Città Metropolitane, Crocetta: "Nessun dispetto a Bianco e Orlando. Deciderà l'Ars"

Città Metropolitane, Crocetta: “Nessun dispetto a Bianco e Orlando. Deciderà l’Ars”

Rosaria Brancato

Città Metropolitane, Crocetta: “Nessun dispetto a Bianco e Orlando. Deciderà l’Ars”

Tag:

venerdì 29 Aprile 2016 - 16:05

"Saranno i deputati a decidere sull'elezione del sindaco metropolitano o meno". Il governatore cambia idea rispetto alle dichiarazioni rese a caldo dopo la seconda impugnativa della norma. Martedì l'Ars torna a riunirsi su decisione del presidente Ardizzone. Intanto i grillini annunciano: "Noi in Aula non ci saremo. Non siamo i fantocci di Renzi"

Crocetta aggiusta il tiro sulle Città Metropolitane. Nei giorni scorsi il sottosegretario Bressa ha ribadito l’impugnativa del governo in merito alla parte della riforma siciliana che prevede l’elezione di secondo livello per il sindaco metropolitano, che invece in tutta Italia è automaticamente il sindaco del comune capoluogo.

Questo punto era una delle eccezioni determinanti per la prima impugnativa, quella di settembre. L’Ars ha accolto solo parzialmente le richieste del governo Renzi, lasciando invece in piedi proprio una delle motivazioni ritenuta fondante.

Dopo la notizia della seconda impugnativa, a caldo, Crocetta ha dichiarato di voler tirare dritto sulle elezioni (previste a settembre) per il sindaco metropolitano. Dal canto suo il presidente dell’Ars Ardizzone che sin da agosto scorso aveva avvisato i colleghi ed il governo sui rischi d’incostituzionalità della norma, ha già convocato l’Assemblea per riportare la legge in Aula martedì e decidere una volta per tutte se recepire integralmente i rilievi o andare fino in fondo davanti alla Consulta per difendere quella che è a tutti gli effetti una norma per antipatia. Non è un mistero infatti che governo e Pd abbiano un unico obiettivo: creare un terreno minato a Leoluca Orlando ed Enzo Bianco, “rivali” temibili già come “semplici” sindaci di Palermo e Catania, veri e propri panzer qualora diventassero Metropolitani.

Crocetta però ha corretto il tiro e adesso dichiara: “Sulle città metropolitane non ho nessuno scontro con il presidente dell'Ars Ardizzone né con Bianco o Orlando. Per ben tre volte il governo ha presentato all'Ars la norma che prevedeva che
la governance delle città metropolitane fosse affidata ai sindaci dei capoluoghi. E per tre volte la norma è stata bocciata dal Parlamento con voto segreto. Quindi l'impugnativa non riguarda una scelta del governo ma del Parlamento”.

L’emendamento che recepiva la Delrio sui sindaci metropolitani è stato infatti impallinato dal Pd, contro il parere dei centristi e di Forza Italia.

“Prendo atto che alcuni rappresentanti di aree politiche parlamentari, che sono stati sempre contrari al fotto che il sindaco della città metropolitana coincidesse con quello del capoluogo, sono oggi disposti a discutere su quella norma per risolvere il problema col governo- continua Crocetta- Se nel Parlamento si dovesse registrare
tale volontà potrà proporre la norma e approvarla. Come governo diciamo “dura lex, sed lex”, abbiamo il dovere di rispettare il Parlamento e dobbiamo avviare le città metropolitane, che rappresentano un importante strumento di crescita per la Sicilia. Se tale legge non sarà modificata, fisseremo comunque la data per le elezioni
dei sindaci, perchè una questione di forma relativa alla scelta del sindaco,
non può bloccare la costituzione delle città metropolitane”.

Chi diserterà l’Ars al momento del voto sono gli esponenti del M5S che annunciano:

“Se la legge sulle città metropolitane torna in aula, noi non parteciperemo ai lavori. Questo Parlamento deve recuperare un minimo di orgoglio e dignità: non siamo fantocci nelle mani di Renzi, non possiamo continuare a legiferare sotto dettatura e sotto il ricatto del mancato trasferimento di somme che, tra l'altro, ci spettano”.

Il problema è serio perché sono proprio i grillini a mantenere solitamente il numero legale in Assemblea, disertata quasi sempre in massa proprio dai deputati della maggioranza.

“ Ormai siamo relegati al ruolo di semplici notai che ratificano quanto imposto da Roma. Crocetta difenda ad oltranza la legge anche di fronte alla alla corte Costituzionale, come ieri ha dichiarato di volere fare. La legge è fatta, indietro non torniamo”.

Rosaria Brancato

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007