L’ex sindaco Salvatore Leonardi ha inviato un documento in redazione per precisare che nessuna delibera né atto concludente per l’acquisto di derivati finanziari sono stati approvati dall’ amministrazione comunale durante il suo mandato. Vi proponiamo il testo integrale del suo documento , ma solo dopo avere precisato che tempostretto aveva dato la notizia in modo corretto
Nel periodo della caccia alle streghe e di danni erariali veri o presunti, latenti o paranormali, che la “vecchia politica” avrebbe lasciato in eredità all’attuale amministrazione, mi sembra necessario precisare che nessuna delibera né atto concludente per l’acquisto di derivati finanziari sono stati approvati dall’ amministrazione comunale durante il mio mandato (28 maggio 1998-24 maggio 2003).
La superiore precisazione è doverosa per amore della verità e certamente non per operare un distinguo con le successive amministrazioni.
Censurare fatti senza inquadrarli nel periodo storico in cui si sono verificati e nel contesto economico può essere semplice e populistico ma non serve a comprendere la portata e le dimensioni di un problema di carattere nazionale.
Nel 2001 lo Stato si trovò ad operare i primi importanti tagli ai trasferimenti agli enti locali.
Contestualmente gli enti locali, i quali negli anni avevano investito in infrastrutture contraendo mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, si vedevano costretti a pagare interessi di gran lunga superiori ai bassi tassi operanti sui mercati finanziari anche in relazione all’ imminente ingresso nell’ Euro. (Il Comune di Messina, tra l’altro, s’era dovuto accollare il mutuo relativo all’ acquisto delle vetture del tram -. 40 miliardi circa- non assistito da finanziamento comunitario)
Le superiori condizioni costrinsero il legislatore ad intervenire con la Legge n. 448/01 (Legge Finanziaria 2002) .
In particolare l’art. 41 “Strumenti di gestione del debito pubblico” consentiva agli Enti locali la possibilità di ricercare nuove soluzioni ottimali per la revisione degli oneri finanziari relativamente ai finanziamenti a medio e lungo termine contratti.
Per tale motivo la mia amministrazione, ritenne doveroso esplorare gli eventuali vantaggi conseguibili attraverso le novità legislative ma, consapevole che all’ interno dell’Ente non vi erano le professionalità dotate delle necessarie conoscenze, conferiva al proprio tesoriere B.N.L: S.p.a. ed alla Dexia Crediop, società qualificate ed operanti presso un gran numero di enti locali, incarico, a titolo gratuito, per ricercare e proporre soluzioni per la rimodulazione dell’indebitamento del Comune attraverso l’utilizzo delle tecniche finanziarie riconosciute con l’evidente intento di liberare risorse per compensare i minori trasferimenti.
E ciò al fine di consentire al Responsabile dei Servizi Finanziari dell’ Ente di acquisire le opportune conoscenze utili a verificare la convenienza del ricorso a tali strumenti.
In esito all’incarico conferito i menzionati istituti depositarono uno studio contenente una serie di proposte, che la Giunta, tuttavia, nella seduta del 13 marzo 2003, per le perplessità manifestate dal sindaco e da gran parte degli assessori anche in ragione della specifica competenza di carattere gestionale, non ritenne di dover esitare restituendo la relativa proposta di deliberazione (n.44), quale atto di indirizzo, al dirigente competente per le sue valutazioni ed eventuali determinazioni.
E’ evidente, pertanto, come nessuno contratto, clausole ,condizioni di stipula e/o autorizzazione siano stati approvati dalla mia amministrazione la quale si è limitata, in un periodo in cui tutti gli enti locali facevano a gara per l’utilizzo di tecniche finanziarie capaci di creare risparmio in termini di oneri da utilizzare a copertura delle spese correnti, a fornire all’ apparato gestionale il necessario supporto.
Salvatore Leonardi
