Crollo al Nautico. Cucinotta: “Avevamo lanciato l’allarme sulla sede già a dicembre”

Crollo al Nautico. Cucinotta: “Avevamo lanciato l’allarme sulla sede già a dicembre”

Crollo al Nautico. Cucinotta: “Avevamo lanciato l’allarme sulla sede già a dicembre”

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mercoledì 22 Aprile 2015 - 07:37

Lo spunto di un'interrogazione dei consiglieri Pd era nato dalla decisione, da parte della Provincia, di spostare la sede del Nautico sul viale Giostra, nel plesso in uso al Marconi e al Maiorana. La superficie totale dell’immobile di Giostra, però, 10mila 740 metri quadri, sarebbe insufficiente per ospitare i 1077 allievi e le 19 aule necessarie per i laboratori

L’Istituto Nautico resta chiuso anche oggi, dopo il crollo di intonaco dal tetto di una parte della scuola. “Cosa farà adesso la Provincia? – chiede il consigliere comunale Nicola Cucinotta – E il sindaco si occuperà finalmente di scuola o è troppo impegnato con i tir? E dire – prosegue – che il 21 dicembre 2014 alcuni, forse facili profeti, consiglieri comunali (di quel che resta del Pd cittadino) in una lettera aperta al commissario, al sindaco ed altri soggetti istituzionali, qualche suggerimento lo avevano dato”.

Lo spunto era nato dalla decisione, da parte della Provincia, di spostare la sede del Nautico sul viale Giostra, nel plesso in uso al Marconi e al Maiorana. La superficie totale dell’immobile di Giostra, però, 10mila 740 metri quadri, sarebbe insufficiente per ospitare i 1077 allievi e le 19 aule necessarie per i laboratori.

“L’utenza dell’Itn Caio Duilio – ricordavano i consiglieri Cucinotta, Pagano, Contestabile, Vaccarino, Sindoni e Santalco – è quella con la più alta percentuale di pendolari, ovvero allievi non residenti nel Comune di Messina, tra tutte le scuole della provincia (507 residenti fuori dal Comune tra cui 107 provenienti dalla Calabria e dalle Isole Eolie; tuttavia, grazie alla vicinanza dell’istituto ai terminal ferroviario, marittimo e dei bus extraurbani e urbani, è possibile ai ragazzi raggiungere la scuola in tempo utile e, all’uscita, prendere gli stessi mezzi che li riporteranno nei diversi luoghi di residenza. Nell’ipotesi di trasferimento nei locali di viale Giostra, assai distanti dai terminal di cui sopra e scarsamente collegati col centro città, la particolare utenza dell’Istituto Nautico andrebbe incontro a difficoltà logistiche pesantissime che inciderebbero in modo netto sui tempi già gravosi della giornata scolastica, con immaginabili conseguenze nel profitto anche per l’incidenza degli inevitabili ritardi che si accuserebbero nell’anno scolastico. L’ipotizzato trasferimento del Nautico nei locali di viale Giostra renderebbe impossibile, stante l’allungamento dei tempi necessari, l’effettuazione degli stage giornalieri, delle esercitazioni, delle visite didattiche con grave ripercussione sulla qualità della formazione dei futuri ufficiali di Marina Mercantile, sempre stimati e apprezzati in tutto il mondo per competenza e professionalità. La logica e il buon senso suggeriscono, semmai, lo spostamento verso il mare di un istituto nautico, non certo una allocazione pedemontana, come risulterebbe dal progetto di trasferimento in questione. Ci chiediamo, altresì, quale sarebbe la tanto auspicata “convenienza economica” di tale razionalizzazione che tra l’altro implica un elevato impegno di spesa per lo spostamento (smontaggio e montaggio) di apparecchiature sofisticate dei laboratori specialistici e d’indirizzo, di lavagne lim, recentemente acquistate con cospicui finanziamenti sui fondi europei e regionali, posate in opera da ditte specializzate con sede in altre regioni d’Italia. Inoltre, solo pochi giorni fa nella sede di Via la Farina dell’Istituto nautico, sono stati ultimati i lavori, in collaborazione con la Telecom, di impianto della Rete GARR, effettuati a seguito di apposito finanziamento, unico Istituto della Provincia ad averlo ottenuto; per non parlare di alcune attrezzature didattiche, come la Stazione Metereologica o il Motore navale, gemello di quello della Nave Cariddi, di dimensioni reali e funzionante, che necessitano di personale ed attrezzature altamente specialistici, per il trasferimento in altre sedi; senza contare le spese relative alla ricollocazione dell’Albero Maestro con la ricostruzione della relativa struttura di supporto. Inoltre, all’interno dell’Istituto, sono custoditi strumentazioni di bordo e reperti di grande valore storico e tecnico, tutti catalogati ed inventariati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, che necessitano di grande attenzione e cura, per lo spostamento da questa ad altre allocazioni. L’istituto medesimo, recentemente, con apposita comunicazione della stessa Soprintendenza, è stato dichiarato bene d’interesse storico e culturale”.

I consiglieri Pd chiedevano, semmai, di spostare il Nautico sull’intero vicino edificio del Verona Trento e trasferire quest’ultimo sul viale Giostra.

Il crollo della scorsa notte evidenzia, in ogni caso, la necessità di intervenire al più presto per mettere in sicurezza il plesso di via La Farina.

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