Ponte sullo Stretto, rinviato al 15 settembre il confronto programmato per domani

Ponte sullo Stretto, rinviato al 15 settembre il confronto programmato per domani

Ponte sullo Stretto, rinviato al 15 settembre il confronto programmato per domani

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lunedì 05 Settembre 2011 - 14:17

La concomitante manifestazione della Cgil anti-manovra ha spinto il sindaco Buzzanca a decidere di posticipare la discussione con Rfi e il presidente Ciucci. Di Ponte si è comunque discusso questa mattina a Palazzo dei Leoni durante la convocazione della commissione “speciale”

Cambio di programma. Parliamo dell’incontro relativo alla revisione dell’accordo di programma per le opere propedeutiche e funzionali del Ponte sullo Stretto che si sarebbe dovuto tenere domani tra il sindaco Buzzanca, l’assessore ai lavori pubblici Gianfranco Scoglio e l’amministratore delegato di R.F.I., Michele Mario Elia e che invece, dato il concomitante sciopero anti-manovra indetto a livello nazionale dalla Cgil, è stato rimandato a giorno 15 settembre. In quella sede il primo cittadino che nei giorni scorsi, attraverso una missiva recapitata al presidente Ciucci, ha imposto dei paletti ben precisi rispetto alle priorità di Messina nel sistema complessivo di infrastrutturazione del territorio, ribadirà tale concetto in vista della sottoscrizione del Nuovo accordo di programma quadro.
Per il presidente della commissione Ponte Nicola Barbalace, la decisione di rinviare l’incontro permetterà un’ulteriore approfondimento della bozza di accordo proposta dalla Stretto di Messina Spa. «Approfondimento che – sottolinea sempre Barbalace – produrrà la stipula di un atto che deve garantire l’effettiva realizzazione di quelle opere che la città ha chiesto e che aspetta da troppo tempo». La commissione invita dunque il sindaco Buzzanca ad un nuovo confronto sul tema che aiuti a sciogliere alcuni nodi cruciali. Presupposti necessari che, tuttavia, rispetto ad un’opera di tale impatto territoriale, non possono certo essere sufficiente ad ottenere delle certezze. Quello della realizzazione del grande infrastrutture, rimane è infatti destinato a rimanere un percorso contrassegnato da incognite che rimarranno tali fino all’ormai famoso posizionamento “prima pietra”. Qualora esso avvenga. Secondo il presidente della Commissione, tuttavia, è solo con iniziative di confronto politico che sarà possibile raggiungere il comune interesse della città.

Di Ponte, sempre questa mattina, si è parlato anche nel corso dei lavori della commissione speciale Ponte sullo Stretto, ai quali ha partecipato, tra gli altri, il presidente della Provincia, Nanni Ricevuto e il presidente Giuseppe Galluzzo (GdL). Quest’ultimo, pur dichiarandosi comprensivo rispetto alle ragioni dell’auto sospensione dei consiglieri Giuseppe Rao, Giacinto Barbera, Maurizio Palermo e Francesco Andaloro (tutti d’opposizione), ha invitato i colleghi a prender parte nuovamente agli incontri programmati dalla commissione, affinché l’istituzione «continui ad essere un vigile attento al processo di costruzione del Ponte». Secondo Galluzzo, condiviso dal vice-presidente Antonino Previti (Mpa), il rinvio dell’accordo di programma previsto per domani 6 settembre 2011, dettato dal presidente Ciucci, ha tenuto conto del mancato coinvolgimento degli enti locali nel procedimento stesso. Pertanto l’esponente della maggioranza ha auspicato un’azione più incisiva e, se occorre, di protesta, affinché il territorio provinciale non dipenda da scelte “calate dall’alto”. Così come contestato dagli esponenti del centrosinistra al Comune e alla Provincia. Anche Ricevuto ha ribadito la necessità di camminare su una strada comune e ha chiesto ai componenti dialogo per una proposta unitaria (forse anche da “fondere” con quella di palazzo Zanca). Al termine della seduta della commissione il presidente si è soffermato con gli “autosospesi”, chiedendo ai quattro di tornare a lavorare per il bene dell’ente. Pur apprezzando l’impegno del capo del governo provinciale, il capogruppo del Pd, Pippo Rao non fa marcia indietro: «La nostra posizione non cambia. Intanto perché non ci sono i tempi per svolgere in pochi giorni un lavoro che andava fatto in due anni. Contestualmente non vogliamo essere conniventi con Ciucci e con una politica che pensa ai propri interessi senza ascoltare il territorio».

(E.DEP. – E. RIG.)

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