I sindacati si spaccano: secco no della Fp Cgil, il Csa chiede invece di accelerare

I sindacati si spaccano: secco no della Fp Cgil, il Csa chiede invece di accelerare

I sindacati si spaccano: secco no della Fp Cgil, il Csa chiede invece di accelerare

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venerdì 22 Maggio 2015 - 23:54

Per la Fp Cgil è impensabile ed impercorribile la strada di una stabilizzazione dei precari a 11 ore. Il Csa invece chiede di procedere celermente affinchè i precari possano finalmente avere uno stipendio adeguato e certo nel piu' breve tempo possibile

Un secco no da parte dei lavoratori, della RSU e della Segreteria della FPCGIL alla proposta di delibera della Giunta Accorinti che prevede la stabilizzazione dei precari a 11 ore settimanali .

“Non siamo disponibili a sottoscrivere nuove sacche di povertà dichiara Clara Crocè Segretario Generale – la vertenza dei precari non può essere affrontata dall'Amministrazione comunale e da una parte dei sindacati con superficialità. Stiamo decidendo del destino di 300 lavoratori e delle loro famiglie che da un giorno all'altro si ritroveranno con stipendi dimezzati che non consentiranno neanche l'erogazione degli assegni famigliari o del famoso bonus di Renzi. Un contratto a 11 ore per un lavoratore di categoria C1 comporterà uno stipendio di circa 450 euro. Mentre un lavoratore di categoria A avrà uno stipendio pari a 370 euro. Altro che futuro. Un salto nella disperazione per quei precari monoreddito che non potranno per un lungo periodo mantenere le proprie famiglie”.

Per la FP CGIL, dopo 25 anni di onorato precariato, i lavoratori non possono subire il ricatto occupazionale con una drastica previsione di un abbassamento delle ore, che non potrà essere recuperata entro breve termine. Non bisogna illudere i precari con l'integrazione oraria, perché ogni modifica contrattuale potrà essere fatta solo dopo l'approvazione del bilancio di previsione 2016 e 2017.

“Questa Amministrazione – continua la Crocé – non può deludere le aspettative dei più deboli. I Sindaci con giacca e cravatta di altri Comuni, pur di salvaguardare il personale precario, hanno assunto decisioni in controtendenza. Non basta indossare una maglietta per essere rivoluzionari. Anche questa volta il Sindaco Accorinti ha perso l'opportunità di guidare la protesta di tutti i Sindaci della provincia di Messina nei confronti del governo nazionale e Regionale per chiedere misure urgenti per i lavoratori che devono assicurare i servizi alla collettività. Ci chiediamo come possa essere utile un vigile urbano assunto per 11 ore settimanali”.

La FPCGIL ha richiesto all'Amministrazione di fare un passo indietro e di modificare tutto l'impianto della delibera. Per l’organizzazione sindacale è importante rivedere le ore contrattuali dei precari anche sulla scorta di quanto annunciato dallo stesso Segretario Generale le Donne. Alcune prescrizioni, peraltro, sono state superate proprio ieri dal Consiglio dei Ministri. Sembrerebbe, infatti che il Comune di Messina possa utilizzare anche la capacità assunzionale relativa al periodo 2011-2012-2013. Se la stabilizzazione si prevede nell'arco temporale di due anni 2015 (assunzione di Ae B) e pubblicazione dei bandi per l'assunzione nel 2016 delle categorie C e D, il comune potrebbe cumulare anche le quote del turn-over del 2015 e 2016. Questa soluzione potrebbe portare ad una stabilizzazione a 18 o 21 ore settimanali. La FPCGIL ha richiesto dunque un aggiornamento della riunione e tutti i dati finanziari prima di assumere qualsiasi decisione. Ciò anche alla luce di quanto stabilito dalla regione con l’art.14 della l/r n°19/2015 (legge di stabilità finanziaria), con cui viene espressamente vietato, agli enti locali, di prorogare i contratti dei precari effettuando un abbassamento di ore o diminuendo le categorie dei singoli lavoratori.

Alla luce di queste novità normative anche il CSA, Coordinamento Sindacale Autonomo regioni autonomie locali, ha chiesto espressamente e ribadito più volte al tavolo negoziale, che l'Amministrazione proceda al più presto ad approvare tutti gli atti propedeutici alle procedure concorsuali affinché non ci siano ulteriori ritardi col rischio rischio concreto di avventurarsi in eventuali norme Nazionali o Regionali, ormai sempre piu' restrittive e purtroppo mai migliorative.

Nel merito della delibera, il CSA ha chiesto una verifica di eventuali passaggi che possano inficiare o addirittura impedire l'approvazione da parte della sottocommissione Ministeriale.

Nel merito delle ore settimanali, stante le rassicurazioni dell'amministrazione comunale ed il dettame contrattuale che prevede all'art 4 che il dipendente a tempo parziale ha il diritto di chiedere dopo 3 anni (se esistono posti vacanti in organico) il full time e stante il fatto che le risorse assunzionali consentono oggi l'assunzione solo per quelle ore, chiede di procedere celermente affinché non si ritardi ulteriormente il tempo affinchè i precari possano finalmente avere uno stipendio adeguato e certo nel piu' breve tempo possibile mettendo cosi' in sicurezza il futuro occupazionale dei precari storici dell'ente, ex giovani articolisti, ormai nonni.

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