Il comitato chiede chiarimenti sui criteri utilizzati per il posizionamento dei contenitori di raccolta dei rifiuti considerato inidoneo.
Il comitato “Insieme per la Panoramica”, nato a luglio per dar voce ai residenti della strada Panoramica dello Stretto – costituito ed attualmente presieduto dall’attivista Orazio Polimeni e il cui direttivo è formato da Angelo Trovato, Sergio Todesco, Rosalia Simone D’Aliberti, Andrea Bonaccorso, Rocco Ioppolo, Patrizia Catanese e Giovanni Bertuccelli richiama l’attenzione delle Istituzioni sulla spinosa questione dei cassonetti ubicati presso il cancello nord del complesso Linea Verde.
Difatti quella che doveva rappresentare una sistemazione provvisoria che nel 1998 portò i contenitori per il conferimento dei rifiuti sul marciapiede per favorire il passaggio del Giro d’Italia, si è trasformata in routine per 18 anni circa, nonostante numerose sollecitazioni degli abitanti affinché venissero ripristinati ai margini della strada per consentire il transito a pedoni e carrozzine.
Due mesi fa, anziché essere riportati all’originaria posizione i contenitori sono stati collocati dalla società Messinambiente S.p.a. in prossimità dell’ingresso nord del complesso Linea Verde ma passando dal marciapiede lato monte al marciapiede lato mare in una posizione altamente pericolosa, secondo gli abitanti
Il comitato “Insieme per la Panoramica”, così come si legge in un comunicato , chiede chiarimenti sui criteri utilizzati per il posizionamento dei contenitori di raccolta dei rifiuti considerato inidoneo per le reali necessità della zona, stigmatizza inoltre quanto accaduto sottolineando che nella proposta presentata all’assessorato competente prima di Ferragosto, redatta dall’ingegnere Andrea Bonaccorso, i cassonetti in quella zona andrebbero ubicati in una più ragionevole posizione, prevedendo una distribuzione omogenea di questi lungo quel tratto di Panoramica, esattamente in punti strategici compatibili con le norme attualmente in vigore. Il comitato ritiene il suggerimento consono e di facile realizzazione e si chiede perché in questa città ci si ostina a rendere inattuabili anche le cose più logiche e più semplici.
Grazia Di Mauro
