Gli accorintiani delusi: «Il Piano di Riequilibrio mette sotto scacco la rivoluzione promessa»

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Gli accorintiani delusi: «Il Piano di Riequilibrio mette sotto scacco la rivoluzione promessa»

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mercoledì 13 Maggio 2015 - 22:12

In un lungo documento, 18 ex sostenitori di Accorinti spiegano che il vero atto propedeutico ad una politica di cambiamento sarebbe stato «liberarsi dall’obbligo del risanamento. Questo avrebbe significato togliere, di colpo, a tutti la possibilità di qualsiasi forma di ricatto politico»

18 firme ed un’unica convinzione: la giunta Accorinti ha tradito il sogno della rivoluzione dal basso.

Gino Sturniolo, Nina Lo Presti, Antonio Mazzeo, Tania Poguisch, Clelia Marano, Angela Rizzo, Francesca Fusco, Mariano Massaro, Maurizio Rella, Sergio Soraci, Daniele David, Antonio Currò, Enzo Bertuccelli, Marco Letizia, Santi Bonfiglio, Maria Irrera, Massimo Camarata e Gianmarco Sposito firmano un documento congiunto per prendere, ancora una volta, le distanze dal percorso politico intrapreso dal sindaco Renato Accorinti e dai suoi assessori.

Tra la giunta Accorinti e suoi ex 18 sostenitori – tutti prima linea in campagna elettorale – c’è stato un allontanamento progressivo, che per molti di loro ha portato ad strappo definitivo sul piano di riequilibrio. E proprio la manovra finanziaria è al centro della lunga nota, con un’attenzione particolare all’aspetto politico.

«La discussione pubblica sul Piano di Riequilibrio del Comune di Messina è occupata quasi esclusivamente dai suoi aspetti contabili e normativi. Inspiegabilmente – scrivono gli accorintianii delusi – ne vengono lasciati in disparte, un po’ da tutti, gli aspetti politici e sociali. Eppure questi non sono meno importanti dei primi, anzi li presuppongono, se è vero che sono politiche e politico-economiche le ragioni che ci hanno condotto a dovere affrontare questi temi con tanta drammaticità e con la sensazione, ormai condivisa da molti, di essere di fronte ad una sorta di ultima spiaggia, ad un passaggio epocale, ad un “redde rationem”, cui non si può sfuggire, che chiama in causa tutti».

I consiglieri comunali Lo Presti e Sturniolo, l’ex esperta Clelia Marano, i sindacalisti Massaro, Fusco e David e tutti gli altri firmatari sottolineano come «oggi il debito, prima nascosto, sta riemergendo» e spiegano: «sta riemergendo il debito delle partecipate, sta riemergendo il debito legato al ciclo dei rifiuti, sta riemergendo il debito legato al sistema degli appalti e dei commissariamenti. Questa enorme massa debitoria distribuita negli enti pubblici è stata ulteriormente accresciuta dalla progressiva riduzione dei trasferimenti dallo stato agli enti locali (il cui peso è stato in parte mitigato per i bilanci comunali dall’obbligo di far pagare per intero ai cittadini una serie di servizi, cosa che ha aggravato ancor di più il grado di incapienza di tante famiglie). L’insieme di questi fattori ci si presenta di fronte con la forma di un macigno da sollevare come destino ineluttabile».

Secondo i 18 firmatari, nei prossimi 10 anni, si assisterà inevitabilmente ad « aumenti delle tariffe e riduzione progressiva dei servizi, penuria monetaria e bilanci pubblici recessivi. Il piano di riequilibrio ha il carattere delle sanatoria e del riconoscimento delle politiche che ci hanno condotto fino a questo punto»

Il Piano di Riequilibrio viene definito nel documento degli ex acccorintiani come «un percorso condiviso di pacificazione tra quellicheceranoprima e quellidiadesso».

I 18 firmatari, quindi, non hanno dubbi: « il Piano di Riequilibrio mette sotto scacco la rivoluzione promessa. Ancora più, forse, delle misure recessive e antipopolari, è la subalternità politica che compromette ogni possibilità di cambiamento (per quelle parti, naturalmente, del soggetto attuatore del Piano di Riequilibrio che hanno pensato e pensano ad un cambiamento reale, dal basso come si diceva una volta)».

Secondo Sturniolo&C la riviluzione è rimasta nelle parole e nelle promesse della campagna elettorale, perché «il vero atto propedeutico ad una politica di cambiamento sarebbe stato liberarsi dall’obbligo del risanamento».

Per gli accorintinai della prima ora ormai delusi «questo avrebbe significato togliere, di colpo, a tutti la possibilità di qualsiasi forma di ricatto politico. Sarebbe stato giusto lasciare a chi responsabile è la responsabilità di affrontare gli indignati dalle politiche dell’austerità e, magari, con questi provare, amministrando, a costruire un futuro più giusto! Si sarebbe potuto, così, lasciare il passato a rendere conto, politicamente, di quanto causato e abbracciare un presente nuovo capace di inventare, per il tempo a disposizione, un’alternativa vera. Quel tempo sarebbe rimasto nella storia della nostra città». (DLT)

20 commenti

  1. un solo difensore e 19 mammalucchi che hanno contribuito ad affossare Messina,partendo daquellidiprima con la connivenza di quellidiora.

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  2. un solo difensore e 19 mammalucchi che hanno contribuito ad affossare Messina,partendo daquellidiprima con la connivenza di quellidiora.

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  3. Il Piano di riequilibrio proposto non è sostenibile, ove mai dovesse passare dalla Corte dei Conti e dal Ministero, terrà strangolata la Città per anni e non mi pare per tutte le criticità intrinseche allo stesso piano che alla fine possa generare un nuovo equilibrio finanziario. Solo una crisi perdurante ed infinita, una lotta per la sopravvivenza sotto ogni livello minimo di qualità nei servizi resi. Una lunga agonia in cui si creeranno danni su danni a tutti mentre le violazioni e le forzature sui dati di bilancio continuano ad essere fatte, come se nulla fosse! Viva la “contabilità creativa”!

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  4. Il Piano di riequilibrio proposto non è sostenibile, ove mai dovesse passare dalla Corte dei Conti e dal Ministero, terrà strangolata la Città per anni e non mi pare per tutte le criticità intrinseche allo stesso piano che alla fine possa generare un nuovo equilibrio finanziario. Solo una crisi perdurante ed infinita, una lotta per la sopravvivenza sotto ogni livello minimo di qualità nei servizi resi. Una lunga agonia in cui si creeranno danni su danni a tutti mentre le violazioni e le forzature sui dati di bilancio continuano ad essere fatte, come se nulla fosse! Viva la “contabilità creativa”!

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  5. il piano di riequilibrio serve solo a garantire il NON accertamento delle responsabilità e a remunerare alcuni grossi creditori del comune.
    si tratta di una porcata EPOCALE.

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  6. il piano di riequilibrio serve solo a garantire il NON accertamento delle responsabilità e a remunerare alcuni grossi creditori del comune.
    si tratta di una porcata EPOCALE.

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  7. Potrei sciorinare cifre e zittire i diciannove ACCORINTIANI DELUSI, metterli in difficoltà sulle coperture finanziarie, sui limiti finanziari e normativi posti dal testo unico degli enti locali, insuperabili nel nostro ordinamento anche da Fidel Castro, ma voglio utilizzare questo spazio commenti per far loro una domanda semplice semplice. Vorrei sapere in modo dettagliato come pensate di LIBERARE MESSINA DALL’OBBLIGO DEL RISANAMENTO DEI CONTI? Nella risposta risparmiatemi la tiritera di una patrimoniale per i ricchi, forse dimenticate che sulla casa e rifiuti siamo alle aliquote massime e i messinesi hanno sborsato nel 2014 di soli TRIBUTI ben €117.993.000, €488 a messinese, in valore assoluto abbiamo superato catanesi e palermitani.

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  8. Potrei sciorinare cifre e zittire i diciannove ACCORINTIANI DELUSI, metterli in difficoltà sulle coperture finanziarie, sui limiti finanziari e normativi posti dal testo unico degli enti locali, insuperabili nel nostro ordinamento anche da Fidel Castro, ma voglio utilizzare questo spazio commenti per far loro una domanda semplice semplice. Vorrei sapere in modo dettagliato come pensate di LIBERARE MESSINA DALL’OBBLIGO DEL RISANAMENTO DEI CONTI? Nella risposta risparmiatemi la tiritera di una patrimoniale per i ricchi, forse dimenticate che sulla casa e rifiuti siamo alle aliquote massime e i messinesi hanno sborsato nel 2014 di soli TRIBUTI ben €117.993.000, €488 a messinese, in valore assoluto abbiamo superato catanesi e palermitani.

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  9. Ho conosciuto in altra vita alcuni degli ACCORINTIANI DELUSI, messinesi certamente impegnati politicamente ma da sempre convinti di essere determinanti per le vittoria, come quella di RENATO sindaco, al contrario estranei alle sconfitte, TANTE. Come descriverli senza eccedere nel sarcasmo, mi servo di un latino stentato, FUMABAT, NULLUS IGNIS. Non sono parolai ma avversano i numeri, e quando qualcuno di loro va al governo di un Comune o di una Regione, PISAPIA o VENDOLA per fare nomi conosciuti, ed è costretto, cambiando atteggiamento, a fare i conti con i PEG, RENDICONTI, PLURIENNALI, RESIDUI, EQUILIBRI DI BILANCIO, DEBITI FUORI BILANCIO, REVISORI, MAGISTRATI CONTABILI, viene subito additato come RINNEGATO, oggi è RENATO sindaco.

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  10. Ho conosciuto in altra vita alcuni degli ACCORINTIANI DELUSI, messinesi certamente impegnati politicamente ma da sempre convinti di essere determinanti per le vittoria, come quella di RENATO sindaco, al contrario estranei alle sconfitte, TANTE. Come descriverli senza eccedere nel sarcasmo, mi servo di un latino stentato, FUMABAT, NULLUS IGNIS. Non sono parolai ma avversano i numeri, e quando qualcuno di loro va al governo di un Comune o di una Regione, PISAPIA o VENDOLA per fare nomi conosciuti, ed è costretto, cambiando atteggiamento, a fare i conti con i PEG, RENDICONTI, PLURIENNALI, RESIDUI, EQUILIBRI DI BILANCIO, DEBITI FUORI BILANCIO, REVISORI, MAGISTRATI CONTABILI, viene subito additato come RINNEGATO, oggi è RENATO sindaco.

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  11. Condivido pienamente del commento di KUIBENINATI due affermazioni, IL PIANO NON E’ SOSTENIBILE per una città come Messina, dove i nostri concittadini imprenditori, parlo soprattutto di costruttori e commercianti, hanno il braccino corto. Vi do delle cifre che li riguardano, sono i RESIDUI ATTIVI relativi alle entrate EXTRATRIBUTARIE, infatti ne sono stati accertati perché mai riscossi €56.918.686 al 31/12 2012, incassati durante il 2013 €4.198.803, soltanto il 7,6%, mentre i messinesi nella veste di cittadini e non di imprenditori hanno versato nel 2013 per tributi pregressi ben €38.994.681 il 48,3%. L’altra affermazione da me condivisa di KUIGIBENINATI è CONTABILITA’ CREATIVA, riferita ad alcune AZIONI del piano di riequilibrio.

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  12. Condivido pienamente del commento di KUIBENINATI due affermazioni, IL PIANO NON E’ SOSTENIBILE per una città come Messina, dove i nostri concittadini imprenditori, parlo soprattutto di costruttori e commercianti, hanno il braccino corto. Vi do delle cifre che li riguardano, sono i RESIDUI ATTIVI relativi alle entrate EXTRATRIBUTARIE, infatti ne sono stati accertati perché mai riscossi €56.918.686 al 31/12 2012, incassati durante il 2013 €4.198.803, soltanto il 7,6%, mentre i messinesi nella veste di cittadini e non di imprenditori hanno versato nel 2013 per tributi pregressi ben €38.994.681 il 48,3%. L’altra affermazione da me condivisa di KUIGIBENINATI è CONTABILITA’ CREATIVA, riferita ad alcune AZIONI del piano di riequilibrio.

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  13. Antonio Torrecamonica 14 Maggio 2015 12:29

    Queste critiche acquisterebbero credibilità se fossero accompagnate da una forte accusa alle politiche miopi dei decenni passati volte ad ingrassare senza criterio ogni ufficio municipale, provinciale e regionale; oggi ci troviamo a pagare quelle assunzioni folli nel numero e nel metodo troppo spesso appoggiate o comunque non contrastate da questa sinistra e da questo sindacato. “Pantalone” non riesce più a pagare come prima, si dovrebbe realmente pensare ad una concreta razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi e quindi dell’intera spesa pubblica, il resto sono chiacchiere.

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  14. Antonio Torrecamonica 14 Maggio 2015 12:29

    Queste critiche acquisterebbero credibilità se fossero accompagnate da una forte accusa alle politiche miopi dei decenni passati volte ad ingrassare senza criterio ogni ufficio municipale, provinciale e regionale; oggi ci troviamo a pagare quelle assunzioni folli nel numero e nel metodo troppo spesso appoggiate o comunque non contrastate da questa sinistra e da questo sindacato. “Pantalone” non riesce più a pagare come prima, si dovrebbe realmente pensare ad una concreta razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi e quindi dell’intera spesa pubblica, il resto sono chiacchiere.

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  15. in questo frangente penso, che le commissioni si riuniscono ed i consigliori pure,tenendo presente che il gettone scorre e il portafoglio si gonfia mentre il popolo bovino discute sul NULLA.

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  16. in questo frangente penso, che le commissioni si riuniscono ed i consigliori pure,tenendo presente che il gettone scorre e il portafoglio si gonfia mentre il popolo bovino discute sul NULLA.

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  17. Viene spontaneo chiedersi: ma gli accorintiani oggi delusi dov’erano quando fin dal marzo 2013 si delineavano gia’ chiaramente gli accordi con “quellidiprima” che avrebbero portato all’elezione di renatino?

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  18. Viene spontaneo chiedersi: ma gli accorintiani oggi delusi dov’erano quando fin dal marzo 2013 si delineavano gia’ chiaramente gli accordi con “quellidiprima” che avrebbero portato all’elezione di renatino?

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  19. Eventuali irregolarità o reati , commessi dagli Amministratori precedenti , vanno denunciati alla Magistratura che è, in uno Stato di Diritto , l’unico Organo preposto ad emettere sentenze. Non sempre comportamenti o condotte eticamente riprovevoli assumono una valenza penalmente rilevante. Un’Amministrazione si giudica alla fine del suo mandato , certo , le critiche dovrebbero servire a stimolare l’azione politica , ma , abbandonare ciò in cui si è sinceramente creduto dopo pochi mesi è segno di una radicalizzazione eccessiva. Nessuno ha la “bacchetta magica” e non penso si possa accusare Accorinti di agire in malafede o con secondi fini nè che sia lo “stupido idiota” nelle mani di altri.

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  20. Eventuali irregolarità o reati , commessi dagli Amministratori precedenti , vanno denunciati alla Magistratura che è, in uno Stato di Diritto , l’unico Organo preposto ad emettere sentenze. Non sempre comportamenti o condotte eticamente riprovevoli assumono una valenza penalmente rilevante. Un’Amministrazione si giudica alla fine del suo mandato , certo , le critiche dovrebbero servire a stimolare l’azione politica , ma , abbandonare ciò in cui si è sinceramente creduto dopo pochi mesi è segno di una radicalizzazione eccessiva. Nessuno ha la “bacchetta magica” e non penso si possa accusare Accorinti di agire in malafede o con secondi fini nè che sia lo “stupido idiota” nelle mani di altri.

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