Il commissario per l'emergenza rischio idrogeologico ribatte all'assessore Sergio De Cola, che lo aveva accusato di ritardi nell'affrontare il problema
Altro che ritardi della Regione e della struttura per il rischio idrogeologico. Il commissario Maurizio Croce replica all'assessore Sergio De Cola, parlando di "croniche inefficienze del Comune". Il solito gioco delle parti, mentre la costa di Galati Marina si assottiglia sempre più. Due i progetti in rampa di lancio, "finanziati solo grazie all'interessamento del governo regionale – dice Croce -, mentre il Comune non ha affrontato il problema dei fondi neanche nel Masterplan, ha indicato la presenza di un progetto preliminare sin da settembre 2014 ma ancora oggi, dopo molti solleciti, non ha trasmesso nessun progetto, quindi ce ne siamo dovuti fare carico noi".
Croce ricorda anche che il suo ufficio può attuare interventi programmati dagli enti proposti e non può sostituirsi a loro negli interventi di somma urgenza e nell'erogazione di fondi richiesti dalle singoli amministrazioni. "A novembre 2014, a fronte di una mareggiata, in sinergia con la Protezione Civile mi sono sostituito al Comune per stanziare le somme necessarie alla costruzione di una barriera di massi a protezione delle Case Raciti".
De Cola aveva parlato di passerella elettorale in vista delle regionali dello scorso novembre (VEDI QUI). "Ma c'era anche lui – ribatte Croce – e non era altro che la presentazione e la condivisione del progetto complessivo da 30 milioni redatto dal Genio Civile e subito approvato dalla Conferenza di servizi. Solo allora il Comune ha previsto, per l'importo finanziato nel Patto per il Sud pari a 4 milioni e mezzo, di suddividere gli interventi in tre stralci funzionali di cui il primo, in via d’urgenza, sarà aggiudicato e consegnato entro la prima decade d’aprile. Il secondo stralcio è stato già progettato ed il terzo è in fase di progettazione. Nonostante la disponibilità a parole ostentata dal Comune di Messina, le progettazioni dei primi due stralci sono state redatte grazie alla collaborazione della Protezione Civile e ancora oggi, relativamente al secondo stralcio, siamo in attesa da più di un mese che il Comune di Messina ci fornisca lo studio ambientale per la conclusione delle procedure ambientali necessarie all’approvazione".
Vi siete mai chiesti le cause del dissesto orografico della costa sud della nostra città a che cosa è dovuto? Ebbene insistono in loco attività antropiche tipo messa dimora a partire dagli anni settanta di massi in cemento dalla forma cubitale che sono stati collocati senza tenere in minimo conto le dinamiche delle correnti e il moto ondoso dello stretto. Sono evidenze facilmente riscontrabili, anche per chi non sia un addetto ai lavori. Poi la costruzione del lungo mare di S. Margherita e il ripascimento ha fatto il resto il resto. Le responsabilità: ammesso che si vogliano cercare , sono facilmente riscontrabili. Ma non vedo messinesi che protestano più di tanto e neanche “Organi Preposti” attivi in questo senso.