Slitta ancora il termine per l’approvazione del nuovo Piano di riequilibrio. E non è l’unica novità

Slitta ancora il termine per l’approvazione del nuovo Piano di riequilibrio. E non è l’unica novità

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Slitta ancora il termine per l’approvazione del nuovo Piano di riequilibrio. E non è l’unica novità

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venerdì 04 Aprile 2014 - 18:41

Un emendamento presentato dall’On. Causi ed approvato dalle Commissioni congiunte V e VI della Camera (Finanze e Bilancio) introduce alcuni passaggi normativi molto importanti per il percorso di risanamento degli enti in pre-dissesto. Più che soddisfatto il vice-sindaco ed assessore al bilancio di Palazzo Zanca, Guido Signorino, che plaude al gioco di squadra e al supporto ricevuto trasversalmente

Slitta ancora il termine per l’approvazione del nuovo piano decennale di riequilibrio. Dal momento dell’ approvazione della legge di conversione del DL n. 16/2014 (il cosiddetto Enti Locali o “salva-roma”) ci saranno 120 giorni di tempo. E’ quanto stabilisce uno dei quattro punti dell’emendamento presentato dall’On. Causi ed approvato dalle Commissioni congiunte V e VI della Camera (Finanze e Bilancio)

L’emendamento introduce altre tre significative novità: innanzitutto, viene modificato il regime che vietava ai Comuni in predissesto l’assunzione di nuovi mutui. Sarà consentito, infatti, agli Enti in difficoltà finanziaria di assumere prestiti (entro limiti che non incrementino l’indebitamento complessivo dell’esercizio finanziario rispetto al precedente) per finanziare progetti inseriti nel piano di riequilibrio e funzionali al risanamento finanziario dell’Ente e ad azioni di risparmio strutturale (es.: risparmio energetico, fitti passivi, ecc.). In secondo luogo, è stato deciso di tutelare la posizione dei creditori che hanno sottoscritto accordi con gli Enti Locali, rendendo impignorabili le risorse trasferite dallo Stato al fine di sostenere la capacità di pagamento secondo gli accordi assunti nel corso del perfezionamento dei piani di riequilibrio; e infine, è stato chiarito che, ai fini dell’accesso ai fondi del dl 35 (per i debiti delle PA con i propri fornitori) , possono essere considerati titoli validi anche i debiti inclusi nei piani di riequilibrio.

Siamo particolarmente soddisfattiafferma l’Assessore Signorino – perché è stato riconosciuto che le esigenze da noi poste non solo hanno un corretto fondamento, ma sono anche di interesse generale e riguardano tutti gli Enti impegnati nel difficile compito di costruire percorsi di riequilibrio strutturale. Ho avuto modo – prosegue il vicesindaco – di esporre questi punti all’Ufficio di Presidenza dell’ANCI che si è riunito a Roma giovedì mattina, trovando il fortissimo interesse da parte degli altri Comuni. Abbiamo ancora un punto che vorremmo fosse riconosciuto e che sappiamo essere di grande importanza non solamente per i Comuni, ma per il rilancio dell’economia. La legge, attualmente, non ci consente di utilizzare in maniera rapida ed efficace le anticipazioni di cassa che pure ci potranno pervenire per effetto del DL 174 da parte del Governo e del DL 35 da parte della Cassa Depositi e Prestiti. C’è un problema di interpretazione dell’articolo 119 della Costituzione; riteniamo necessario un intervento normativo che dia attuazione del suo quinto comma, che prevede la possibilità di interventi ‘speciali’ in favore dei Comuni, finalizzati allo sviluppo economico, alla coesione, alla solidarietà ed alla rimozione degli squilibri economici, consentendo di considerare il piano di riequilibrio finanziamento programmato a copertura delle anticipazioni, rendendone possibile l’utilizzo immediato. Se non si interviene, si corre il rischio che i Comuni possano ricevere liquidità che dovranno poi tenere immobilizzata in attesa dello svolgimento delle misure del piano di riequilibrio.

“Se, al contrario, – conclude l’Assessore Signorino- si consentisse di utilizzare questa liquidità per saldare nell’immediato i debiti della P. A. si otterrebbe un duplice beneficio: in primo luogo si faciliterebbe la conclusione di accordi con i creditori che potranno anche ridurre l’esposizione debitoria dei Comuni; in secondo luogo (e soprattutto) si realizzerebbe una iniezione importante di liquidità a beneficio dell’economia locale, rilanciandone le prospettive anche nell’immediato”.

Il vicesindaco Signorino ha sottolineato infine che: “Questo importantissimo risultato è stato raggiunto con la collaborazione e il coinvolgimento di tutte le forze politiche e dell’intera rappresentanza parlamentare messinese. L’Amministrazione ha condotto contatti politici e tecnici con il Governo: abbiamo collaborato strettamente con il Ministro Alfano, con il sottosegretario Bocci, con il sottosegretario all’Economia, On. Legnini, relatore della legge per il Governo. Il presidente dell’Agenzia per i Giovani (il messinese Giacomo D’Arrigo) ci ha messo in contatto col Segretario Generale di Palazzo Chigi, dott. Bonaretti, che ha seguito personalmente l’iter di queste nostre proposte. Allo stesso tempo, tutti i parlamentari che rappresentano Messina sono stati costantemente informati dei progetti di emendamento che andavano maturando ed hanno garantito ad essi il loro appoggio. Non è retorica affermare che se si lavora per la città, per la comunità, e quando si è in presenza di libertà e onestà intellettuale, si ottengono risultati importanti”.

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5 commenti

  1. basta riuscire ad ottenere proroghe per i prossimi 4 anni e siete a posto 😀 😀

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  2. Caro STIGNINO ci tengo a conoscere il tuo pensiero,ma dovresti essere più chiaro,anzi invito i lettori di TempoStretto a partecipare su questa questione.GRAZIE.La proposta emendativa è certamente positiva per i tanti Comuni, come Messina,in cui si è fatto CARTA STRACCIA del Testo Unico degli Enti Locali,anzitutto per responsabilità grave dei governi trasversali a tutti gli schieramenti,una valanga di norme ha travolto i Sindaci,impedendo loro di amministrare,a non avere mai risorse e tempi certi per programmare,in questo contesto,Sindaci senza scrupoli ne hanno approfittato per raccogliere consenso nelle urne,portando i loro Municipi al fallimento di fatto.Penso di pubblicare in questo spazio le mie NOTE al Piano di Riequilibrio di Guido Signorino,lo faccio per fare uscire il dibattito fuori da Palazzo Zanca,i partiti parlano di tutto nei loro dibattiti pubblici,ma nessuno ci parla di questo atto amministrativo,destinato ad incidere,per DIECI ANNI,sulle tasche dei messinesi e sulle prospettive del nostro Comune.

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  3. Si svegli! Ce ne dovrebbe parlare l’assessore del piano di riequilibrio!

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  4. Caro LUIGI-1,in fondo l’unico a parlarne è stato Guido SIGNORINO,infatti le brave giornaliste di TempoStretto, Danila LA TORRE e Francesca STORNANTE,scrissero un articolo puntuale,dettagliando le cifre.Io comunque faccio la mia parte,come cittadino messinese,a maggior ragione dovrebbero farla gli eletti del popolo sovrano messinese,i Consiglieri Comunali,quelli della PRIMA COMMISSIONE in particolare,molto più autorevoli e informati di mariedit,in teoria almeno.Il precedente piano CROCE-COGLITORE previde una riduzione del costo del PERSONALE di €25.584.917,a fronte di 732 dipendenti in pensione nel decennio 2013-2022,quindi previdero un costo medio pro capite di €34.952.Dividiamo i 69 MILIONI previsti da SIGNORINO-LE DONNE per il valore medio previsto da CROCE-COGLITORE,otteniamo 1974 dipendenti in pensione nel decennio 2014-2023,NON E’ POSSIBILE.Nel modello inviato al Ministero nel 2012,risulta un TOTALE COSTO ANNUO DEL LAVORO pari a € 80.277.241 per 1.711 dipendenti a tempo indeterminato,quindi un costo medio pro capite di € 46.918,in linea con il contratto nazionale,mentre per i 239 DIPENDENTI CONTRATTISTI fu di € 16.864.Se dividiamo i 69 MILIONI per il costo medio pro capite dei dipendenti a tempo indeterminato(€46.918) otteniamo 1470 dipendenti in pensione nel decennio,anche questo numero NON E’ POSSIBILE.Più abbasso il costo medio pro capite,più dipendenti vanno in pensione,NON E’ POSSIBILE.Dando per buono la previsione di CROCE-COGLITORE di 732 dipendenti in pensione in un decennio,dividendo i 69 MILIONI per 732 ottengo un costo medio pro capite di € 94.262,dovrebbero essere tutti dirigenti,NON E’ POSSIBILE. Perchè sulla voce PERSONALE i due piani di riequilibrio sono così discordanti e inverosimili,almeno per me,dove sbaglio nei miei calcoli,qualcuno lo vuole,gentilmente,spiegare?

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  5. Gentile redazione di tempo stretto, perché non adoperarsi per pubblicare integralmente il piano di riequilibrio elaborato dal ” noto e navigato” economista Signorino?. Credo che tra i lettori ci sono veri ( e non come l’improvvisato vicesindaco) esperti della materia che potrebbero,da queste pagine, dare un reale giudizio contribuendo a fare vera informazione.

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