La Fire replica alle accuse di Termini: "Ecco i numeri dell’appalto Amam"

La Fire replica alle accuse di Termini: “Ecco i numeri dell’appalto Amam”

La Fire replica alle accuse di Termini: “Ecco i numeri dell’appalto Amam”

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lunedì 12 Marzo 2018 - 10:27

Il presidente della società che fino al 2015 ha gestito il servizio di recupero crediti per l'Amam risponde a muso duro agli attacchi partiti da Leonardo Termini durante la conferenza stampa dei giorni scorsi.

Nei giorni scorsi il presidente del Cda dell’Amam Leonardo Termini ha convocato una conferenza stampa che ha scatenato una bufera che ha tirato in ballo anche la società Fire. Nel mirino di Termini il contratto che negli anni ha legato la Fire all’Amam per il recupero crediti, ambito che il presidente del Cda della partecipata comunale ha definito “il più grosso bubbone di Amam”. Immediata però è arrivata la replica del presidente del Cda della Fire Sergio Bommarito. Una nota che, come scrive Bommarito, vuole “ristabilire la verità storica”.

«L’Amam rappresentava l’unico cliente del territorio di Messina compreso nel portafoglio clienti di Fire allorquando, nell'anno 2004, la società si è aggiudicata – a seguito di regolare gara d’appalto – il servizio di recupero di crediti non incassati dall’azienda acque di Messina, risalenti nel tempo e di difficile recuperabilità. Si trattava, inizialmente dei crediti relativi al periodo 1999-2002, con affido successivo anche di quelli già affidati in gestione ad altro istituto di recupero e non ancora incassati, relativi alle annualità 1996-1998.

Nell'anno 2009, a seguito di procedure negoziata, l’azienda ha scelto di confermare nuovamente FIRE come società fornitrice del servizio di recupero ritenendo, evidentemente che, sotto il profilo economico, il prezzo del servizio era più competitivo rispetto a quello offerto dalla concorrente Serit Sicilia mentre, sotto il profilo della qualità, FIRE si era sicuramente distinta non solo per i risultati di recupero sino ad allora già conseguiti, ma anche per la previsione di numerosi servizi accessori ad alto valore aggiunto, di fatto offerti negli anni a tutta la cittadinanza messinese.

Fire, infatti, con la propria esperienza e la propria professionalità, ha gestito il servizio organizzandolo in maniera moderna ed innovativa, attraverso i propri sistemi informatici. La società ha svolto un vero e proprio servizio di consulenza “a tutto campo” a favore degli utenti, svolta da personale specializzato,in grado di spiegare con chiarezza la composizione delle fatture e di consentire anche la risoluzione di problematiche pregresse inerenti fatture non in gestione; ha istituito presso la sede di AMAM uno sportello sempre con proprio personale dedicato, ha aperto una propria sede esclusivamente dedicata all’AMAM in centro città, al fine di evitare agli utenti di recarsi presso la sede della stessa Committente, logisticamente non semplice da raggiungere, ha garantito massima disponibilità oraria per favorire le esigenze degli utenti (il servizio front-office era operativo dalle 8,30 alle 20,30 ed il sabato dalle 8,30 alle 13,00), e ciò anche attraverso un utile numero verde (gratuito), evitando pertanto all’utenza anche lo spostamento fisico verso lo sportello;

Fire, dunque, non ha mai avuto la gestione dell’intero portafoglio crediti di Amam, ma si è solo occupata del recupero dei crediti di difficile solvibilità, per lo più prossimi alla prescrizione ed in diversi casi anche prescritti, costituenti, complessivamente, solo una porzione dei crediti risultanti dal bilancio Amam.

Di contro, è noto che i crediti più cospicui venivano gestiti internamente o affidati ai legali convenzionati con l’Amam.

Nella gestione dei crediti affidati, Fire ha posto particolare attenzione alla decorrenza dei termini prescrizionali, avendo cura di inviare 133.000 idonei atti interruttivi sotto forma di raccomandata o di preavviso di distacco, così evitando che la prescrizione potesse maturare.

Non solo. FIRE si è fatta carico di accertare in ben 36.000 casi il corretto indirizzo o l’effettiva titolarità dell’utenza.

In tale quadro, FIRE ha incassato 67 milioni di euro pari al 70% del volume delle morosità in gestione conseguendo risultati di ben quattro volte superiori alla media nazionale, per gestioni similari nel settore idrico.

Aggiungasi che, oltre alle performance lusinghiere, FIRE, con il proprio servizio ed il proprio metodo di lavoro moderno ed innovativo:

ha evitato ai consumatori costosi contenziosi legali;

non ha mai richiesto agli utenti alcun tipo di spesa;

non ha mai avuto contestazioni o reclami da parte degli utenti.

In definitiva, FIRE ha svolto un servizio di recupero crediti in modo funzionale, efficace ed etico.

Di contro, a fronte di servizi resi con professionalità, puntualità e risultato e nonostante l’attenzione dimostrata verso le esigenze del consumatore, AMAM ha sempre onorato con ritardo i compensi dovuti a FIRE, tanto che, al momento dell’interruzione del rapporto di servizio, si erano accumulate ben 197 fatture non pagate, per un ammontare di oltre un milione e duecento mila euro.

Non sono mancati gli sforzi volti a trovare una soluzione bonaria ma, anche a seguito di un piano di rientro non onorato da AMAM, FIRE si è vista costretta a rivolgersi all’Autorità giudiziaria. Ed ecco che sono giunte le contestazioni.

Fin qui la ricostruzione corretta del rapporto.

Si avverte la esigenza di rappresentare che FIRE, società oggi riconosciuta leader nazionale nel settore della gestione del credito, nei 25 anni di attività non ha mai perso uno dei propri clienti (banche, società finanziarie ed utilities di primario livello), non ha mai avuto un contenzioso con clienti e, quindi, non é mai stata mai costretta a ricorrere a procedimenti monitori, per ottenere il pagamento delle fatture emesse a fronte dei servizi resi.

Da ultimo, per offrire la giusta dimensione al cliente ed alla vicenda, si precisa che il fatturato AMAM ha rappresentato l’1,80% del fatturato complessivo di FIRE.

Tanto chiarito, FIRE manifesta ogni più ampia disponibilità a fornire informazioni e chiarimenti utili sia al Comune di Messina, in qualità di azionista dell’AMAM, sia a chiunque altro, non esclusa la Autorità giudiziaria, abbia interesse a verificare la regolarità della gestione del servizio, nel rapporto con AMAM».

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