Attacchi di panico, un problema molto diffuso

Attacchi di panico, un problema molto diffuso

Attacchi di panico, un problema molto diffuso

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martedì 30 Giugno 2015 - 06:50

Il consiglio migliore è quello di rivolgersi ad uno psicologo specialista in attacchi di panico, con il quale iniziare una terapia, fondamentale per disinnescare il circolo vizioso degli attacchi, in quanto il terapeuta può risalire alla fonte del problema

Gli attacchi di panico indicano un periodo o stato di forte disagio accompagnato dalla paura. A seconda della sua intensità può entrare a pieno titolo nella categoria dei problemi psicologici.

Le persone affette da disturbi d’ansia e attacchi di panico sono sempre di più. Alcune ricerche affermano che il 5% di tutta la popolazione va incontro almeno una volta nella vita a una diagnosi di questo tipo di disturbo. La percentuale aumenta in coloro che soffrono di alcuni problemi in particolare: ad esempio il 25% dei pazienti ricoverati in cliniche psichiatriche soffre di attacchi di panico e ben oltre il 50% di chi si sottopone a cure cardiologiche ha avuto anche disturbi d’ansia.

Chi ne soffre descriverebbe un attacco di panico come un “fulmine a ciel sereno”. Sotto il profilo della durata, in linea generale un attacco varia dai 2 agli 8 minuti, anche se in alcuni casi la durata può essere maggiore, fino a raggiungere le 3 ore. I sintomi principali di un attacco di panico sono:

· Tremore

· Respirazione superficiale

· Nausea

· Vertigini

· Sudore

· Tachicardia

· Formicolio

· Cecità temporanea: in caso di attacco acuto è una possibilità

· Sensazione di soffocamento

Gli attacchi di panico non vanno confusi con altri disturbi dell’ansia, in quanto si differenziano per il fatto di essere improvvisi ed inoltre non sembrano essere provocati da un motivo specifico; si parla di vero e proprio disturbo da panico o DAP quando il soggetto vive perennemente uno stato di forte ansia per il timore di possibili futuri attacchi.

I racconti di chi ha vissuto quest’esperienza sono tutti accomunati dall’utilizzo di espressioni del tipo “avevo paura di morire”, “sentivo come se stavo per impazzire”. Tali stati sono spesso accompagnati dal bisogno al momento dell’attacco di allontanarsi dal luogo dove è iniziato e rivolgersi ad una struttura ospedaliera. Per quanto riguarda il collegamento con l’ansia, esistono particolari forme, come l’ipocondria, che sembrano caratterizzare proprio i soggetti che soffrono di questi attacchi; nel caso delle fobie l’attacco di panico si caratterizza invece per la sua brevità, essendo strettamente connesso alla sola esposizione all’oggetto della fobia. Altre tipologie d’ansia connesse sono l’agorafobia, ma anche la cosiddetta fobia sociale ed altre condizioni psicologiche.

La peggiore cosa che possa fare chi soffre di questo problema è chiudersi in se stesso, rifuggire dalle situazioni che lo provocano ed evitare gli altri. È necessario invece parlarne ed affrontare il problema: esistono sia psicofarmaci appositi, consigliabili però solo in casi estremi e dopo aver provato altre soluzioni, che rimedi naturali. Ma il consiglio migliore è quello di rivolgersi ad uno psicologo specialista in attacchi di panico, con il quale iniziare una terapia, fondamentale per disinnescare il circolo vizioso degli attacchi, in quanto il terapeuta può risalire alla fonte del problema.

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