Addio alla Tabella H. Ma il Centro Helen Keller e l'Unione Ciechi restano senza fondi

Addio alla Tabella H. Ma il Centro Helen Keller e l’Unione Ciechi restano senza fondi

Addio alla Tabella H. Ma il Centro Helen Keller e l’Unione Ciechi restano senza fondi

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venerdì 16 Agosto 2013 - 07:26

Il pericolo è che queste istituzioni siano costrette a seguire un percorso lungo e complesso, al fine di poter conseguire i fondi necessari allo svolgimento delle attività, e senza alcuna certezza

La recente eliminazione della tabella “H” allegata alla legge finanziaria regionale è stata salutata con favore.

Pur se costituisce una decisione valida per buona parte di voci contenute in essa, però, per alcuni rappresenta un danno. A sottolinearlo è Fabrizio Zingale, presidente provinciale dell’Unione Italiana Ciechi. “L’abolizione della Tabella H – scrive – non può rappresentare la mortificazione di enti ed istituti ai quali per legge la Regione Siciliana ha delegato fondamentali ed insopprimibili compiti di interesse pubblico, in favore dell’istruzione, la cultura, l’informazione, l’autonomia l’assistenza e l’integrazione dei ciechi e degli ipovedenti siciliani”.

“La legge di iniziativa del governo Crocetta, varata dall’ARS lo scorso 12 agosto, – spiega ancora Zingale – costringerà l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, la Stamperia Regionale Braille ed il Centro Regionale Helen Keller Scuola Cani guida per Ciechi, istituiti e regolamentati da leggi nazionali e da quelle regionali 52/1978, 28/1990, e 4/2001, a sospendere tutti i servizi vitali erogati a favore dei ciechi e degli ipovedenti. Da settembre, 35 mila ciechi e 90 mila ipovedenti siciliani non avranno assistenza: gli studenti non vedenti ed ipovedenti, delle scuole di ogni ordine e grado e dell’università, non avranno i libri di testo in Braille ed a caratteri ingranditi; le persone con disabilità visiva non potranno seguire i corsi riabilitativi di autonomia personale e di orientamento e mobilità necessari per l’assegnazione del cane guida e del bastone bianco, strumenti vitali per l’esercizio del diritto di libertà, autonomia e mobilità”.

Il pericolo è che queste istituzioni siano costrette a seguire un percorso lungo e complesso, al fine di poter conseguire i fondi necessari allo svolgimento delle attività, e senza alcuna certezza.

“Il provvedimento – conclude Zingale -, voluto fortemente dal governo Crocetta, ampiamente ed aspramente dibattuto e criticato prima, e sconsideratamente votato poi dalla maggioranza del Parlamento Siciliano, segna una delle pagine più tristi, per tutti i disabili gravi, minorati della vista, negli oltre 65 anni di storia della Regione Siciliana e si candida tristemente a conquistarne il primato assoluto”.

3 commenti

  1. dolcestilnuovo 16 Agosto 2013 11:02

    Dimostrazione che i partiti, dal Movimento 5 Stelle al PDL passando per il PD, agiscono senza avere alcuna idea di cosa stiano facendo. Siamo governato da improvvisati, sia che siedano al fianco di quel tizio di nome Crocetta che fa solo propaganda, sia che siedano all’opposizione (o quasi, vedi 5 stelle)

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  2. Il potere la sa sempre più lunga del popolo ed anche della stampa di regime …della quale si serve spesso per meglio manipolarlo e fargli accettare ” tavazzianamente” condizione di subalternità e sudditanza economica , sociale e psicologica. .Gli scandali e le ruberie dei politici che indignano giustamente l’opinione pubblica comportano l’ovvia conseguenza del BLOCCO delle risorse pubbliche, o quantomeno ” un percorso lungo e complesso” per ottenere i fondi necessari… . avvitando ed aggravando ulteriormente la preoccupante crisi economica …dovuta principalmente appunto alla carenza di liquidità e di risorse pubbliche e private. Si stia attenti pertanto a” non buttare il bambino con l’acqua sporca”.

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  3. puzza di bruciato 16 Agosto 2013 19:16

    Cose da pazzi una delle realtà di messina per funzionalità ed assistenza si tenta di cancellarla. Sarà perché i non vedenti nn hanno partecipato alla manifestazione degli “Arcigay” a palermo e crocetta se la é legata al dito.

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