La giunta Accorinti: "Entro dicembre le prime case per chi vive in baracca"

La giunta Accorinti: “Entro dicembre le prime case per chi vive in baracca”

La giunta Accorinti: “Entro dicembre le prime case per chi vive in baracca”

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venerdì 17 Novembre 2017 - 18:57

Finanziati 18 milioni, col progetto Capacity, per dare casa a oltre 150 famiglie. Il Comune in attesa di una tranche di fondi da parte del Governo, poi le prime firme sui contratti d’acquisto

“A Messina di futuro si è molto parlato e molto lo si è disegnato. Il Ponte, il rischio, le baraccopoli: all’ombra di queste parole la città ha girato a vuoto, ha rinunciato a pianificare e ad affrontare le emergenze sociali e ambientali. Le fortune del settore delle costruzioni, che qui affondano le radici nel post terremoto, non hanno dato risposta all’emergenza abitativa e ciò che resta del boom edilizio sono gli interventi a rischio sulle colline e un inaccettabile numero di baracche. La città ha depauperato il suo paesaggio e ha proceduto in un lento declino, tra recessione e disoccupazione, fino a cadere in ginocchio davanti alla crisi economica di questi anni”. E’ la risposta dell’amministrazione comunale all’indomani della trasmissione di Rai due, Nemo, che ha trattato il caso baracche di Messina.

“Nel 1990 – si ripercorre la storia – 500 miliardi di lire (pari come capacità di spesa a oltre 450 milioni di euro attuali) furono messi a disposizione del Comune di Messina da una legge regionale (la 10/90), ma servirono a poco. Le baraccopoli della città non furono smantellate allora così come non lo erano state prima e non lo sarebbero state dopo”.

Ma la giunta Accorinti ricorda che il recupero sociale e urbano di Fondo Fucile e Fondo Saccà è già finanziato e avviato. “Nel 2016 il Comune di Messina con il progetto Capacity è stato tra i 24 vincitori in Italia del bando periferie. Con i 18 milioni ottenuti sono già state avviate importanti azioni di recupero, sociale oltre che urbano, basate sulla sostenibilità ambientale e sull’innovazione sociale e tecnologica. Capacity è un progetto complesso che nasce da un percorso virtuoso di partecipazione con il territorio in cui le priorità sono state condivise e definite in modo collegiale, in cui trovano adeguato spazio percorsi di accompagnamento sociale, di microcredito, di riqualificazione urbana con la previsione di spazi verdi al posto delle baracche. Interviene in alcune tra le aree più degradate della città: Gazzi, Fondo Fucile, Fondo Saccà, Bisconte, Camaro. Il progetto ha già avviato le azioni sociali, le procedure (graduatorie, bandi) necessarie per dare una casa ai cittadini e anche le azioni urbanistiche per il recupero delle aree dismesse (stazione di Camaro, ex ferrovia, fondo Saccà). Il Comune è in attesa di una seconda tranche di finanziamento da parte del Governo nazionale che consentirà di “liberare” le prime famiglie dalla condizione di vita in baracca e farle accedere alla nuova casa. Con questo progetto vengono date case a oltre 150 famiglie che potranno scegliere se avere un contributo dal Comune (non superiore a 80 mila euro) per l’acquisto di un appartamento a loro scelta oppure accettare una casa acquistata per loro dal Comune. Se l’attesa tranche di finanziamento arriverà a breve, è probabile che entro dicembre le prime famiglie che hanno già scelto di acquistare una propria casa, potranno firmare i contratti di acquisto utilizzando anche il sistema di finanza etica che affianca il progetto”.

Dopo decenni di immobilismo, e, soprattutto, con una cifra decisamente inferiore a quelle che in passato sono state “virtualmente” destinate alla risoluzione del problema, l’Amministrazione Accorinti “affronta e avvia a soluzione un tema molto complesso che per troppi anni è stato affrontato secondo logiche clientelari e con strani meccanismi per cui le baracche – diversamente da adesso – non venivano abbattute dopo l’assegnazione delle case, consentendo un “mercato” delle stesse e perpetuando una condizione di degrado sociale; un tema che purtroppo ha anche attirato le attenzioni della malavita che però ha dovuto appurare, per loro stessa ammissione riscontrabile nelle intercettazioni che accompagnano una recente inchiesta in epoca Accorinti, la totale “impermeabilità” dei componenti dell’Amministrazione”.

Il progetto è tra quelli selezionati dalla manifestazione Urban Promo, probabilmente il più importante evento di Urbanistica in Italia, che si tiene la prossima settimana a Milano a cui l’Amministrazione parteciperà per confrontarsi e raccontare l’esperienza in corso.

Un commento

  1. MessineseAttento 18 Novembre 2017 09:53

    Eticamente è tutto molto positivo. Politicamente, invece, tutto ciò è pressoché inutile, in una provincia dove si preferisce votare coloro che con i clan avevano un dialogo aperto, soprattutto in periodo elettorale. Quei 17000 sanno bene di cosa sto parlando, ma nessuno di essi avrà mai il coraggio di farsi avanti, spiegando l’origine del suo voto, che, paradossalmente, oggi assume toni più oscuri che nel passato. Ovviamente sono esclusi coloro che scrivono post riportando nome e cognome e che hanno tutto l’interesse a far vedere al padrone quanto riescono a genuflettersi nella loro totale assenza di dignità (per la verità persa decenni orsono).

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