Augusta o Gioia Tauro cambia poco. Il problema è perdere la sede e l’autonomia economica e gestionale

Augusta o Gioia Tauro cambia poco. Il problema è perdere la sede e l’autonomia economica e gestionale

Marco Ipsale

Augusta o Gioia Tauro cambia poco. Il problema è perdere la sede e l’autonomia economica e gestionale

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martedì 01 Dicembre 2015 - 12:12

A Messina resterebbe solo un direttore, che non avrebbe neppure diritto di voto nel nuovo Comitato di gestione. Le decisioni fondamentali per il futuro della città sarebbero prese altrove e c’è a chi questo scenario sta bene…

Le nuove Autorità di Sistema Portuale dovranno occuparsi dei Piani regolatori portuali, dei piani operativi triennali, della pianificazione infrastrutturale e delle concessioni portuali più importanti. Ci sarà un Comitato di gestione composto da appena cinque elementi: un presidente e altri quattro membri nominati, uno ciascuno, dalla Regione e dai sindaci delle città componenti. Nelle città che perderanno la sede, ci sarà un direttore che parteciperà al Comitato ma senza diritto di voto. Le attività verranno coordinate da un segretario generale dalla città sede dell’Autorità di Sistema e i bilanci non saranno distinti.

Chiarito il quadro generale della riforma, si capisce che per Messina il problema non è se finire “sotto” Augusta o Gioia Tauro, ma quello di perdere la sede e, di conseguenza, l’autonomia gestionale e dei fondi. Vuol dire che il futuro della Zona Falcata, del quartiere fieristico e di tanto altro ancora verrebbe deciso ad Augusta o a Gioia Tauro e non a Messina. E si parla dell’unico ente che ha a disposizione un attivo di decine di milioni da impegnare sul territorio e che, difatti, ha già deliberato il cofinanziamento delle infrastrutture fondamentali per il futuro della città, come il porto di Tremestieri e la nuova via don Blasco.

Le casse delle altre Authority non sono così floride ed il rischio è che questi fondi, invece che per le infrastrutture messinesi, possano servire per lo sviluppo del porto di Augusta o indirettamente per la cassa integrazione dei lavoratori del porto di Gioia Tauro. Appena tre giorni fa i sindacati calabresi, che già in ottobre parlavano di “situazione drammatica”, hanno proclamato lo stato di agitazione e ieri hanno anche bloccato per alcune ore gli imbarchi di Villa San Giovanni. Il porto di Gioia Tauro, dov’è forte l’influenza delle cosche, nonostante mantenga il primato italiano per movimentazione contenitori, pur se insidiato da Genova, registra un crollo del 13,2 % rispetto allo scorso anno e ancora più alto negli ultimi tre mesi: dai 32-35mila pezzi di inizio luglio si è arrivati ai 20mila di oggi. Insomma i conti e le prospettive non sono rosee, né è chiaro perché un’unione con Messina, che comunque in Calabria non vogliono, dovrebbe cambiare le cose.

Piuttosto è chiaro che la politica messinese ha fallito ancora una volta non riuscendo ad avere assegnata la qualifica di porto core, vale a dire considerato dalla Commissione europea uno snodo intermodale. Se per Gioia Tauro era un riconoscimento quasi d’obbligo, non altrettanto per Augusta, che ha saputo muoversi bene mentre a Messina si “dormiva”. Figurarsi, poi, se si riusciva a creare una vera Autorità Portuale dello Stretto, con Messina, Milazzo, Villa e Reggio, ma senza Gioia Tauro, che è realtà del tutto diversa dalle altre ed ha saputo mantenere l’autonomia. Hanno centrato l’obiettivo anche Civitavecchia (pur non essendo porto core, anche se è in pratica il porto di Roma), Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste, tutti porti del centro nord, mentre al sud porti importanti come Napoli e Salerno o come Taranto e Bari o come, appunto, Messina e Augusta, devono accontentarsi di un’unica sede condivisa.

Ha ragione il presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone, quando dice che, ancora una volta, anche questa riforma favorisce il nord Italia a scapito del sud. Il dubbio, però, resta sulla competitività di un asse Gioia Tauro-Messina e, soprattutto, sulla perdita di una sede che è molto più importante di quanto si voglia far credere. Messina ha i numeri per essere la sede dell’Autorità di Sistema della Sicilia Orientale. Peccato che, a meno di improbabili stravolgimenti, perderà anche il suo ente più florido. L’ennesima sconfitta di una città che continua a perdere pezzi ed è quasi sempre al centro di tutti i piani di ridimensionamento.

(Marco Ipsale)

12 commenti

  1. letterio.colloca 1 Dicembre 2015 13:59

    …mentre a Messina si “dormiva”.
    PEGGIO! a Messina si xxxxxxxxxxxxxxxx dei messinesi,della Regione:siamo “SCATTRUNI” e I NON MESSINESI ci xxxxxxxxxxx!

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  2. letterio.colloca 1 Dicembre 2015 13:59

    …mentre a Messina si “dormiva”.
    PEGGIO! a Messina si xxxxxxxxxxxxxxxx dei messinesi,della Regione:siamo “SCATTRUNI” e I NON MESSINESI ci xxxxxxxxxxx!

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  3. La dura verità è che siamo considerati degli inetti che accettano senza problemi qualsiasi decisione venga presa contro di noi.Il tutto è dovuto alla figura del sindaco che dimostra di essere fuori dal mondo e fuori dalle decisioni importanti che un sindaco di una città di 240 mila persone dovrebbe essere in grado di prendere.Purtroppo presentarsi con maglietta mostra quanto siamo indegni di ogni promozione o considerazione.Avete mai visto un sindaco, un presidente di regione, un presidente della repubblica, un presidente della commissione europea un capo di stato, presentarsi con maglietta free tibet? mai. No nessuno tranne questo sindaco che non si vergogna del ruolo che dovrebbe ricoprire.Mi vergogno per lui.

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  4. La dura verità è che siamo considerati degli inetti che accettano senza problemi qualsiasi decisione venga presa contro di noi.Il tutto è dovuto alla figura del sindaco che dimostra di essere fuori dal mondo e fuori dalle decisioni importanti che un sindaco di una città di 240 mila persone dovrebbe essere in grado di prendere.Purtroppo presentarsi con maglietta mostra quanto siamo indegni di ogni promozione o considerazione.Avete mai visto un sindaco, un presidente di regione, un presidente della repubblica, un presidente della commissione europea un capo di stato, presentarsi con maglietta free tibet? mai. No nessuno tranne questo sindaco che non si vergogna del ruolo che dovrebbe ricoprire.Mi vergogno per lui.

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  5. Stiamo raccogliendo i frutti di anni di malversazioni, di lotte fra ente porto e autoryti portuale, per non mollare qualche poltrona bella inbottita di soldi, si è preferito perdere tutto

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  6. Stiamo raccogliendo i frutti di anni di malversazioni, di lotte fra ente porto e autoryti portuale, per non mollare qualche poltrona bella inbottita di soldi, si è preferito perdere tutto

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  7. bene mentre a Messina si “dorme”.Ma quale dormire,siamo tutti proiettati per il tibet.Un sindaco che non capisce ed i suoi concubini che non glielo fanno capire, che le battaglie politiche non si vincono con una maglietta carnevalesca che, fa solo ridere chi lo vede, è lo specchio di una città votata al nulla anzi,come diceva un giornalista ridotta a cloaca.Questo è, il resto sono chiacchiere di “strazzati” ed approfittatori di incapace.

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  8. bene mentre a Messina si “dorme”.Ma quale dormire,siamo tutti proiettati per il tibet.Un sindaco che non capisce ed i suoi concubini che non glielo fanno capire, che le battaglie politiche non si vincono con una maglietta carnevalesca che, fa solo ridere chi lo vede, è lo specchio di una città votata al nulla anzi,come diceva un giornalista ridotta a cloaca.Questo è, il resto sono chiacchiere di “strazzati” ed approfittatori di incapace.

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  9. L’ARTICOLO ESPONE BRILLANTEMENTE E SENZA DUBBI CIO’ CHE IL SOTTOSCRITTO HA SOSTENUTO FIN DAL 1971, FREQUENTAVO UN ISTITUTO PER RAGIONERI A MESSINA INTERROGATO HO DETTO DIVERRA’ GROSSO PAESE SENZA DIGNITA’ E UMILIATA. PURTROPPO HO RAGIONE. MESSINA HA GIA’ PERSO, E NON POCO IMPORTANZA E STIMA. ESEMPIO NEI TRAGHETTI PRIMA MESSINA ORA REGGIO CALABRIA. NON POTENDO TRASFERIRE LA SEDE A CATANIA LA SEDE E’ A REGGIO CALABRIA DOPO TANTI ANNI. AL GIORNALISTA CHIEDO, E SAREMMO MOLTO GRADI, ESPORRE COME QUESTO ARTICOLO, TUTTI GLI UFFICI E SEDI IMPORTANTI CHE HA PERSO MESSINA. E’ UN LUNGA LISTA. LA COLPA DI CHI E’? CERTAMENTE DEI MESSINESI CHE ELEGGENO CONCLAMATE NULLITA’ POLITICHE SENZA FORZA PPOLITICA. ARTICOLO CRUDO TREMENDAMENTE VER. POVERA CITTA’

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  10. L’ARTICOLO ESPONE BRILLANTEMENTE E SENZA DUBBI CIO’ CHE IL SOTTOSCRITTO HA SOSTENUTO FIN DAL 1971, FREQUENTAVO UN ISTITUTO PER RAGIONERI A MESSINA INTERROGATO HO DETTO DIVERRA’ GROSSO PAESE SENZA DIGNITA’ E UMILIATA. PURTROPPO HO RAGIONE. MESSINA HA GIA’ PERSO, E NON POCO IMPORTANZA E STIMA. ESEMPIO NEI TRAGHETTI PRIMA MESSINA ORA REGGIO CALABRIA. NON POTENDO TRASFERIRE LA SEDE A CATANIA LA SEDE E’ A REGGIO CALABRIA DOPO TANTI ANNI. AL GIORNALISTA CHIEDO, E SAREMMO MOLTO GRADI, ESPORRE COME QUESTO ARTICOLO, TUTTI GLI UFFICI E SEDI IMPORTANTI CHE HA PERSO MESSINA. E’ UN LUNGA LISTA. LA COLPA DI CHI E’? CERTAMENTE DEI MESSINESI CHE ELEGGENO CONCLAMATE NULLITA’ POLITICHE SENZA FORZA PPOLITICA. ARTICOLO CRUDO TREMENDAMENTE VER. POVERA CITTA’

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  11. ahahaha colpa della maglietta del sindaco?
    Caro amico mio, qui i fili li muovono dall’alto, devi chiederti dove sono tutti nostri politici nazionali, regionali.
    La decisione è presa da pochi… ringrazia Renzi e Del rio..e tutti i compiacenti dei vari partiti… tutti itraffici al nord Italia .. qui sempre piu deserto…240 mila persone fra 20 anni scendiamo sotto i 200 mila…
    il sindaco si è espresso in un unica autorita con gioia tauro.. ma come dici tu o sei nella stessa pasta o resti fuori!!!

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  12. ahahaha colpa della maglietta del sindaco?
    Caro amico mio, qui i fili li muovono dall’alto, devi chiederti dove sono tutti nostri politici nazionali, regionali.
    La decisione è presa da pochi… ringrazia Renzi e Del rio..e tutti i compiacenti dei vari partiti… tutti itraffici al nord Italia .. qui sempre piu deserto…240 mila persone fra 20 anni scendiamo sotto i 200 mila…
    il sindaco si è espresso in un unica autorita con gioia tauro.. ma come dici tu o sei nella stessa pasta o resti fuori!!!

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