Laface: "Mai più casermoni, il risanamento si fa pensando alle famiglie"

Laface: “Mai più casermoni, il risanamento si fa pensando alle famiglie”

Laface: “Mai più casermoni, il risanamento si fa pensando alle famiglie”

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venerdì 01 Giugno 2018 - 05:34

L'ex commissario dell'Iacp è candidato al Consiglio comunale con la lista Diventerà Bellissima e tra le priorità individua la riqualificazione del territorio e la riapertura dei cantieri.

Io c’ero quando i principali cantieri per il risanamento sono stati avviati. C’ero e ho trascorso giornate intere con l’allora assessore Pippo Rao e con i responsabili degli uffici per cercare di dare risposte immediate. Ero commissario dell’Iacp ed oggi, vedere quanti passi indietro sono stati fatti e soprattutto come tante realtà siano rimaste tali e quali mi amareggia, come messinese e come amministratore”.

Non si dà pace Giuseppe Laface, ex assessore provinciale ed ex commissario dell’Iacp per la situazione attuale relativa ai 7 Piani di risanamento, che procedono a rilento quando non sono del tutto bloccati.

Un Consiglio comunale veramente radicato nel territorio ed interessato al bene della città può fare tantissimo. Si può incidere anche sulle politiche di risanamento ed è quanto intendo fare candidandomi al Consiglio comunale, con la lista Diventerà Bellissima. Più volte in queste settimane sia con il governatore Musumeci che con il candidato sindaco Bramanti ho ripercorso quegli angoli abbandonati dalle istituzioni negli ultimi anni e ho provato rabbia, perché avevamo seminato tanto e bene. Purtroppo c’è chi ha gettato grandine e gelo su quei semi….”

Tra le priorità e le cose da fare in tempi brevi c’è il completamento dell’intera zona di via Taormina pensando anche alla realizzazione di una viabilità che porti al Policlinico dalla via Taormina attraverso una rotatoria da individuare dove c’era il rifornimento.

Ovviamente si dovranno costruire anche le palazzine lato monte ai due lati della rotatoria e si dovrà provvedere alla completa demolizione di quelle che vengono definite “stecche” e che si trovano a valle della rotatoria stessa. In questo modo oltre a costruire almeno 50/60 alloggi si potrebbe pensare anche a dotare l’area di servizi adeguati e di una piazza o un parco sportivo urbano. Non mi piace la parola sbaraccamento, perché è un atto fine a sé stesso. Il risanamento vuol dire pensare alla riqualificazione di un’area, alla sua rigenerazione e questo possiamo farlo non costruendo soltanto case, ma pensando alle famiglie che andranno a viverci”.

Secondo Laface è possibile puntare al completamento della demolizione delle baracche di Fondo Basile a Giostra, sempre con lo stesso criterio che prevede gli spazi per la vita di una comunità.

C’è poi un altro capitolo, quello che riguarda l’urgenza di reperire alloggi dove sistemare le famiglie che oggi vivono in baracca- continua Laface- In questo caso si potrebbe immaginare di rivolgersi al mercato delle abitazioni già realizzate e poste in vendita anche da privati, con il duplice risultato di avere impatto di carico urbanistico zero e di poter vedere l’inserimento delle famiglie in un tessuto urbano già esistente.

Non possiamo più pensare di costruire enormi casermoni come i 190 alloggi di Bisconte, che rappresentano fonte di degrado e di disagio sociale. Non è così che si deve operare. I fondi ci sono grazie ad una legge regionale che funziona bene solo se i soggetti attuatori hanno veramente la determinazione e la capacità di lavorare in sinergia, senza ripicche, ostracismi. Quando si lavora per il bene comune non serve inventarsi nuovi carrozzoni o ricette magiche. Piuttosto dobbiamo evitare di perdere altre risorse e altro tempo. Io c’ero quando i cantieri aprivano e le ruspe erano in azione e non posso dimenticare gli sguardi di chi ha avuto fiducia in noi ed ha visto che quella fiducia era ben riposta. Dobbiamo far tornare quella luce negli occhi a chi per troppi anni si è arreso alla rassegnazione

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