Non hanno l'abitabilità. La Regione revoca i fondi per l'acquisto di case popolari

Non hanno l’abitabilità. La Regione revoca i fondi per l’acquisto di case popolari

Marco Ipsale

Non hanno l’abitabilità. La Regione revoca i fondi per l’acquisto di case popolari

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mercoledì 09 Dicembre 2015 - 16:42

L’assessore Pino era fiducioso sul fatto che si potesse fare scorrere la graduatoria, ottenere il via libera in tempi brevi e concludere gli atti notarili per 39 alloggi. Per 8 offerte su 10 non è andata così. L'allarme di Cisl e Sicet: "In questa città è stato negato il risanamento. Con questo ritmo ci vorrebbero 120 anni"

Una “rivoluzione” avviata col piede sbagliato. L’obiettivo è condivisibile: stop alla costruzione di nuove case popolari, un sistema alimentato da 25 anni con tempi lunghissimi e senza grandi risultati; via all’acquisto di case già realizzate e sul mercato. Si spende meno, non viene consumato altro suolo, si accorciano i tempi.

Il primo esperimento è partito con l’acquisto di 39 alloggi per i baraccati di Fondo Fucile, grazie al finanziamento regionale di 5 milioni di euro, risalente a settembre 2013. A marzo di quest’anno mancavano solo gli atti notarili e, in appena un anno e mezzo, sembrava vicino l’obiettivo di consegnare le case agli assegnatari ed avviare lo sbaraccamento di una zona degradata.

Il piede sbagliato, dicevamo, perché l’iter è stato bloccato da un ricorso su alcune abitazioni, ora a quanto pare fondato. La vicenda era stata denunciata anche con un esposto in Procura dei consiglieri comunali Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni.

Avevamo chiesto notizie nello scorso mese di settembre all’assessore al Risanamento, Sebastiano Pino, che aveva confermato le criticità del bando “fatto male e forse anche di corsa – ci aveva detto -. In un articolo c’era scritto che gli alloggi dovevano essere consegnati con certificati di abitabilità prima del rogito notarile, e così si pensava di fare, ma in un altro articolo si aggiungeva che comunque tutto doveva concludersi entro sei mesi dalla scadenza del bando per la presentazione delle domande, quindi a settembre 2014, un termine che non è stato rispettato. In ogni caso, il Comune non avrebbe mai concluso l’atto notarile senza che prima ci fossero i certificati di abitabilità, si è trattato solo di un problema di tempi tant’è che adesso quelle certificazioni ci sono”.

L’assessore Pino, però, era fiducioso sul fatto che si potesse fare scorrere la graduatoria, ottenere il via libera in tempi brevi e concludere gli atti notarili per i 39 alloggi. Si scopre adesso, invece, che la Regione, con la nota assessoriale numero 56758 dello scorso 11 novembre, ha revocato i finanziamenti per 8 offerte di acquisto su 10 sulla base del fatto che la speciale commissione, istituita presso il Dipartimento Regionale delle Infrastrutture-Gestione Patrimonio Abitativo, ha rilevato inadempienze sul possesso del certificato di abitabilità.

«La revoca dei finanziamenti regionali è un duro colpo alle speranze degli aventi diritto che perdono una importante opportunità abitativa nel mare magnum delle necessità derivanti dal mancato risanamento di Messina» afferma Loris Foti, responsabile territoriale del Sicet, il sindacato della Cisl che tutela inquilini e proprietari.

«È una limpida rappresentazione – aggiunge il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese – di come l’Amministrazione comunale opera in tema di attenzione alla conformità di norme e procedure. Il risanamento della città diventa un’altra incompiuta: per sopperire al fabbisogno abitativo dei circa 2400 nuclei baraccati, infatti, sarebbe necessario reperire ancora circa 800 milioni di euro».

«Nell’ultimo quinquennio – evidenziano ancora Genovese e Foti – la città di Messina ha ottenuto finanziamenti per circa 50 milioni di euro con il modesto obiettivo della creazione di circa 300 alloggi. Di questi, però, solo il 20% sono stati parzialmente completati, mentre 74 sono state le abitazioni acquistate. Continuando con questo ritmo da lumaca il risanamento potrà essere risolto in circa 120 anni».

(Marco Ipsale)

4 commenti

  1. Come, come si può solo pensare conoscendo la situazione della Città che si possa fare un bando che non prevede tra gli elementi necessari la certificazione dell’abitabilità???
    Il Governo Regionale inoltre non aspetta altro che di poter fare economie….. Non ci sono parole!

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  2. Come, come si può solo pensare conoscendo la situazione della Città che si possa fare un bando che non prevede tra gli elementi necessari la certificazione dell’abitabilità???
    Il Governo Regionale inoltre non aspetta altro che di poter fare economie….. Non ci sono parole!

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  3. prima volevano la Fantasia al Potere ora hanno la Fantasia all’Amministrazione …… ANDIAMO AVANTI (come scrivono loro)

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  4. prima volevano la Fantasia al Potere ora hanno la Fantasia all’Amministrazione …… ANDIAMO AVANTI (come scrivono loro)

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