Fusione Cas - Anas. Per Picciolo, Garofalo e i sindacati è l'unica soluzione

Fusione Cas – Anas. Per Picciolo, Garofalo e i sindacati è l’unica soluzione

Fusione Cas – Anas. Per Picciolo, Garofalo e i sindacati è l’unica soluzione

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sabato 08 Aprile 2017 - 08:28

Per il deputato regionale di Sicilia Futura, la bocciatura da parte della Commissione Bilancio dell'Ars è frutto di un difetto di comunicazione. Anche per i sindacati dei trasporti e per il deputato nazionale si tratterebbe di un passo indietro

“Sulla fusione Cas-Anas, Sicilia Futura ribadisce la volontà di portare a compimento questo percorso che appare l’unico per mettere in sicurezza la rete autostradale siciliana". Lo dice il deputato regionale Beppe Picciolo, che aggiunge: "Nel medio periodo l’obiettivo è il completamento dell’anello autostradale dell’Isola che verosimilmente metterà la Sicilia con una disponibilità di collegamenti veloci ai vertici della rete italiana, seconda solo alla direttrice nord-sud. La fusione del Consorzio autostrade con l’Anas avrà quindi, come logica conseguenza, la maggiore disponibilità di risorse economiche ed un know-how in grado di accorciare il gap che attualmente ci separa dal resto del Paese. Come ho già ribadito al presidente Faraci ed al direttore generale Pirrone – ha ricordato Picciolo – la sonora bocciatura in Commissione del progetto di fusione di Anas e Cas è figlia di una carente comunicazione riguardante le modalità temporali di attuazione del piano di accorpamento dei due enti. Certamente per come è stata posta la questione, con l’idea passata anche agli organi di informazione come primaria, di applicare nuovi balzelli in quei tratti di autostrada attualmente liberi da pedaggi è stato un errore grossolano e privo peraltro di fondamento. Dall’unione delle due strutture – ha evidenziato Picciolo – nell’immediato si avrà il completamento del tanto atteso anello autostradale ed una volta assicurato questo, accompagnato però da percorsi di strade per tutti i cittadini messi perfettamente in sicurezza (anche là dove oggi esistono solo mulattiere), si potrà pensare a rendere ancora più efficiente la rete stradale adeguandoci ai sistemi del nord Italia. E’ infatti impensabile – ha concluso il capogruppo di Sicilia Futura – prospettare un pedaggio per la percorrenza di strade senza dare prima valide alternative. Soprattutto nella parte occidentale della Sicilia il problema esiste ed è molto sentito dai cittadini ai quali non si potrà chiedere una nuova tassa senza proporre una “normale” percorrenza, alla quale poi sì aggiungere l’eccellenza. Un problema analogo esiste anche nella parte orientale della nostra terra e riguarda le province di Messina e Catania, per le quali l’autostrada A18, oggi ridotta ad un eterno cantiere, andrebbe considerata alla stregua di una tangenziale (da qui anche le tante richieste di uscite ravvicinate) poiché l’alternativa della strada provinciale può essere considerata al più un modello di trasferimento per gite romantiche ma certamente inutile in caso, ad esempio, di calamità. Da qui la necessità di rivedere tutto il sistema stradale siciliano e la possibilità che dalla fusione di Cas ed Anas escano nuove prospettive di sviluppo per il territorio ed anche economie di scala (a beneficio degli utenti) che certamente deriverebbero dall’ottimizzazione delle risorse”.

La pensano così anche Cgil, Cisl e Uil, secondo cui la bocciatura “rischia di far tornare indietro in maniera irreparabile il confronto che deve man mano portare ad una gestione unica di tutta la rete stradale e autostradale siciliana. Le polemiche strumentali e le diatribe che ormai emergono ad ogni varo di bilancio e legge finanziaria, probabilmente acuite dalle imminenti elezioni in Sicilia, non possono mettere a repentaglio un valido progetto sulla cui fattibilità si sono raggiunti negli ultimi mesi importanti convergenze”.

Solo per questa via, infatti, a giudizio delle Organizzazioni sindacali dei Trasporti messinesi, “ma ormai in maniera sempre più condivisa da istituzioni, enti interessati e addetti ai lavori, è possibile uscire dall’impasse in cui da anni si dibatte il Cas, dalle limitazioni e dai condizionamenti, dalle difficoltà operative persino nell’ordinaria amministrazione, per ridare respiro ad una politica di ammodernamento e ampliamento della rete infrastrutturale dell’Isola. Unire le due forze significherebbe mettere assieme e condividere un patrimonio di esperienze e le risorse umane e finanziarie per le realizzazioni immediate e di prospettiva che dovranno portare sui nostri territori standard accettabili di infrastrutture viarie e condizioni dignitose e sicure di mobilità di persone e merci quale condizione di ripresa e di sviluppo”.

I sindacati chiedono pertanto alle forze politiche ed alla deputazione, chiamata nei prossimi giorni a un pronunciamento definitivo nel Parlamento siciliano su questa vicenda, di consentire il proseguimento di questo cammino, “salvaguardando certamente i futuri investimenti nell’Isola, ma al tempo stesso consentendo di dar vita a questo nuovo soggetto giuridico cui affidare l’importante compito di gestire la rete viaria siciliana, di avviare nel più breve tempo possibile i lavori già da tempo annunciati e di progettare l’ulteriore estensione delle strade e autostrade della nostra Regione”.

"La fusione tra Cas e Anas è una grande opportunità, forse l'ultima, per salvare la rete autostradale siciliana e renderla degna di questa definizione. La politica regionale non se la lasci sfuggire". Così il vicepresidente della commissione trasporti della Camera dei Deputati, Vincenzo Garofalo.

"Da anni auspico che si raggiunga questo obiettivo. Già quando ero esperto del ministro Lupi abbiamo cominciato a discutere di questa ipotesi che ha poi trovato il consenso anche del ministro Delrio e dell'assessore regionale Pistorio.
Il lavoro fatto fin qui con esperti e amministratori di Anas non può essere vanificato. L'alternativa è la revoca della gestione al Cas e una nuova gara con l'affidamento a un privato perché il consorzio autostrade siciliane, come dichiarato dal suo stesso presidente, non è più nelle condizioni di garantire una gestione efficace della rete siciliana. Dalla fusione nascerebbe la più grande società pubblica di gestione della rete autostradale nella quale l'Anas apporterebbe il proprio contributo di competenze, mentre la Regione eserciterebbe una funzione di indirizzo politico e garantirebbe un ruolo di vigilanza. Siamo ancora in tempo. Sono certo che i colleghi dell'Ars, che sicuramente come me conoscono le condizioni della nostra rete autostradale, si muoveranno per tempo in questa direzione. A livello nazionale abbiamo già predisposto la norma necessaria a dare concreta attuazione alla deliberazione della Regione il cui iter di approvazione seguirò personalmente".

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