Piano di riequilibrio "in viaggio", ma servono consuntivo 2013 e previsionale 2014

Piano di riequilibrio “in viaggio”, ma servono consuntivo 2013 e previsionale 2014

Danila La Torre

Piano di riequilibrio “in viaggio”, ma servono consuntivo 2013 e previsionale 2014

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venerdì 12 Settembre 2014 - 21:54

In attesa di conoscere il responso del Ministero prima e della Corte dei Conti poi sulla manovra finanziaria, la vita a palazzo Zanca va avanti, tra vecchie e nuove difficoltà, tra le solite emergenze ed i soliti ritardi. In primis, quelli sui bilanci comunali

Il Piano di riequilibrio è "partito" in direzione Roma e Palermo. Qui saranno decise le sorti del Comune di Messina, che ormai da due anni lotta disperatamente per uscire dal guado del dissesto.

Seguendo le disposizione del decreto 174/2012, convertito nella Legge 213/2012, l`amministrazione Accorinti ha inviato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ed alla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali entro i dieci giorni successivi all`approvazione da parte del Consiglio comunale, avvenuta – allo scoccare della mezzanotte – martedì due settembre.

Presentato il piano, inizia adesso l`istruttoria, di cui si occuperà un'apposita sottocommissione, composta da rappresentanti scelti dai Ministri dell'interno e dell'economia e delle finanze tra i dipendenti dei rispettivi Ministeri. Nei prossimi trenta giorni il piano sarà valutato sulla base delle Linee guida deliberate dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti e delle indicazioni fornite dalla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti. La sottocommissione può formulare rilievi o richieste istruttorie, cui l'ente è tenuto a fornire risposta entro trenta giorni.

Al termine della fase istruttoria, la sottocommissione redigerà una relazione finale, con gli eventuali allegati, che verrà trasmessa alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti: la magistratura contabile ha a disposizione 30 giorni per deliberare sull'approvazione o sul diniego del piano, valutandone la congruenza ai fini del riequilibrio. La delibera di accoglimento o di diniego di approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale deve essere comunicata al Ministero dell'interno.

In caso di diniego, a Palazzo Zanca si spalancheranno le porte al dissesto, ma anche in caso di approvazione la Corte dei Conti continuerà a vigilare sui conti del Comune e a verificare semestralmente che quanto previsto nel Piano trovi concreta attuazione.

Il Comune di Messina si trova ad un bivio, ma solo a fine mese si saprà se l`ente potrà accedere o meno alle risorse del Fondo di Rotazione (circa 60milioni di euro), che porterebbero liquidità nelle asfittiche casse comunali, sempre più povere con il passare dei mesi. Ovviamente non si tratta di una donazione da parte del Governo nazionale ma di un prestito che il Comune, nei prossimi dieci anni, dovrà restituire.

In attesa di conoscere il responso del Ministero prima e della Corte dei Conti poi, la vita a palazzo Zanca va avanti, tra vecchie e nuove difficoltà, tra le solite emergenze ed i soliti ritardi. In primis i ritardi sui bilanci, dai quali dipende la sopravvivenza stessa dell`ente.

Nonostante l`arrivo del commissario ad acta per il consuntivo 2013, il Consiglio comunale ha deciso, in accordo con il vice-sindaco Signorino, di aspettare il maxi-emendamento della Giunta che recepisca i rilievi mossi dal Collegio dei revisori dei conti e apporti le dovute modifiche per superare le 13 criticità evidenziate dai tecnici contabili. L`obiettivo è quello di incassare il parere favorevole di Zaccone, Zingales e Basile e garantire al consuntivo un percorso in aula meno travagliato di quello che si prospetta allo stato attuale, visto che sul documento contabile pesa un macigno la bocciatura dei revisori dei conti.

Il consuntivo non è l`unico bilancio a cui il Consiglio dovrà dare via libera. Entro il 30 settembre l`Aula dovrà o meglio dovrebbe esprimersi anche sul bilancio di previsione 2014, che però non è ancora stato partorito. E sino a quando non verrà alla luce, il Comune di Messina continuerà ad operare in dodicesimi, senza una vera pianificazione, senza una chiara ed inequivocabile disponibilità di risorse per questo o quel settore, senza una precisa linea politica.

Era proprio quello che voleva evitare il vice-Sindaco Signorino quando a gennaio, in uno slancio di ottimismo, affermò che entro il 30 Aprile la giunta avrebbe portato in Consiglio Comunale il bilancio previsionale…

Danila La Torre

6 commenti

  1. a dire il vero il Comune lotta disperatamente per salvare i fondelli di chi l’ha amministrato; non vedo altre motivazioni.

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  2. a dire il vero il Comune lotta disperatamente per salvare i fondelli di chi l’ha amministrato; non vedo altre motivazioni.

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  3. Cara Danila LA TORRE,il PIANO è stato analizzato a fondo dalla redazione e dai commentatori di TempoStretto,lo abbiamo fatto per quello di Croce,giudicandolo allora insufficiente,ma ben prima del Commissario e di Accorinti,in concomitanza con le deliberazioni della Corte,i miei link possono testimoniarlo, arrivammo a quelle allarmanti conclusioni,era tutto scritto nei bilanci e rendiconti del 2008,2009,2010,fummo come giornale gli unici a dare le cifre,quei bilanci non sono in rete e mariedit è tra i pochi ad essere in possesso del cartaceo.Le parole di SIGNORINO sono state le nostre,RILEGGIAMOLE. “Il continuo ricorso all’ANTICIPAZIONE DI TESORERIA e la presenza di consistenti RESIDUI ATTIVI(ricordate a proposito il mio SERPENTE VELENOSO che striscia a Palazzo Zanca?) evidenziano l’esistenza di problematiche nelle attività di riscossione che,in presenza di un trend decrescente di TRASFERIMENTI di Stato,Regione,hanno determinato problemi di CARENZA DI LIQUIDITA’,che sono andati assumendo caratteristiche di cronicizzazione,se non di quasi-strutturalità.Inoltre la GESTIONE di alcune opere pubbliche,sottoscrizione di contratti derivati,difficoltà di gestione del contenzioso(ricordate la mia AGGRESSIONE LEGALE,ho fornito le cifre dal 2008),con forte esternalizzazione dell’attività di difesa e bassa propensione all’attività di costituzione o presenza in cause apparentemente “minori”(a questo proposito l’ultimo esempio da me fatto è un ricorso al TAR su un pendio franato,in cui Palazzo Zanca con Croce rimase SAGGIAMENTE TERZO tra i contendenti,mentre con Accorinti si fa PARTE,
    istruisce le due ordinanze lo stesso direttore di sezione tecnica,ma al cambiare del capo del dipartimento muta l’atteggiamento con il conseguente rischio di pagarne il prezzo in termini di spese legali come PARTE) difficoltà nell’attivazione del RECUPERO dei residui attivi e
    nell’individuazione delle sacche di EVASIONE fiscale, problematicità nella gestione delle società partecipate e nella definizione dei rapporti tra queste ed il loro controllante.”

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  4. Cara Danila LA TORRE,il PIANO è stato analizzato a fondo dalla redazione e dai commentatori di TempoStretto,lo abbiamo fatto per quello di Croce,giudicandolo allora insufficiente,ma ben prima del Commissario e di Accorinti,in concomitanza con le deliberazioni della Corte,i miei link possono testimoniarlo, arrivammo a quelle allarmanti conclusioni,era tutto scritto nei bilanci e rendiconti del 2008,2009,2010,fummo come giornale gli unici a dare le cifre,quei bilanci non sono in rete e mariedit è tra i pochi ad essere in possesso del cartaceo.Le parole di SIGNORINO sono state le nostre,RILEGGIAMOLE. “Il continuo ricorso all’ANTICIPAZIONE DI TESORERIA e la presenza di consistenti RESIDUI ATTIVI(ricordate a proposito il mio SERPENTE VELENOSO che striscia a Palazzo Zanca?) evidenziano l’esistenza di problematiche nelle attività di riscossione che,in presenza di un trend decrescente di TRASFERIMENTI di Stato,Regione,hanno determinato problemi di CARENZA DI LIQUIDITA’,che sono andati assumendo caratteristiche di cronicizzazione,se non di quasi-strutturalità.Inoltre la GESTIONE di alcune opere pubbliche,sottoscrizione di contratti derivati,difficoltà di gestione del contenzioso(ricordate la mia AGGRESSIONE LEGALE,ho fornito le cifre dal 2008),con forte esternalizzazione dell’attività di difesa e bassa propensione all’attività di costituzione o presenza in cause apparentemente “minori”(a questo proposito l’ultimo esempio da me fatto è un ricorso al TAR su un pendio franato,in cui Palazzo Zanca con Croce rimase SAGGIAMENTE TERZO tra i contendenti,mentre con Accorinti si fa PARTE,
    istruisce le due ordinanze lo stesso direttore di sezione tecnica,ma al cambiare del capo del dipartimento muta l’atteggiamento con il conseguente rischio di pagarne il prezzo in termini di spese legali come PARTE) difficoltà nell’attivazione del RECUPERO dei residui attivi e
    nell’individuazione delle sacche di EVASIONE fiscale, problematicità nella gestione delle società partecipate e nella definizione dei rapporti tra queste ed il loro controllante.”

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  5. Caro AVALON c’è del vero nella tua efficace e sintetica riflessione, permettimi di completarla. Tu utilizzi la parola COMUNE, u municipiù, diamo a questo sostantivo una parte dei suoi significati, almeno sotto l’aspetto amministrativo. COMUNE: sindaco, giunta, consiglio comunale, dirigenti, revisori dei conti, tesoriere. Quelli che vogliono salvare chi ha governato Messina, caro AVALON, sono sparsi fra questi signori, tengo fuori solo RENATO sindaco, a lui interessa non lasciare la città nelle mani di un commissario, di governarla con la politica, è un sognatore concreto fino al punto di rifiutare i settemila euro al mese e tenersi il suo stipendio di insegnante. Per come sono ridotti i Comuni italiani non è più una questione politica, ma giudiziaria, culturale e sociale. Caro AVALON chi ha scaricato mattoni e cemento davanti alla Chiesa di Loreto? Muratori MESSINESI. Chi accarezza la strada invece di ramazzarla? Operatori ecologici MESSINESI. Chi ha costruito sul demanio marittimo, sui pendii delle nostre colline, sui torrenti? Costruttori MESSINESI. Chi viola sistematicamente il codice della strada? Cittadini MESSINESI. Chi vuole i tir nel cuore di Messina? Una famiglia ricca MESSINESE. CHI, CHI, CHI….sempre MESSINESI, ma allora non c’è speranza? SI c’è più di una speranza, sono i cinquantamila MESSINESI di RENATO sindaco, il quale ha già raggiunto un successo, tutti discutono di Messina in modo critico, con il barcellonese o pozzogottese la linea era piatta.

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  6. Caro AVALON c’è del vero nella tua efficace e sintetica riflessione, permettimi di completarla. Tu utilizzi la parola COMUNE, u municipiù, diamo a questo sostantivo una parte dei suoi significati, almeno sotto l’aspetto amministrativo. COMUNE: sindaco, giunta, consiglio comunale, dirigenti, revisori dei conti, tesoriere. Quelli che vogliono salvare chi ha governato Messina, caro AVALON, sono sparsi fra questi signori, tengo fuori solo RENATO sindaco, a lui interessa non lasciare la città nelle mani di un commissario, di governarla con la politica, è un sognatore concreto fino al punto di rifiutare i settemila euro al mese e tenersi il suo stipendio di insegnante. Per come sono ridotti i Comuni italiani non è più una questione politica, ma giudiziaria, culturale e sociale. Caro AVALON chi ha scaricato mattoni e cemento davanti alla Chiesa di Loreto? Muratori MESSINESI. Chi accarezza la strada invece di ramazzarla? Operatori ecologici MESSINESI. Chi ha costruito sul demanio marittimo, sui pendii delle nostre colline, sui torrenti? Costruttori MESSINESI. Chi viola sistematicamente il codice della strada? Cittadini MESSINESI. Chi vuole i tir nel cuore di Messina? Una famiglia ricca MESSINESE. CHI, CHI, CHI….sempre MESSINESI, ma allora non c’è speranza? SI c’è più di una speranza, sono i cinquantamila MESSINESI di RENATO sindaco, il quale ha già raggiunto un successo, tutti discutono di Messina in modo critico, con il barcellonese o pozzogottese la linea era piatta.

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