Lo scorso 3 dicembre, dopo mesi di indagini, la Squadra Mobile di Messina era riuscita a chiudere il cerchio, ricostruendo, passo dopo passo, tutti i tragici momenti di quella tragica sera.

Sarà libera di uscire di giorno ma dovrà rientrare la notte e, nelle ore serali, dovrà rimanere a casa. E’ questa la decisione stabilita dal Tribunale del Riesame di Messina che, ieri, ha “rivisitato” la misura cautelare degli arresti domiciliari di Gaia Auteri, la 18enne messinese accusata di aver venduto, la tragica notte dello scorso 9 agosto, la dose di ecstasy risultata fatale per Ilaria Boemi.

Il giudice Nunzio Trovato ha così accolto la richiesta avanzata dall’avvocato difensore della ragazza di mitigare per lei la misura cautelare. Una vicenda, quella della morte della piccola Ilaria, su cui si continua a far luce. Lo scorso 3 dicembre, dopo mesi di indagini, la Squadra Mobile di Messina era riuscita a chiudere il cerchio, ricostruendo, passo dopo passo, tutti i tragici momenti di quella sera. Tre le ragazze finite nel mirino poiché accusate di aver ceduto ad Ilaria, quella sera ed in altre occasioni, la dose di Maddy, l’MDMA, tra cui anche l’Auteri che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, aveva incontrato Ilaria in un bar di Sant’Agata e là le aveva ceduto la sostanza.

Ancora da chiarire, invece, la posizione del 39enne che, quella notte, è rimasto con Ilaria quasi fino alla sua morte. Per lui, accusato di tentativo di atti sessuali ed omissione di soccorso, era stata richiesta una misura cautelare, poi rigettata dal Giudice. Una posizione, quella dell’uomo, per cui la famiglia di Ilaria continua a chiedere giustizia e verità. (Veronica Crocitti)