Il Crocetta quater è già finito: Sicilia Futura pronta all'addio. I renziani sul piede di guerra

Il Crocetta quater è già finito: Sicilia Futura pronta all’addio. I renziani sul piede di guerra

Rosaria Brancato

Il Crocetta quater è già finito: Sicilia Futura pronta all’addio. I renziani sul piede di guerra

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mercoledì 18 Novembre 2015 - 14:47

La scelta dell'assessore finora mancante nel Crocetta quater scatena la reazione degli alleati. Sicilia Futura annuncia l'uscita dalla giunta e gli assessori renziani sono sul piede di guerra. A preoccupare è il segnale che viene dalle truppe di Faraone, perchè il destino economico di questo governo dipende da Roma e se i renziani dicono stop il segnale è chiaro.

Crocetta e i suoi alleati hanno passato più tempo a cambiare assessori e a parlare di rimpasti che non ad amministrare.

Come prevedibile l’ingresso in giunta del “dodicesimo assessore”, Laura Lantieri, quota Sicilia Democratica (o meglio la mezza Sicilia Democratica perché l’altra mezza è confluita in Sicilia Futura) con il placet di Megafono e Pse, ha scatenato un putiferio perché i conti non tornano. Cardinale, ha rilasciato dichiarazioni di fuoco minacciando l’uscita dalla giunta ed il ritiro dell’assessore Maurizio Croce, ricordandosi solo adesso che finora sono state più le chiacchiere che non i fatti. Riflessioni tardive probabilmente destinate a rientrare se il governatore non darà spazi a Sicilia Democratica. Ma che il Crocetta quater fosse destinato ad essere l’ennesimo campo di battaglia era immaginabile sin dalle prime ore. Le dichiarazioni di Cardinale e quelle successive di Picciolo sono state però solo l’avviso dei venti di bufera romana, con gli assessori di riferimento renziano cioè Baccei, Contraffatto e Gucciardi dopo aver pensato a disertare la giunta hanno preferito la strada dell'avviso ai naviganti. Sul fronte di guerra già da ieri pomeriggio sono gli uomini di Sicilia Futura che hanno chiesto alla Funzione pubblica “un tecnico di comprovata esperienza” oppure lasceranno la maggioranza.

Dopo Cardinale ad intervenire è stato Beppe Picciolo, capogruppo di Sicilia Futura: “Il dado è tratto: la scelta di lasciare in questo momento il governo della Regione è di fatto una scelta obbligata in quanto abbiamo da sempre chiesto al governatore Crocetta ed alla maggioranza che lo sostiene una linea politica ed un programma, ma invece ci siamo imbattuti in una sorta di “labirinto”, fatto di trattative ed incastri politici che hanno determinato una situazione di stallo”. Secondo Cardinale e i suoi la scelta di Crocetta di far entrare in giunta un assessore in quota Sicilia Democratica è una decisione in funzione anti-Sicilia Futura che è nata proprio dalla fusione tra Sicilia Democratica e Dr. “Noi eravamo il bersaglio mobile e questa crisi mirata “al buio” lo ha dimostrato in toto con evidenza di fatti. Al Presidente della regione, al Pd (oggi nostro riferimento) ed ai nostri amici di Partito giunga l’ultimo appello a riflettere prima poter scivolare in una sorta di limbo rischiando di interrompere un dialogo e un percorso di lavoro fattivo”.

Insomma nella distribuzione delle poltrone i conti non tornano e Crocetta, per poter contare su una maggioranza solida in Assemblea a questo punto dovrebbe avere a disposizione almeno 15 assessorati. Ma le fibrillazioni di queste ore non sono da sottovalutare: Sicilia Futura infatti è l’ala faraoniana extra Pd, sono cioè quelle truppe che il sottosegretario alla pubblica istruzione non ha trovato dentro il partito. Se all’ultimatum di Cardinale si aggiunge il chiarissimo segnale dei 3 assessori renziani che non vogliono partecipare alla riunione di giunta significa che lo stop è avallato da Roma e da quel governo Renzi che continua a tenere “i cordoni della borsa”, cioè quei 500 milioni che mancano all’appello per chiudere il bilancio, nonché le altre rassicurazioni per gli anni a venire. Crocetta sa che non può tirare oltre la corda se vuole ancora ossigeno per la Sicilia e per arrivare a fine mandato.

In tutto questo però c’è la Sicilia, i siciliani, quelli che sono in ginocchio e che sono stanchi di un governo che in 3 anni ha partorito più assessori e rimpasti che riforme, più annunci e liti che fatti. Chi sia il dodicesimo assessore ai siciliani francamente non interessa affatto, né in che quota del Cencelli sia. Non è possibile continuare ad assistere a continui annunci di un “cambio di passo” che non è avvenuto in 3anni e non avverrà nei prossimi 2. Oggi più che mai, di fronte al fallimento, sarebbe più dignitoso staccare la spina. Basta solo un dato: da fine giugno, da quando è iniziato l’addio degli assessori, compresa la Borsellino e poi la Vancheri, fino ad oggi, novembre inoltrato, il governo regionale non ha fatto nulla e le uniche 2 riforme approvate ad agosto sono state impugnate dal Consiglio dei ministri.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. Mi auguro che non vada al quinto rimpasto. Dopo tre anni di totale fallimento sarebbe ora che si dimettesse

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  2. Mi auguro che non vada al quinto rimpasto. Dopo tre anni di totale fallimento sarebbe ora che si dimettesse

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  3. Il rivoluzionario poi re Saro ha finito di scrivere questa FARSA TRAGICOMICA per due teatri splendidi, prestigiosi solo per la loro storia e i prospetti architettonici, Palazzo D’Orleans e Dei Normanni. Non ho più parole per commentare ma solo per prevedere una fuga a gambe levate dei partiti sostenitori, in questi anni, di CROCETTA, in particolare il PARTITO DEMOCRATICO, Ignazio Marino docet. Il risultato delle nuove elezioni sarà un’incognita, c’è una solo certezza, andrà a votare una minoranza di noi siciliani. Il MOVIMENTO 5 STELLE, primo partito all’ARS, lo è anche nei sondaggi, dovrà vedersela con i politici siciliani, pirandelliani, UNO NESSUNO CENTOMILA, dietro la maschera hanno tante personalità, una di queste ci chiederà il voto.

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  4. Il rivoluzionario poi re Saro ha finito di scrivere questa FARSA TRAGICOMICA per due teatri splendidi, prestigiosi solo per la loro storia e i prospetti architettonici, Palazzo D’Orleans e Dei Normanni. Non ho più parole per commentare ma solo per prevedere una fuga a gambe levate dei partiti sostenitori, in questi anni, di CROCETTA, in particolare il PARTITO DEMOCRATICO, Ignazio Marino docet. Il risultato delle nuove elezioni sarà un’incognita, c’è una solo certezza, andrà a votare una minoranza di noi siciliani. Il MOVIMENTO 5 STELLE, primo partito all’ARS, lo è anche nei sondaggi, dovrà vedersela con i politici siciliani, pirandelliani, UNO NESSUNO CENTOMILA, dietro la maschera hanno tante personalità, una di queste ci chiederà il voto.

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  5. un altro scappatu i casa se si unisse al tibetano potrebbero andare sicuramente in tibet togliendosi dalle …….

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  6. un altro scappatu i casa se si unisse al tibetano potrebbero andare sicuramente in tibet togliendosi dalle …….

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