Cantieri servizio, Gioveni propone una class action pubblica

Cantieri servizio, Gioveni propone una class action pubblica

Cantieri servizio, Gioveni propone una class action pubblica

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lunedì 23 Febbraio 2015 - 10:05

"La prima sentenza a favore di una 'Class Action pubblica' - ricorda il consigliere comunale - è stata emessa, per esempio, dal TAR del Lazio (la n. 552 del 20 gennaio 2011), che ha condannato il Ministero dell'Istruzione ad emanare, nel termine di 4 mesi, il piano generale di edilizia scolastica"

“Se non basta l’azione politica, si avvii quella giudiziaria”. Il consigliere comunale Libero Gioveni interviene sull’infinita vicenda dei cantieri di servizio (che ancora non sono stati avviati nel Comune di Messina) lanciando la proposta di una “Class Action pubblica” prevista ai sensi di legge contro le pubbliche amministrazioni.

“Visto che ormai da 1 anno e mezzo – afferma convinto Gioveni – non si sa ancora se per responsabilità dell’Amministrazione o per negligenze della Regione, circa 800 disoccupati messinesi aventi diritto (essendo utilmente collocati in graduatoria) attendono ancora invano di iniziare a svolgere 3 mesi di lavoro che consentirebbe loro di prendere una buona boccata d’ossigeno in un periodo di forte crisi economica e occupazionale, è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti”.

“Il D.Lgs. n. 198 del 20 dicembre 2009 all’art. 1 – spiega il consigliere – concede la possibilità a dei cittadini, attraverso quella che viene chiamata ‘Class Action pubblica’ di avviare, appunto, un’azione legale collettiva contro la pubblica amministrazione, ma non per ottenere un risarcimento del danno, bensì, come nel caso del mancato avvio dei cantieri di servizio, il ripristino del corretto svolgimento della funzione svolta dalla pubblica amministrazione. La ‘Class Action pubblica’, infatti – prosegue nel dettaglio l’esponente Udc – può essere avviata nei confronti della P.A. da un gruppo di utenti quando questi subiscano una ‘lesione diretta, concreta e attuale dei propri interessi’; la ‘lesione’ deve consistere nel fatto che la P.A. non abbia osservato uno o più termini, oppure non abbia adottato atti amministrativi che dovevano invece essere obbligatoriamente emanati entro e non oltre un certo termine”.

“Insomma – incalza Gioveni – sembra ci siano tutti i presupposti per avviare questa ‘Class Action pubblica’ per palesi inadempienze amministrative (non si è capito ancora da parte di chi, se del Comune o della Regione), presentando ricorso al TAR che, accertando le eventuali responsabilità dell’Ente, può ordinare allo stesso di adempiere a quanto contestato entro e non oltre un certo termine temporale, pena addirittura un suo possibile commissariamento”.

“La prima sentenza a favore di una ‘Class Action pubblica’ – ricorda il consigliere comunale – è stata emessa, per esempio, dal TAR del Lazio (la n. 552 del 20 gennaio 2011), che ha condannato il Ministero dell’Istruzione ad emanare, nel termine di 4 mesi, il piano generale di edilizia scolastica. Alla luce di tutto ciò, quindi – conclude Gioveni – e considerando gli incresciosi, cronici e inaccettabili ritardi per l’avvio di questa importante opportunità per centinaia di disoccupati messinesi, faccio appello al neo eletto Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e al suo Presidente Ciraolo, affinché possano valutare, accogliendo eventuali istanze da parte degli aventi diritto, la possibilità di avviare una ‘Class Action pubblica’ a motivo della reiterata ‘lesione diretta, concreta e attuale’ degli interessi dei disoccupati messinesi inseriti nelle graduatorie dei cantieri di servizio”.

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