Pd: il caso Messina in stand-by tra grane nazionali e regionali

Pd: il caso Messina in stand-by tra grane nazionali e regionali

Rosaria Brancato

Pd: il caso Messina in stand-by tra grane nazionali e regionali

Tag:

giovedì 01 Agosto 2013 - 11:14

Dal segretario regionale Lupo, alle prese con il caso Megafono ed i problemi nazionali, ancora nessuna risposta al documento presentato dai Pd "ribelli". Il clima di confusione è tale che la vicenda dello Stretto verrà affrontata in seconda battuta. Intanto il partito ha chiesto ai parlamentari di restare a Roma, annullata quindi la visita di Giuseppe Civati in Sicilia.

Il caso del Pd messinese è capitato nel bel mezzo di un caos regionale e nazionale e ne segue, in un certo senso le sorti, almeno dal punto di vista dei tempi. Il segretario regionale Giuseppe Lupo, commissario del Pd dello Stretto e incaricato di indicare lo staff di reggenza, in questi giorni è alle prese con una serie di gatte da pelare tali da non aver ancora dato risposte alle diverse anime dei “ribelli” che gli hanno mandato un documento chiarissimo con una serie di richieste e priorità.

Il gruppo del Lucky beach, che unisce le diverse anime del Pd dello Stretto, ha chiesto a Lupo regole chiare e trasparenti: uno staff di reggenza che tenga conto delle diverse aree, un nuovo tesseramento con il conseguente azzeramento senza ricorrere a moratorie o “taciti rinnovi” (alla luce di circa 50 circoli gran parte dei quali esistenti solo sulla carta), azzeramento appunto dei circoli e mantenimento solo di quelli reali, individuazione di una sede per il Pd, trasparenza dei bilanci dal momento che in 4 anni non ne è stato approvato neanche uno. Una riflessione riguardo a questo punto è doverosa: ma nessuno si è accorto prima che in 4 anni non è stato approvato in bilancio? Da Lupo finora nessuna risposta, anche perché il segretario regionale del partito deve fare i conti con un Pd regionale in frantumi, la grana Crocetta e Megafono, nonché tutti i problemi di scala nazionale in vista del Congresso. Insomma, di carne al fuoco ce n’è abbastanza perché il caso Messina scivoli in seconda fila. Lupo sta già contattando i diversi deputati di riferimento delle aree ma non ha fatto altri passi concreti, anche se , quel che contestano i “ribelli” è proprio questo vecchio metodo di gestione dei problemi. Del resto il gruppo del Lucky Beach ha firmato in prima persona il documento, senza affidarlo ad alcun deputato di riferimento, fortissimo segnale di una voglia di rinnovamento che deve essere ascoltata e non rinviata prima che esploda. Nel frattempo pare che tra Megafono e Pd, da ieri, sia arrivato un armistizio. Ma i fermenti nazionali hanno fatto rinviare gli incontri in programma in Sicilia per Giuseppe Civati, candidato alla segreteria nazionale del Pd, quindi anche quello previsto a Messina sabato 3. Il partito vuole tutti i parlamentari a Roma nelle ore del dopo sentenza di Cassazione. Civati quindi verrà a Messina probabilmente a fine mese. A lui si deve comunque la frase più esilarante ma anche più vera sullo stato del Pd oggi: “Persino papa Francesco è più a sinistra di noi”.

Oltre ad essere la verità, probabilmente rischia di essere anche una previsione su quel che vedremo fare, dire, scrivere dal partito nelle prossime ore.

Rosaria Brancato

3 commenti

  1. antonino faroto 1 Agosto 2013 13:53

    è dagli anni 70 che il PD allora PCI, a Messina è stato una stampella della DC , non ha mai avuto un disegno politico di sinistra, i dirigenti hanno sempre cercato di mantenere la poltrona al Comune, alla regione al Parlamento, nel Sindacato ed ad intessere relazioni con le istituzioni per un tornaconto personale e della loro famiglia. Fare politica, essere in politica,era e per alcuni lo è ancora una opportunità per avere privilegi.Non credo sia cambiato nulla, nessun “politico” messinese di destra , centro o sinistra ha uno scopo diverso dal quello del raggiungimento di un tornaconto personale, lo dimostra il disinvolto cambio di casacca ad ogni nuova tornata elettorale. Purtroppo il P.C.I ora P.D. per centinaia di militanti in buona fede ha rappresentato il partito dei deboli degli operai, dei disoccupati, solo dopo anni si sono accorti di essere stati turlupinati, ed oggi non credono più a niente.

    0
    0
  2. liliana parisi 1 Agosto 2013 17:26

    Non so se papa Francesco è più a sinistra del PD, ma certo è più coerente e fa fatti e non polemiche

    0
    0
  3. “Persino papa Francesco è più a sinistra di noi” è mia, non di Civati, ma non importa perché dimostra che né Civati né tanti altri hanno compreso che il PD non è il PCI non è il PdS non sono i DS e non è nemmeno il PD.
    Il PD ormai è una specie di cartello elettorale erede della DC catto-comunista, ma non è né cattolico né comunista.
    E da domani sarà ancora più evidente essendo al governo con un nemico della giustizia e dello stato.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007