende avevano effettuato lo smaltimento affidato
Mi auguro che i Sig.ri Palumbo possano chiarire al più presto la loro estraneità in questa incresciosa vicenda, e possano continuare a lavorare serenamente per sviluppare l’attività della cantieristica messinese.
Ho piena fiducia che la magistratura messinese, tenendo nel dovuto conto l’importanza che per la città di Messina riveste la Ex Smeb, saprà fare chiarezza in tempi brevi.
Sono rimasto sconcertato nell’apprendere che i rifiuti speciali dei Cantieri ex Smeb venivano abbandonati nei torrenti della Provincia, e sento di dover ringrazire tutti coloro che (magistratura, forze dell’ordine e altri) hanno impedito che questi incredibili abusi andassero avanti.
Ci tengo a ricordare a tutti i miei concittadini che grazie ai Cantieri Palumbo di Napoli (unici operatori veramente qualificati a partecipare alla gara per l’affidamento del Bacino di Carenaggio Messinese), un’azienda storica messinese quale la Smeb è ritornata a vivere, e sta operando (anche se tra molte difficoltà, di cui alcune tipicamente messinesi) ai massimi livelli del settore, portando lavoro alla nostra città.
Da decenni, infatti, non vedevo tante navi (e di primarie compagnie) avvalersi del bacino ex Smeb per i lavori.
Ricordo ancora con sgomento il lungo periodo di chiusura del Cantiere Smeb seguito al fallimento della società, durante il quale tutti gli operatori marittimi dello Stretto (C&T, RFI, UStica Lines e altri) furono costretti a effettuare i lavori sulle navi in provincia di Siracusa, con maggiori costi e trasferimenti di ingenti risorse econiche altrove.
Conoscendo bene entrambi i Sig.ri Palumbo, sono certo che sapranno trovare la forza e la motivazione per continuare ad andare avanti nel loro lavoro, superando questo momentaneo inciampo.
Vincenzo Franza
per una volta si può essere d’accordo con l’ing. Franza e riconoscere ai PALUMBO il coraggio di investire in città… e ancor di più lo saremo quando sarà libera la Rada di San Francesco (anche i fondali…) , tutta la città lo troverà ancora più simpatico !!
Peppe
In accordo col commento dell’ing. Franza che si contraddistingue sempre nell’augurare buone nuove a chi con passione e devozione porta avanti un non facile compito cantieristico.
Sandro.
Trovo interessante il commento dell’Ing. Franza a favore dell’imprenditoria locale.
Ma, allo stesso tempo, rimango perplesso nel giustificare uno smaltimento illecito di rifiuti speciali pericolosi (C.E.R.12 01 16) tenendo presente che il produttore del rifiuto rimane sempre il diretto responsabile e pertanto controllore delle aziende delegate allo smaltimento delle stesse.
E anche certo che la colpa di tutto ciò va anche attribuita allo scarso intervento delle camere di commercio, che non sono mai intervenute a tutela delle poche aziende presenti sul territorio, con conferenze sui piani di gestione dei rifiuti all’interno degli opifici.
Suppongo che il cortese Ing. Franza abbia nella propria azienda un piano gestionale dei rifiuti, che riduce drasticamente lo smaltimento tal quale in discarica.
Parola di Gatto.
Chi produce il rifiuto ė responsabile del suo smaltimento. Se lo da in appalto deve avere documenti comprovanti la due diligence della ditta attraverso un audit che potrebbe essere anche affidato a terzi.
Ovviamente tutto questo in un paese civile.
Effettivamente questo dire “a sua insaputa” riesce sempre…. almeno con i politici di grido è sempre riuscito; immagino con le aziende che tengono in scacco governi e lavoratori….
Certo che non sapevano niente ora perchè e arrivata la MAGISTRATURA!!!!!!
Ne non arrivavano loro finiva sempre come era o sarà gia successo in Passato
Sono sicuro che i Sigg. Palumbo riusciranno a dimostrare la propria estraneità ai fatti e che alla fine di questa brutta avventura possano ancora conservare la fiducia in Messina e il loro coraggio imprenditoriale
Mi auguro soltanto che non ci vadano di “mezzo” persone estranee e diventare il Capro espiatorio!
Sono sicuro che si riuscira’ ad “insabbiare” tutto come al solito