Il sindaco di Letojanni chiede le dimissioni del presidente ma lui non ci sta

Il sindaco di Letojanni chiede le dimissioni del presidente ma lui non ci sta

Giusy Briguglio

Il sindaco di Letojanni chiede le dimissioni del presidente ma lui non ci sta

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sabato 06 Ottobre 2012 - 11:38

La richiesta arriva nel bel mezzo della diatriba con l'Ambito Territoriale Ottimale, che ha rifiutato i finanziamenti Cipe. Dopo l'incontro alla provincia con Ricevuto, pronto anche il ricorso che verrà notificato lunedì al Tar del Lazio

Il sindaco di Letojanni, Alessandro Costa, durante un consiglio comunale dello scorso 20 settembre aveva espresso l’intenzione di chiedere le dimissioni di Pippo Manuli, il presidente del Consorzio rete fognante di Taormina, che serve i comuni di Giardini e Letojanni. Secondo il primo cittadino del comune jonico, Manuli non sarebbe stato di gestire l’Ente in maniera adeguata. Tuttavia, il presidente del consorzio si difende dalle accuse di Costa con carte alla mano. “I bilanci di previsione dimostrano – afferma – una significativa riduzione dei costi di gestione. Inoltre – prosegue – questo Ente tra il 2008 e il 2012 ha prodotto ben sei progettazioni, di cui una riguardante il futuro del comune di Letojanni”.

Quelli che possono essere definiti normali screzi, assumono però un valore diverso perché il consorzio è al centro di una diatriba con l’Ato, “colpevole” secondo Manuli di aver rifiutato ingiustamente le proposte dell’Ente per ottenere i finanziamenti Cipe (vedi articoli correlati).

Nella risposta di Manuli alle affermazioni di Costa, il presidente fa riferimento alla vicenda Cipe, chiedendo al sindaco di Letojanni di spiegare alla cittadinanza il silenzio assordante tenuto sulla vicenda. Addirittura, in un esposto del 26 agosto scorso, Manuli scriveva: “Personalmente ho il sospetto che si possa trattare di una vera azione di sabotaggio, mirante a indebolire questa presidenza che evidentemente è d’intralcio a qualcuno o qualcosa, dove interessi milionari possono dare luogo ad azioni anche irresponsabili”.

La questione è finita anche davanti al presidente della provincia. Lo scorso 21 settembre Ricevuto si è assunto l’impegno di trovare una soluzione per indurre il Dipartimento acque e rifiuti a riconsiderare la possibilità di finanziamenti. In particolare, si era pensato di coinvolgere la Protezione civile regionale per quelle opere la cui mancata realizzazione potrebbe creare seri rischi per l’agibilità degli impianti depurativi di Giardini e Letojanni. E il 2 ottobre arriva una nota dell’Ato che invita Ricevuto a organizzare un incontro con la protezione civile.

“L’incontro alla provincia è stato organizzato solo per l’insistenza del consigliere Matteo Francilia – afferma Manuli -. Alla mia domanda sul perché la riunione non si sia tenuta prima, e cioè da quando l’Ente aveva sollevato il problema, nessuno ha fiatato. La prima nota è del 7 maggio 2011, oggi non ci ritroveremmo in queste condizioni”.

Intanto, è pronto il ricorso per la mancata assegnazione dei fondi europei che verrà notificato lunedì al Tar del Lazio. Le vie legali si sono dimostrate inevitabili: “Auspichiamo venga fatta giustizia – conclude Pippo Manuli – e che vengano adottate le direttive europee sulla cantierabilità dei progetti. Bisogna certamente reperire i fondi necessari per mettere in sicurezza gli impianti, non per i prossimi 15 giorni ma per i prossimi 20 anni”.

(Giusy Briguglio)

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