Nel 2017 differenziata al 14%: «Sistema che ha solo amministrato l'emergenza»

Nel 2017 differenziata al 14%: «Sistema che ha solo amministrato l’emergenza»

Francesca Stornante

Nel 2017 differenziata al 14%: «Sistema che ha solo amministrato l’emergenza»

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martedì 03 Aprile 2018 - 08:43

L'analisi è della nuova MessinaServizi che ha redatto il piano per allargare la raccolta porta a porta a tutti i villaggi di I e VI quartiere e di iniziare anche nel II. Troppo bassi i numeri della differenziata. Chiare le cause del perché non funzionano le cose

Nel 2017 Messina ha differenziato 15,7 milioni di kg di rifiuti su un totale di 95,5 milioni di kg di rifiuti indifferenziati raccolti e portati in discarica. Numeri che consegnano un dato chiaro e preciso: nel 2017 la città ha totalizzato il 14,12% di raccolta differenziata. Dati ancora bassissimi, soprattutto se si pensa che gli obiettivi che dettano tutte le normative a livello regionale, nazionale ed europeo parlano di almeno il 65% di raccolta differenziata. Ma la Sicilia resta fanalino di coda e Messina si pone in perfetta linea con questo trend che di certo non è positivo. A voler guadare il bicchiere mezzo pieno si può rilevare che in questi ultimi anni qualche piccolo miglioramento in termini percentuali vi è stato, ma siamo ancora troppo lontani dai numeri che rendono la raccolta differenziata effettivamente redditizia, concreta ed efficiente.

Andando a guardare i numeri nel dettaglio, vediamo che tra le tipologie di materiali differenziati per esempio sono stati adeguatamente separati 1,5 milioni di kg di vetro, 1,9 milioni di kg di carta, 2,3 milioni di kg di cartone, 3,1 milioni di kg di umido. Scorrendo ancora la tabella, vediamo che sono stati gettati in modo corretto 112 mila kg di tv e 317 mila kg di frigoriferi, 1,9 milioni di kg di legno, 1,7 milioni di kg di potature, 823 mila kg di ingombranti. Insomma, dati che disegnano la mappa di come messinesi gettano i rifiuti e che rappresentano la base da cui MessinaServizi Bene Comune adesso partirà per riprendere il progetto della raccolta porta a porta.

Come spiega l’analisi fatta direttamente da MessinaServizi, i dati arrivano da un sistema di raccolta diviso in raccolta stradale dei rifiuti indifferenziati con un numero appena sufficiente di cassonetti blu, raccolta porta a porta in parte di soli due quartieri e porta a porta commerciale, raccolta stradale con cassonetti per carta, plastica, lattine e campane per il vetro, raccolta abiti usati e olii esausti sempre con cassonetti stradali, conferimento presso le sei isole ecologiche. Sono 33 mila gli utenti registrati che, motivati anche dagli sconti sulla Tari, scelgono le sei isole.

Ma quali sono le cause di una percentuale ancora così bassa? Per MessinaServizi in testa ci sono utenza molto indisciplinata e controllo del territorio da parte del Comune praticamente nullo. Poi si aggiunge l’assenza di vere azioni di sensibilizzazione nei confronti dell’utenza, cattivo uso dei cassonetti dedicati a carta e plastica, assenza di impianti per il recupero della frazione organica a distanze economicamente accettabili, numero ridotto di cassonetti per l’indifferenziata, discarica troppo lontana, obsolescenza del parco mezzi e quasi totale assenza di mezzi di riserva per ogni servizio.

Ma tra le cause c’è anche un affondo netto nei confronti di chi ha gestito fino ad oggi il comparto rifiuti: «L’assenza di una seria programmazione e pianificazione da parte del Comune, insieme all’impossibilità di effettuare investimenti, hanno portato la vecchia società verso un sistema organizzato per garantire i risultati minimi necessari, a volte neanche raggiunti». E per raggiungere questo obiettivo si è sempre agito con una priorità “a scalare” dando sempre precedenza alla raccolta dai cassonetti e quindi all’indifferenziato.

Per MessinaServizi questo sistema si caratterizza per avere obiettivi difficilmente migliorabili soprattutto per un’organizzazione gestionale orientata ad amministrare l’emergenza.

Ecco dunque che la nuova società fissa i suoi nuovi obiettivi: avviare un percorso a tappe ponendo come primo step il raggiungimento entro la fine del 2018 del 35% di differenziata e di una percentuale non troppo inferiore di recupero di materiali.

Come si partirà? Allargando il porta a porta, innanzitutto completando l’azione nei territori di I e VI circoscrizione e coinvolgendo anche la II circoscrizione. Essendo zone che presentano alcune criticità legale alla distribuzione della popolazione e delle abitazioni, si punterà a creare una mini territorialità affidando il coordinamento dei servizi ad un sorvegliante per ogni circoscrizione. Poi saranno installate mini isole ecologiche.

MessinaServizi ha già individuato quanto personale, quanti e quali mezzi servono per ogni circoscrizione, ma sarà necessario anche un investimento che supera i 3 milioni di euro.

Il piano si svilupperà nell’arco di 9 mesi, iniziando già da questo mese di aprile con una campagna di informazione lì dove il porta a porta è già iniziato ma non funziona ancora come dovrebbe. Nel primo trimestre si dovrà lavorare con i mezzi attualmente in dotazione e si prevede di completare i villaggi di Ganzirri e Mortelle a nord e dei villaggi lungo la costa a sud, mentre nel secondo toccherà al resto della I circoscrizione. Il terzo trimestre si conta di completare tutta la VI e di far partire anche la II.

Francesca Stornante

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