Torregrotta, il movimento per il cambiamento: “A quando il Prg?”

Torregrotta, il movimento per il cambiamento: “A quando il Prg?”

Redazione Tirreno

Torregrotta, il movimento per il cambiamento: “A quando il Prg?”

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martedì 14 Marzo 2017 - 23:01

Ancora aperto il dibattito sul risanamento del territorio di Torregrotta. Dopo l’incontro dello scorso sabato, che ha visto la presenza del presidente della regione Rosario Crocetta e dell’assessore all'ambiente Maurizio Croce, prende la parola il Movimento per il Cambiamento: “A quando il PRG? Dov'è la legalità?”.

Torniamo a parlare ancora una volta del convegno svoltosi lo scorso sabato a Torregrotta, sul tema della riqualificazione delle aree di cava dismesse. Dopo le dichiarazioni di Crocetta su di un possibile parere negativo sull’ormai annosa questione dell’inceneritore del mela, e le conseguenti prese di posizione da parte degli ambientalisti, arrivano adesso le dichiarazioni del “Movimento per il Cambiamento di Torregrotta”.

L’attenzione dei rappresentanti del gruppo, tuttavia, si è spostata su di una diversa questione. Perché Torregrotta non si è ancora munita di un proprio PRG? “Ci ha sorpreso –hanno dichiarato i rappresentanti del gruppo- che le autorità presenti non abbiano posto l’accento su due questioni particolarmente rilevanti, come il funzionamento del depuratore e l’azione del PRG. E’ una mancanza intollerabile, quella riguardante la pianificazione del territorio torrese in cui si applica un programma di fabbricazione del 1973 scaduto nel 1984. Anche sotto questa legislatura l’assessorato al territorio ha avvertito il comune che sarebbe intervenuto in via sostitutiva, ma è andata come per i precedenti trent’anni. Un nulla di fatto”.

I rappresentanti del Movimento per il cambiamento hanno poi proseguito puntando il dito contro l’amministrazione Ximone, indicando come eccessivi i tempi necessari all’adozione del PRG. “La proposta era stata presentata all’ordine del giorno nel consiglio del 18 aprile scorso e poi rinviata al 5 giugno successivo. Da allora non se ne è più parlato –hanno aggiunto- Si possono affrontare problematiche del territorio in assenza di un PRG, regolatore dell’assetto dell’intera area comunale, e quindi anche di quella coltivata a cava? Ma quando si parla di territorio non si dovrebbe partire dal PRG a prescindere? Il ritardo è ormai troppo –hanno concluso- e difficilmente riteniamo che si possa rimediare”.

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