Beni confiscati alla mafia a Rodia e Marmora. Brevissimi i termini del bando

Beni confiscati alla mafia a Rodia e Marmora. Brevissimi i termini del bando

Beni confiscati alla mafia a Rodia e Marmora. Brevissimi i termini del bando

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venerdì 04 Gennaio 2013 - 10:47

Il consigliere della III circoscrizione, Santi Interdonato, lamenta il pochissimo tempo a disposizione per accedere al bando per la concessione dei beni confiscati nella riviera nord. Tempo che, tra l’altro, coincide con le festività natalizie

All’Albo Pretorio sono stati pubblicati il 21 dicembre. E i termini per la richiesta in concessione scadono alle ore 10 di lunedì 7 gennaio. Si tratta dei bandi pubblici per l’affidamento in concessione di due beni confiscati alla mafia a Rodia e Marmora: una villa confiscata a Luigi Sparacio, sita sulla strada statale 113 dir. al km 28,255 su un terreno di circa 400 metri quadri. e un’altra villa sita in contrada Marmora confiscata a Michelangelo Alfano ed insistente su un terreno esteso di circa 2085 metri quadri. Due beni di una certa rilevanza nei quali attraverso il bando pubblico si intenderebbe promuovere “Interventi tesi alla valorizzazione di beni confiscati alla mafia al fine di facilitare l’accessibilità e la fruizione da parte della collettività e favorire la promozione di imprenditoria turistica e occupazione sociale giovanile”.

I soggetti giuridici ammessi a partecipare consistono esclusivamente in comunità, enti, associazioni, organizzazioni di volontariato iscritte all’albo tenuto presso l’Assessorato Regionale degli Enti Locali nonché cooperative sociali ed associazioni ambientaliste.

A tutela della valenza socio-culturale-economica, il consigliere del Partito Democratico, Santi Interdonato, ha inviato una nota al commissario del Comune ed al dirigente del dipartimento Patrimonio e Demanio, affermando che trova anomalo che due bandi di tale rilevanza siano stati pubblicati in data 21 dicembre 2012, proprio a ridosso di Natale e che la scadenza per la presentazione delle richieste sia stata fissata alla data del 7 gennaio 2013.

Interdonato elenca una serie di motivazioni per le quali un termine così breve è fortemente limitativo per la partecipazione di più associazioni: “Si tratta di un lasso di tempo pari a soli 17 giorni – scrive – ai quali, essendo nel periodo coincidente con le festività natalizie vanno, evidentemente, sottratti tutta una serie di “rossi” riportati sul calendario, coincidenti con le domeniche e le ricorrenze di Natale, S. Stefano e Capodanno. Questo tipo di scelta è da considerarsi del tutto inopportuna in quanto in termini di efficacia amministrativa produce forti limitazioni, sia ai fini della reale pubblicità dell’avviso, sia in ordine alle capacità di partecipazione da parte dei soggetti cui l’avviso è diretto. Per la grande maggioranza dei potenziali interessati sarà molto difficile elaborare adeguatamente proprio in un periodo di tempo talmente limitato la cosiddetta “Offerta – Progetto”, con gli importanti requisiti tecnici ed economici previsti dai bandi. Basti pensare che per la ristrutturazione dei due immobili sono stati calcolati dai tecnici comunali costi che oscillano rispettivamente tra 75mila e 125mila euro per l’uno e tra 250mila e 300mila euro per l’altro. È probabile che per fornire le garanzie finanziarie richieste per la ristrutturazione e l’adeguamento dei beni – aspetto cui il bando riserva la possibilità di conferire un punteggio massimo di 50 sui complessivi 100 punti per gli altri requisiti richiesti – gli enti “no profit” partecipanti alla gara potrebbero trovarsi nella naturale condizione di dover ricorrere a forme di garanzia bancaria o accesso al credito, strumenti finanziari frequentemente impiegati nell’ambito delle attività di impresa. Per la concessione di strumenti di questo genere è solitamente necessario un certo lasso di tempo che difficilmente potrà essere corrispondente a quello minimo previsto dagli avvisi pubblici in questione. Inoltre, per quasi tutti i possibili partecipanti sarà altrettanto difficile reperire sotto feste un tecnico specializzato che elabori il progetto di utilizzazione “…con allegata relazione descrittiva delle attività che si intendono realizzare e relativo cronoprogramma comprensivo della fase relativa alla ristrutturazione dell’immobile”.

E Interdonato ricorda anche che per la recente assegnazione dell’immobile di via Roosevelt, di valore più basso, il termine è stato molto più ampio: “Si tratta – conclude il consigliere – di un modo di agire del tutto incomprensibile ed anche inatteso, vista la corrente fase amministrativa della città: da questo comportamento non sembra che si voglia stimolare fortemente la partecipazione ed il coraggio ma, anzi, che si intenda restringere a pochi soggetti privilegiati la possibilità di accedere facilmente attraverso una corsia preferenziale. Anche solo un sospetto in tal senso può risultare incredibilmente dannoso in un settore di così vitale importanza. Urge porre rimedio poiché, se si vuole, ciò è ancora possibile”.

In questa prospettiva il consigliere Santi Interdonato ha, pertanto, chiesto al commissario Croce di intervenire prontamente disponendo una proroga di almeno 15 giorni al termine di scadenza fissato nei bandi.

Un commento

  1. Ma cosa credete, sempre più mafiosi denunciano le infiltrazioni politiche all’interno dell’organizzazione mafiosa.

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