Sciacca: "Ecco perché il restringimento di carreggiata del viadotto Ritiro"

Sciacca: “Ecco perché il restringimento di carreggiata del viadotto Ritiro”

Marco Ipsale

Sciacca: “Ecco perché il restringimento di carreggiata del viadotto Ritiro”

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giovedì 07 Marzo 2013 - 12:04

L’ing. capo del Genio Civile ha voluto rispondere al commento di un nostro lettore che aveva posto dubbi sulla riduzione a una corsia centrale della carreggiata: “Osservazione corretta, ma lo studio dell’Università si riferisce alle verifiche nella peggiore delle ipotesi, quella del blocco su entrambe le corsie. In quel caso c’è un forte rischio stabilità”

“Alla luce dei valori delle resistenze dei materiali (calcestruzzo) emersi dalle indagini in sito eseguite dalla Sidercem, gli impalcati non sono risultati adeguati a sopportare il carico convenzionale a piena carreggiata. Successivamente gli scriventi hanno condotto una verifica aggiuntiva immaginando la possibilità di utilizzare la carreggiata in modo parziale, prevedendo l’utilizzo di una corsia convenzionale di larghezza pari a 3.50 metri, posta al centro della carreggiata e soggetta al massimo carico convenzionale di norma. Le verifiche conseguenti hanno dato esito positivo”.

E’ quanto si legge nella relazione predisposta dal dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina, conseguentemente alla quale è stato disposto il restringimento della carreggiata del viadotto Ritiro ad un’unica corsia centrale.

“L’osservazione posta in un commento all’articolo sul viadotto Ritiro è pertinente – afferma l’ing. capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca -. Spesso riceviamo delle critiche improponibili. Quando invece le richieste sono corrette, è giusto dare risposte ai cittadini. Noi non abbiam fatto altro che ribadire il contenuto dello studio effettuato dall’Università. E’ vero – secondo quanto afferma il lettore – che lo stazionamento è più pericoloso dello scorrimento. Proprio per questo motivo lo studio dell’Università considera la peggiore delle ipotesi: quella dello stazionamento in entrambe le corsie. Evento che metterebbe seriamente a rischio la stabilità del viadotto. Sempre secondo lo stesso studio, invece, è chiaro che lo stazionamento in un’unica corsia centrale riduce il carico”.

“La verifica di stazionamento a piena carreggiata – spiega ancora Sciacca – ha dato quindi esito negativo. Viceversa la verifica di stazionamento ad una corsia centrale ha dato esito positivo. Mi rendo conto che si vengono a creare fastidiose code, ma è l’unico modo per garantire la sicurezza in attesa dei lavori sul viadotto”.

Lavori che sicuramente andavano svolti prima, lo studio della Sidercem è del 2008, e che non avrebbero interferito con l’apertura dello svincolo di Giostra. Apertura che, per due dei quattro innesti indipendenti dal viadotto Ritiro, quelli in entrata in tangenziale, dovrebbe avvenire nel mese di aprile. Per quanto riguarda l’uscita dalla tangenziale verso il viale Giostra, invece, bisognerà attendere che vengano avviati e portati a termine i lavori sul Ritiro e che venga montato il giunto di collegamento.

Giunto di cui non ci sarebbe stato neppure bisogno “se in fase di revisione della progettazione – conclude l’ing. Sciacca – l’Anas avesse spostato l’uscita provenendo da Messina Boccetta sulla montagnola che precede il viadotto e l’uscita provenendo da Villafranca subito dopo la galleria Baglio, anche se in quest’ultimo caso è vero che l’uscita pochi metri dopo una galleria, come ad esempio quella di San Filippo, non è il massimo”.

Ipotesi che però ormai non servono più. Non resta che aspettare che il Consorzio Autostrade sciolga la prossima settimana le riserve sulla procedura da adottare, negoziata o ordinaria, per la messa in sicurezza del viadotto Ritiro.

(Marco Ipsale)

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