Continua la protesta dei docenti messinesi contro “la buona scuola”. Ecco alcune testimonianze

Continua la protesta dei docenti messinesi contro “la buona scuola”. Ecco alcune testimonianze

Continua la protesta dei docenti messinesi contro “la buona scuola”. Ecco alcune testimonianze

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mercoledì 10 Giugno 2015 - 08:50

In rete l’appello per il cambiamento del disegno di legge. L’amarezza del prof. Raffaele Nunzia ed il documento dell’Istituto Superiore Minutoli – Quasimodo. Potete inviare i vostri contributi sull’argomento, sia contrari sia favorevoli, al nostro indirizzo mail info@tempostretto.it

Gira in rete l’appello lanciato da un gruppo di insegnati della Provincia di Messina. Donne e uomini del mondo della scuola hanno avanzato alcune proposte di cambiamento rispetto al disegno di legge relativo alla riforma della scuola. Docenti, personale ATA, genitori e semplici cittadini, si sono uniti per una lotta comune e chiedono al mondo della scuola di sostenere la loro battaglia attraverso la sottoscrizione del documento. Secondo i docenti, il disegno di legge “Buona scuola” minaccia di negare il ruolo fondamentale della scuola stessa come luogo di formazione e crescita, nel rispetto dei valori costituzionali della Repubblica e della libertà di pensiero e di insegnamento per imporre una visione verticistica e aziendalistica della scuola. In particolare, tra i punti da sottoscrivere nel documento presentato dagli insegnanti, vi è il ridimensionamento dei poteri del Dirigente Scolastico, l’abolizione degli ambiti territoriali in quanto lesivi dei diritti acquisiti dai docenti in anni di lavoro e il mantenimento delle graduatorie che permettono un obiettivo e trasparente modus operandi. Poi ancora, l’immediato rinnovo del contratto nazionale ormai scaduto da sei anni, l’assunzione dei precari storici e l’abbassamento del numero di allievi per classe ad un massimo di 20 studenti. Infine il pensionamento dei Docenti dopo 35 anni di servizio anche per permettere ai giovani di entrare nel mondo della scuola. “Gli insegnanti- conclude il documento– al contrario di quanto avviene nella politica, sono stati selezionati per merito (SSIS, TFA, PAS) e si sono formati sul campo dopo decenni di insegnamento in scuole di ogni ordine e grado. Adesso è il momento della rivalutazione dell’intera categoria”.

Inoltre una delegazione degli stessi docenti hanno incontrato lo scorso 3 giugno a Ficarra il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli affari europei Sandro Gozi in occasione del convegno “Cibo e sviluppo del territorio” e gli ha illustrato i punti salienti di una petizione sul Ddl n.2994 invitandolo a sottoporla all’attenzione dei senatori del PD. La stessa ha avuto una grande risonanza a livello regionale raccogliendo 24500 adesioni in solo 4 giorni. Alla data di giovedì scorso i firmatari risultano 66200 e l’appello è ancora sottoscrivibile all’indirizzo http://tinyurl.com/nobuonascuola

Si è rivolto direttamente al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, il prof. Raffaele Nunzia, dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Verga”, di Gioiosa Marea. “Con profonda amarezza” – conclude la lettera, che pubblichiamo integralmente.

"Gentilissimo Presidente, condivido pienamente la Sua volontà di operare una riforma importante della scuola, introducendo elementi che immagino, nella sua ottica, siano rivolti a migliorare la produttività e l'efficienza del sistema scolastico, tuttavia le Vostre proposte sono drastiche e potrebbero, per assurdo, penalizzare proprio i migliori o chi, semplicemente, potrebbe avere l'ardire di esprimere opinioni diverse da quelle del dirigente di turno, da Voi eletto giudice supremo delle nostre sorti. Sarebbe opportuno rivedere il nostro stato giuridico, perché non possiamo essere trattati come nomadi della conoscenza, destinati ad essere un numero nelle bolge degli albi regionali.

Pertanto volevo chiederLe: ha mai lasciato la Sua famiglia per un lavoro di sei ore settimanali a millecinquecento chilometri di distanza da casa? Ha mai provato l'umiliazione di entrare in una classe prima di un Istituto Professionale e di sentirsi trasparente? Ha mai atteso un collega ai caselli autostradali all'alba, a dicembre, per far lezione alla prima ora?

Credo proprio di no, per un motivo molto semplice. Evidentemente non ne ha avuto bisogno, perché, per Sua fortuna, ha fatto scelte senza dubbio più redditizie di chi, come me, come tutti i miei colleghi, ha creduto nell' insegnamento, ritenendolo un lavoro "diverso", "speciale".

Questa convinzione è tanto più radicata quanto più è umile la nostra estrazione sociale, perché molti di noi hanno considerato l'accesso alla cultura come un grande progresso, di cui non avevano potuto beneficiare le nostre famiglie, ovviamente per motivi economici.

Ebbene cosa ci propone Lei? Di annullare decenni di conquiste, di azzerare la nostra motivazione per lasciar spazio e tempo alla compilazione di un curriculum sul quale si baserà la nostra assunzione. E poi, dopo i tre anni , se non piaci più, sei pronto per essere rottamato, per usare un termine a Lei caro. Immagino che in questa scuola-azienda non abbia più senso educare gli alunni ad essere cittadini, perché chi ci governa vuole un popolo ignorante. Non è vero che il sapere ci rende liberi. La conoscenza è sofferenza. Aspirare al progresso della società è mera utopia. E chi meglio di un siciliano può esserne consapevole? Grazie per avermelo insegnato".

Ed ancora, i docenti e il personale Ata dell’Istituto superiore Minutoli – Quasimodo – Cuppari. L’assemblea dei docenti e del personale ATA dell’I. I. S. “G. Minutoli” di Messina, riunitasi lo scorso 4 giugno, sull’onda della mobilitazione in corso, culminata con la vastissima adesione, su base nazionale, allo sciopero del 5 maggio scorso, esprime il suo profondo dissenso rispetto al DDL n. 2994 (“Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”), presentato dal Governo e in corso di approvazione in Parlamento, respingendo la concezione della Scuola Pubblica che esso prospetta, discordante in più punti con il dettato costituzionale

"Tale presa di posizione ci sembra imprescindibile e doverosa, in un momento in cui il diritto allo studio, la libertà d’insegnamento e la dignità professionale dei docenti vengono gravemente minate dall’impianto complessivo di una riforma che mira a riorganizzare in senso verticistico e antidemocratico l’istituzione scolastica, mettendo a repentaglio, tra l’altro, il requisito della collegialità delle decisioni: alto è il rischio, d’altra parte, di impoverire e contaminare un’istituzione sociale, quale è la scuola, che rimane uno dei pochi ambiti pubblici immuni da logiche clientelari e corruttive e che ancora si distingue come luogo di confronto democratico".

Alla luce di questi elementi, l’assemblea si propone di aderire alle azioni di mobilitazione e protesta che si vanno profilando, sia quelle di iniziativa sindacale, sia quelle che emergono su base spontanea (assemblee e momenti di approfondimento e confronto con studenti e famiglie, manifestazioni locali e nazionali, flash mob, incontri coi parlamentari e coi cittadini, blocco delle attività aggiuntive, sciopero degli scrutini): iniziative finalizzate a tenere desta l’attenzione su una riforma cruciale per il futuro del nostro Paese, ma anche volte ad esercitare pressioni sul Parlamento, ed in particolare sul Senato, per indurre il governo a differenziare gli interventi legislativi, a confrontarsi con le OOSS rappresentative e infine a mettere mano al rinnovo del CCNL, che è e deve rimanere l’unico strumento di regolazione del rapporto di lavoro.

2 commenti

  1. ORMAI NON C’E’ PIU’ NULLA DA FARE. IL DECLINO DELLA SCUOLA E’ INIZIATO NEL 1968 (VI RISPARMIO LA PAROLA NEL LONTANO 1968). SCUOLA DEL 6 POLITICO SCUOLA INSACCATA DI IDIOZIE E IDIOTI POLITICIZZATI. DECINE DI RIFORME DELLA SCUOLA. MA FATEMI IL PIACERE. QUANDO ERO STUDENTE NON AVEVO VOTI ALTI DA 8-9, MA CIO’ CHE HO STUDIATO E’ SUFFICIENTE. HO AVUTO PROFESSORI BRAVISSIMI, TRANNE UNA PROFESSORE DI FRANCESE CHE LEGGEVA NEL SUO QUADRENO LE FRASI CHE A NOI STUDENTI RIPETEVA IGNORANZA ABISSALE. ESEMPIO FULGIDO DI SCUOLA SESSANTOTTINA. HO AVUTO PROFESSORI BRAVISIMI CHE ODIAVANO LA SCUOLA POLITICIZZATA. SI SENTONO FRASI PRECOTTI AD USO PAPPAGALLI. SONO STATI BOCCIATI IN ITALIANO AVVOCATI PRATICANTI AGLIL ESAMI PER L’ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE

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  2. ORMAI NON C’E’ PIU’ NULLA DA FARE. IL DECLINO DELLA SCUOLA E’ INIZIATO NEL 1968 (VI RISPARMIO LA PAROLA NEL LONTANO 1968). SCUOLA DEL 6 POLITICO SCUOLA INSACCATA DI IDIOZIE E IDIOTI POLITICIZZATI. DECINE DI RIFORME DELLA SCUOLA. MA FATEMI IL PIACERE. QUANDO ERO STUDENTE NON AVEVO VOTI ALTI DA 8-9, MA CIO’ CHE HO STUDIATO E’ SUFFICIENTE. HO AVUTO PROFESSORI BRAVISSIMI, TRANNE UNA PROFESSORE DI FRANCESE CHE LEGGEVA NEL SUO QUADRENO LE FRASI CHE A NOI STUDENTI RIPETEVA IGNORANZA ABISSALE. ESEMPIO FULGIDO DI SCUOLA SESSANTOTTINA. HO AVUTO PROFESSORI BRAVISIMI CHE ODIAVANO LA SCUOLA POLITICIZZATA. SI SENTONO FRASI PRECOTTI AD USO PAPPAGALLI. SONO STATI BOCCIATI IN ITALIANO AVVOCATI PRATICANTI AGLIL ESAMI PER L’ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE

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