Domani è manifestazione nazionale. Appuntamento alle 9 a piazza Antonello

Domani è manifestazione nazionale. Appuntamento alle 9 a piazza Antonello

Sara Faraci

Domani è manifestazione nazionale. Appuntamento alle 9 a piazza Antonello

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giovedì 03 Ottobre 2013 - 10:16

Anche a Messina l'evento che riunirà domani, in tutte le piazze d'Italia, migliaia di studenti per protestare contro le politiche di gestione degli enti formativi

Un incontro tra migliaia di studenti. Un momento di confronto, scambio, rielaborazione dei recentissimi sviluppi politici. La discesa in campo di una forza svincolata da condizionamenti politici, libera, indipendente, con l’unico scopo di perseguire e ottenere una riappropriazione delle scuole come enti di formazione delle giovani generazioni, strumenti di cultura e diffusione di idee.

Questo l’animo con cui gli studenti scenderanno in piazza nella giornata di domani. Piazza Antonello farà da sfondo a un’aggregazione ben lontana dalle consuete logiche di partito o sindacato, uno spirito di ribellione e rottura con i canoni tradizionali di gestione degli organismi di formazione – scuole e università – che a partire dalle ore 9 si farà sentire forte.

Una “manifestazione dal basso” – come è stata definita dai suoi organizzatori, i membri di “Rete aggregativa studentesca – Lotta organizzata” – che tenderà a contrastare le politiche organizzative dettate dell’alto e imposte agli enti di formazione pur in assenza dell’adesione dei rappresentanti delle varie scuole che, di fatto, è stata negata.

Tuttavia presenti, a fianco degli studenti medi e universitari, i circoli SEL Messina, che auspicano una radicale inversione di rotta con cui incentrare le attenzioni politiche sulla necessità di servizi e infrastrutture e sull’abolizione delle barriere d’accesso ai corsi universitari, portando l’Italia – in rapporto al PIL nazionale – allo stesso livello di spesa dei grandi Paesi Europei.

L’evento ha matrice autogestita e coinvolgerà l’intero paese con l’accendersi del dissenso nelle varie piazze italiane. Ad aver sollecitato quest’ultima manifestazione di disaccordo da parte degli attivisti dei vari movimenti studenteschi che aderiranno alla protesta di domani, l’iniezione di liquidità che ha fatto confluire nelle voci di bilancio destinate all’istruzione, 400milioni di euro, a fronte, tuttavia, dei 10 miliardi di euro che – come dichiarato nel comunicato della Rete Aggregativa inoltrato agli organi di stampa – sarebbero stati sottratti alla stessa.

Un provvedimento interpretato come una sorta di schiaffo morale da parte di un governo che preoccupa per la sua tenuta sempre più vacillante. La riunione degli studenti di tutta Italia sarà infatti anche occasione per denunciare la perplessità suscitata da un esecutivo che procede su una strada sconnessa, fatta di guerre intestine, voltabandiera e inaspettati mutamenti d’opinione.

Un andamento complessivo che non può non far auspicare l’avvento di una seria riforma che sottolinei e valorizzi il ruolo delle istituzioni che operano nel campo del sapere, restituendole a rinnovate dinamiche costruttive. (Sara Faraci)

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