L'idea di Reset: traghettamento pubblico nello Stretto

L’idea di Reset: traghettamento pubblico nello Stretto

Francesca Stornante

L’idea di Reset: traghettamento pubblico nello Stretto

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sabato 22 Dicembre 2012 - 17:20

Il movimento Reset ha presentato uno studio che ipotizza nuovi scenari per il trasporto nello Stretto. L'idea è di costituire una società pubblica di proprietà di Comune e Regione, i ricavi sarebbero immediati e basterebbero per salvare addirittura l'Atm.

Il movimento Reset guarda allo Stretto e vuole che la città si riappropri della “risorsa mare”. Ecco da dove nasce la proposta presentata oggi al Teatro in Fiera occupato, una location non casuale perché rappresenta proprio quella voglia di riprendersi ciò che ai messinesi è stato negato per troppo tempo. Reset lancia l’idea del traghettamento pubblico, un progetto che potrebbe avere ricadute positive su tutto il trasporto pubblico locale e risolverebbe addirittura anche i tanti problemi economici dell’Atm. Un’idea che qualche anno fa era stata proposta da Renato Accoranti che oggi naturalmente ha sposato su tutta la linea l’iniziativa di Reset insieme anche al Movimento 5 Stelle. In pratica la proposta è di costituire una società pubblica che gestisca il traghettamento tra Messina e la Calabria. In campo dovrebbero scendere naturalmente Comune e Regione perché nella nuova realtà di Reset la prima società pubblica di traghettamento messinese sarà per l’80% del Comune di Messina per il restante 20% della Regione Siciliana. Un progetto che potrebbe apparire futuristico ma che è supportato da uno studio di fattibilità che riporta dati e numeri di quelli che sarebbero gli utili incassati proprio da Comune e Regione. La squadra di Reset ipotizza l’affitto di quattro navi che farebbero la spola tra Reggio Calabria e Tremestieri, non la Rada San Francesco. 16 corse andata e ritorno giornaliere per ogni singola nave, quindi 32 tratte, che partirebbero con una frequenza di 25 minuti. La singola nave costerebbe annualmente 7,5 milioni di euro. Il costo del biglietto si riduce del 20% per i mezzi commerciali e le autovetture. Per i residenti messinesi addirittura del 45% portando il biglietto di andata e ritorno a 20 €. Comune e Regione dovrebbero farsi carico del costo iniziale dell’investimento, ma i ricavi arriverebbero immediatamente secondo Reset. Ricavi che risolleverebbero le sorti del trasporto pubblico locale e soprattutto potrebbero essere investiti per far ripartire la disastrata Atm, spiega oggi la squadra di Reset. “Il progetto può ridurre di un quarto il valore del debito dell’amministrazione comunale portando nelle casse dell’ente oltre 60 milioni di euro in cinque anni, saldando di fatto il debito di ATM, pari a oltre 48 milioni. Tale progetto garantirebbe dal quarto anno in poi, di finanziare le attività di ATM, liberando, di fatto, risorse annuali per oltre 10 milioni di euro” precisa Alessandro Tinaglia, prossimo candidato a sindaco del movimento. La soluzione, nel caso specifico di Messina, viene dal traffico e dal mercato del traghettamento dello stretto. Vera opportunità e risorsa che fino ad oggi si è rivelata per la città solo un limite, un ostacolo allo sviluppo. Reset pensa al traffico dei tir in pieno centro per decenni, ai costi in termini di vite umane e di qualità della vita senza dimenticare che i vettori pubblici e privati mai hanno tenuto in alcuna considerazione le esigenze della città. La scelta di coinvolgere anche la Regione non è solo economica. E’ vero che sarebbe necessario che Palermo anticipasse i 9 milioni di euro necessari a far partire il nuovo modello, viste le condizioni di Palazzo zanca. Ma Reset vuole anche “verificare se la nomina dell’assessore alle infrastrutture Bartolotta, da parte del Presidente della Regione Crocetta, sia stata dettata, così come potrebbe apparire, dai “soliti” metodi e da interessi particolari. Se Crocetta ha davvero a cuore le sorti di Messina dimostrerà, sposando l’iniziativa, di voler rompere davvero con un sistema che ha massacrato la Sicilia e la nostra città in particolare”. Smantellare quello che di fatto è un monopolio del trasporto nello Stretto non sarà facile. Non sarà facile neanche convincere il Comune a sposare o anche solo prendere in seria considerazione questo progetto soprattutto in un momento difficile come questo. Ma Reset ci crede. E porterà avanti la sua idea per una Messina migliore che sia solo dei suoi cittadini. (Francesca Stornante)

23 commenti

  1. Idea bellissima – dovrebbe nascere una societa’ di navigazione ( composta da comune , regione e una gia’ esistente soc di.nav privata competente)( che non appartenga al gruppo Franza) in quanto capace di gestire le linee , i mezzi ed il personale marittimo.

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  2. Servizio Pubblico? Cioè…con impiegati pubblici meridionali a manovrare navi e armeggiare con cime e quant’altro? I medici avranno un bel da fare a scrivere certificati di malattia per 40 giorni per qualche bolla ai polpastrelli… Cambiamo qualche legge, togliamo qualcuna delle troppe tutele che hanno e poi ne riparliamo.
    Se poi l’obiettivo è, al solito, spendere tanti soldi per realizzare qualcosa che non funzionerà, allora prego, accomodatevi. Non siete i primi ad avere “idee brillanti” e non sarete gli ultimi.

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  3. FRANCESCO TIANO 22 Dicembre 2012 20:03

    L’idea potrebbe essere quella di realizzare l’autostrada del mare, con mezzi snelli e veloci, che collegheranno anche la calabria nei periodi estivi, ed in particolare l’aeroporto ed i porti di Reggio e Villa. Il traghettamento bisogna portarlo fuori dal centro cittadino e liberalizzare il servizio, ormai in regime di monopoli da tanto tempo, per migliorarne la qualità del servizio e dei mezzi. L’ATM deve continuare ad occuparsi dei trasporti pubblici su gomma allargando la propria attività ai servizi turistici.

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  4. Ottima idea

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  5. L’idea mi sembra,a dir poco,fantastica e rivoluzionaria in questa città…ma una curiosità: in tutto questo progetto che ruolo rivestirebbero i Franza, loro che si sono sempre adattati ai vari cambiamenti sfruttando a loro vantaggio le varie “location” ?? Come minimo i bastoni tra le ruote sarebbero garantiti… e comunque, di questi tempi,per reperire così ingenti finanziamenti dovrebbero essere tanto bravi!Tanti AUGURI!!

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  6. ottima idea ma Franzantonio Rinaldi è d’accordo?

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  7. Ottima idea veramente, ma i potenti di Messina non permetteranno a nessuni di fare una cosa del genere.
    Il mo.opolio di questo servizio e` e sara` sempre degli stessi, xke` a MESSINA comandano loro.

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  8. forse a Messina gli esempi dei fallimenti delle aziende in cui sono implicati comune e provincia non sono bastati, questa idea porterebbe una nuova atm!! L’unica è attirare investimenti -privati– da fuori, anche stranieri.Il pubblico NON FUNZIONA, specialmente se gestito da cialtroni locali.

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  9. come si vede, i commenti a questo articolo tardano a venire…uhm la cosa non mi stupisce A MESSINA … chi ha il coraggio di cambiare il sistema dei traghetti privati? a nuoto! a nuoto meritiamo di attraversare lo Stretto…svegliamoci questa E’ UNA PROPOSTA FANTASTICA E RIVOLUZIONARIA (VERAMENTE…)

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  10. 'NDDRIA CAMBRIA 23 Dicembre 2012 09:59

    Con quali soldi!!!!!!!! E poi trentanni fa costoro hanno permesso,quando non c’era la libera concorrenza,perchè non si poteva fare a chi gia’ esercitava su una tratta marittima,aerea o stradale,che i privati si arricchissero.

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  11. Ma se non si è stati ingrado di gestire due motoscafi con la Metromare!!!
    Va bene che siamo a Natale e siamo tutti più buoni, ma, per favore, non date ospitalità agli ubriachi!!
    Togliete loro la bottiglia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  12. Se si potessero mettere in atto tutte le proposte che RENATO ACCORINTI fino ad oggi ha esposto saremmo VENT’ANNI avanti…..

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  13. L’idea è ottima perchè permette di investire su una risorsa naturale che è il mare. Gli unici problemi sono di natura locale, non per i soggetti, ma per l’altissimo grado di sudditanza psicologica nei confronti dei soggetti che agiscono in regime di monopolio, nonostante sia stata giudicata la loro posizione “predominante”. Se Messina cambierà il progetto potrà essere realizzato, ma in queste condizioni, pur condividendolo, ritengo la cosa molto difficile.
    Mi dite come si può cambiare con questo punto di partenza?
    Questi sono i componenti del Comitato Portuale

    Antonino DE SIMONE Presidente Autorità Portuale
    Antonino MUSOLINO Comandante Porto di Messina
    Fabrizio COKE Comandante Porto di Milazzo
    Maria TROIA Dirigente Ufficio Dogane di Messina
    Pietro VIVIANO Ing. Capo Genio Civile OO.MM
    Raffaele LOMBARDO Presidente Regione Siciliana
    Nanni RICEVUTO Presidente Provincia Regionale
    Antonio MESSINA Presidente CC.I.AA
    Giuseppe BUZZANCA Sindaco Comune di Messina
    Carmelo PINO Sindaco Comune di Milazzo
    Antonio CATALFAMO Sindaco Comune di Pace del Mela
    Giuseppe COCUZZA Sindaco Comune di San Filippo del Mela
    Vincenzo FRANZA Rappresentante Categoria Armatori
    Alfredo SCHIPANI Rappresentante Categoria Industriali
    Stefano MELLINA Rappresentante Categoria Imprenditori
    Ivo BLANDINA Rappr. Categoria Spedizionieri
    Ugo SPECIALE Rappr. Cat. Ag. e Raccomandatari Mar.
    Alfio CAMBRIA Rappresentante Autotrasportatori
    Graziano LEARDI Rappr. Dipendenti Autorità Portuale
    Tiziano MINUTI Rappresentante Lavoratori Portuali
    Massimiliano ARRIGO Rappresentante Lavoratori Portuali
    Vincenzo CAMINITI Rappresentante Lavoratori Portuali
    Stefano MELLINA Rappresentante Lavoratori Portuali
    Rossana RINALDI Rappresentante Lavoratori Portuali
    Filippo PALAZZO Rappresentante Imprese Ferroviarie

    Esiste o no una certa forma di “conflitto d’interessi”?

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  14. cmq una idea nuova..poi Accorinti ci spiega come convincerà il Pd a dargli via libera o gli stessi sindacati , cmq il giudizio è sui fatti BASTA CHIACCHIERE E PROCLAMI !

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  15. Tu non cambierai mai nulla, neanche da ubriaco. Leggi prima i numeri e poi ti accorgerai che i due servizi non sono paragonabili. Qui non si parla del fumo, ma del pollo.
    I temi sono diversi metromare è un servizio strutturalmente in perdita. Traghettare tir rende. Rende Comunque, solo chi non vuole guadagnare non guadagna.

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  16. Quanta demagogia! la Rada San Francesco non verrà mai abbandonata ne dai Franza ne da nessun altro perchè è l’unico porto riparato dallo Scirocco ed è la tratta più breve. Tremestieri è stato ed è uno specchietto per le allodole perchè era stato preventivata la non sicurezza del posto scelto ed infatti il nuovo porto è risultato non affidabile, basta chiederlo ai marinai di professione non ai surrogati!L’unica vera soluzione per la fine dell’obsoleto traghettamento, per la liberazione completa dalla schiavitù da attraversamento che subiscono da decenni Messina e Villa San Giovanni e dal ripristino ambientale con il recupero di vaste aree pregiate di territorio attualmente occupate da RFI e dai Franza è a realizzazione del Ponte sullo Stretto,senza se e senza ma!
    Chi si ostina ad essere ancora oggi contrario all’opera vuol dire che difende lo stato quò! Intanto i tir continuano a passare per il Centro di Messina aggravato dallo scarico dei tir da parte delle Cartour e si è allungata la lista dei morti per queste scellerate scelte!

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  17. è una pazzia affidare un servizio a comune e provincia. Ma non vedete che dove ci sono loro tutto fallisce?? L’unica è attrarre investimenti privati ESTERI

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  18. messienion concordo

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  19. per don Camillo – il comitato portuale presso L’autorita’ portuale viene composto dalle figure previste dalle legge 84 del 28.1.1994 – non esiste alcun conflitto di interesse in quanto durante le votazioni , se riguardano l’attivita’ di uno dei componenti , lo stesso va fuori e non partecipa al voto.

    Le delibere possono essere svariate e tutti coloro che svolgono la loro attivita’ nel sistema portuale sono gli unici che possono votare a favore o contro in quanto persone competenti. Detto questo io sono a favore ( questo mio pensiero e’ gia’ presente nei commenti) alla nascita di una nuova societa’ ( pubblica con la partecipazione di un privato)per l’attraversamento . La presenza di un privato gia’ inserito nel campo dei trasporti marittimi e’ necessaria – questo e’ un mio pensiero – in quanto ne al comune ne alla provincia vedo persone competenti in materia ( gestione equipaggio – documentazione nave – norme solas – rapporti con enti classificatori – rapporti con la Capitaneria e’ sopratutto conoscenza del diritti della navigazione ) .

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  20. @thisistheend
    Povero sempliciotto, pensi che gli enti pubblici messinesi siano in grado di fare rendere un servizio che e ex FF.SS e privati portano avanti solo per merito degli enormi contributi pubblici?
    Non è che sei uno di quei precari che di sicuro ammorberebbero le liste dei dipendenti di questo nuovo tentativo di spillare soldi a chi ha lavorato onestamente?
    Fino a quando ci sarà gente come te Messina sarà destinata a sparire nella melma.
    Giuseppe Vallèra

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  21. Bravo messenion

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  22. il problema è la gestione, non la proprietà. Anche in Italia ci sono aziende a capitale pubblico che rappresentano l’eccellenza a livello mondiale. Deve essere pubblica in modo che gli utili vengano reinvestiti a Messina. Una Società privata che gestisce il traghettamento c’è già ed a Messina non ha lasciato (giustamente: è privata) nulla!
    Poi si spera che al comune ci vada gente competente, che sappia controllare, se non è finita, per sempre.

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  23. no, io son quello che dico anche perchè ho operato per anni nel privato produttivo, ho gestito, anche nel pubblico ed ho sempre ragginuto gli obiettivi. Sono precario per scelta (il contrario di quello che pensi tu), nel senso che se non raggiungo gli obiettivi di gestione lascio, o se non mi trovo bene lascio. Quello che serve è la gestione, la gestione. Ci sono società a capitale pubblico che operano bene e società private che operano male.
    Quello che conta è la gestione, certo il management deve essere di alto profilo, il rapporto con i sindacati ampliamente rivisto.
    Comunque non offendere, altrimenti ti qualifichi da solo come maleducato ed intollerante.

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