Periferie, quando, il 25 luglio, l'ordine degli architetti chiese la modifica del bando in autotutela

Periferie, quando, il 25 luglio, l’ordine degli architetti chiese la modifica del bando in autotutela

Periferie, quando, il 25 luglio, l’ordine degli architetti chiese la modifica del bando in autotutela

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giovedì 01 Settembre 2016 - 07:17

Gli architetti contestavano, in base alla normativa, i tempi ristretti dati dal bando per la presentazione delle proposte e che avrebbero potuto causare un danno all'amministrazione. Sulla partecipazione al bando interviene anche il presidente del Conservatorio Corelli, Giuseppe Ministeri

Il 25 luglio, a poche ore dalla scadenza per la presentazione delle proposte all’avviso di manifestazione d’interesse, l’Ordine degli architetti inviava la seguente nota sia alla Città Metropolitana che al dirigente Rup Giovanni Bruno che infine al CNAPPC Dipartimento Lavori Pubblici di Roma chiedendo la modifica in autotuela ed un rinvio dei termini di presentazione.

“Con riferimento all’avviso in oggetto, pubblicato il 14/07/2016, questo Ordine, pur apprezzando l'intento dell'Amministrazione Comunale di ricercare fondi per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della città, esprime perplessità circa i tempi di pubblicazione dell'avviso pubblico in oggetto e il termine di presentazione delle domande fissato “entro e non oltre le ore 12:00 del giorno 26 luglio 2016”, ossia dopo soli 12 giorni dalla pubblicazione, risultando difforme all’art. 60 del Codice dei contratti D. Leg.vo 50/2016, il quale indica quale termine di presentazione delle offerte 35 giorni dalla data di trasmissione del bando di gara. Né peraltro appare plausibile l'applicazione del comma 3 del citato articolo del Codice, stante che non appaiono sussistere ragioni di urgenza debitamente motivate, e ciò sia nella Determinazione del Dirigente n. 33 del 14/07/2016, che nell’avviso stesso, e constatato che l’Amministrazione Comunale non ha agito con la dovuta tempestività, tanto è che l’avviso in oggetto è stato pubblicato dopo quasi un mese e mezzo (43 giorni) dalla pubblicazione del D.P.C.M. 25/05/2016 sulla G.U. (01/06/2016). Ed ammesso per ipotesi che sussistano ragioni tali da giustificare la mancata tempestività e motivi tali da giustificare l’urgenza il termine minimo, a norma del citato comma 3, non può essere inferiore a 15 giorni, superiore a quello concesso.

Il mancato rispetto del termine minimo di ricezione delle proposte, rappresenta una evidente restrizione dei partecipanti e al tempo stesso può rappresentare un danno per l'Amministrazione poiché in soli 12 giorni è improbabile che possa ricevere offerte adeguatamente approfondite, tali da poter ottenere l'auspicato finanziamento statale.

Si evidenzia che, l’avviso in oggetto, considerati i suoi contenuti e le finalità, è di fatto un bando di gara con procedura aperta e non un semplice avviso di manifestazione di interesse (di preinformazione) per procedure ristrette (art. 61 del Codice), né una consultazione preliminare di mercato (art. 66 del Codice). Basta considerare l’art. 6, ove si precisano contenuti strutturali di gara: “assegnazione”, “aggiudicazione”, “graduatoria”, “commissione di gara”, “presidente di gara”. Pertanto, nonostante non sia esplicito il premio oggetto del bando, si ritiene che il termine “manifestazione d'interesse” non è adeguato, trattandosi di una vera e propria gara pubblica.

Oltre a ciò questo Ordine rileva quanto segue

• Il bando in questione non contempla la possibilità di destinare il 5% delle somme a studi e piani urbanistici, possibilità consentita utilmente dal bando nazionale.

• All’art. 4 appare necessario indicare le risorse finanziarie per la realizzazione degli interventi

• All’art.6 (criteri di valutazione) le diciture descrittive (“Esecutività degli interventi” –“Attivazione sinergie…”) non appaiono sufficienti a far comprendere le modalità di attribuzione dei punteggi. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, “l'esecutività degli interventi” potrebbe essere riferita alla presenza di un progetto esecutivo, oppure, alla facilità di esecuzione dei lavori o ad altre possibili interpretazioni.

• Sempre all’art. 6 o subito dopo si ritiene necessario, per ragioni di trasparenza, che venga indicata la procedura di attuazione del programma, e i relativi tempi di attuazione delle singole fasi, che sarà seguita dopo l’aggiudicazione della gara in oggetto. Occorre indicare altresì le modalità di partecipazione al finanziamento dei progetti da parte dei soggetti aggiudicatari, nel rispetto del D. Leg.vo 50/2016, che prevede all’art. 182 che “il finanziamento dei contratti può avvenire utilizzando idonei strumenti quali, tra gli altri, la finanza di progetto”. Ovvero, se si intende fare ricorso allo strumento dei contratti di sponsorizzazione ai sensi dell’art. 19 del D. Leg.vo 50/2016.

Per quanto sopra esposto questo Ordine invita il R.U.P. a verificare e rettificare il bando in oggetto, mediante riesame in autotutela, e a fissare un nuovo termine di presentazione delle proposte, nel rispetto delle disposizioni indicate nel D.Leg.vo 50/2016 e nelle linee guida dell'ANAC”.

Fin qui la nota, datata 25 luglio, dell’ordine degli architetti firmata dal presidente Giovanni Lazzari e dai colleghi della Commissione Lavori pubblici Filippo D’Arrigo e Antonino Floramo ed alla quale non c’è stato alcun seguito.

Tornando alla delibera di fine agosto, con la quale l’amministrazione partecipa al bando nazionale per la riqualificazione delle periferie si registra l’intervento del Presidente del Conservatorio Corelli Giuseppe Ministeri: “Dispiace constatare come l'Amministrazione comunale non abbia ritenuto di coinvolgerci nel progetto appena presentato e che riguarda la riqualificazione delle periferie della Città. Il rammarico diventa ancora più forte quando analizzando il progetto si apprende come si siano incluse proprio le zone in cui ricade il nostro Istituto (accesso dal viale Gazzi, con Fondo Fucile accanto) e addirittura c'è un programma di tipo sociale-culturale, con musica e quant'altro ancora. Tuttavia, dal momento che certamente auspichiamo tutti degli interventi che riqualifichino territorio e tessuto sociale, speriamo che il progetto sia finanziato, così magari da essere coinvolti in un secondo momento. Questo perché riteniamo fondamentale il rapporto col territorio, e dunque anche con l'Amministrazione (con cui ultimamente, quando chiamati, non abbiamo esitato a dirci pronti a collaborare), ed intendiamo interpretare come opportunità la nostra nuova collocazione. Ma vorremmo riservata la giusta attenzione, siamo (per numeri, attività didattica e artistica) uno dei più importanti Conservatori del Sud Italia, assurdo ricevere tante sollecitazioni e proposte da più parti, e non esser tenuti in conto proprio dal Comune in cui ricadiamo"

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