Condanna a 4 anni per l'ex procuratore aggiunto di Messina, Pino Siciliano

Condanna a 4 anni per l’ex procuratore aggiunto di Messina, Pino Siciliano

Condanna a 4 anni per l’ex procuratore aggiunto di Messina, Pino Siciliano

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venerdì 12 Maggio 2017 - 18:42

Il magistrato in pensione è stato ritenuto colpevole delle indebite pressioni nelle vicende relative al contenzioso Impregilo-Comune di Taormina e la trattativa per l'ex Hotel Castellammare. Assoluzione per il capitolo Università e Prg di Messina.

A cinque anni dall'inizio del processo si è concluso, ma siamo soltanto al primo grado, il processo a carico dell'ex magistrato Pino Siciliano, all'epoca dei fatti procuratore aggiunto a Messina.

Siciliano, imputato a Reggio Calabria di rivelazione di segreti d'ufficio, è stato condannato per la vicenda del lodo Impregilo-Comune di Taormina. Il magistrato è stato ritenuto colpevole di tentata concussione nei confronti dell'ingegnere Sebastiano Spampinato, manager dell'impresa catanese impegnato nel progetto di rivalutazione dell'ex Hotel Castellammare, e di indebita induzione nei confronti dell'allora commissario di Taormina, Antonino La Mattina. Il magistrato ha incassato l'assoluzione per le altre accuse contestate, dalla tentata concussione alla rivelazione dei segreti d'ufficio, relativamente alla vicenda della ZPS a Messina, l'ex Molini Gazzi e per il capitolo universitario.

Proprio le intercettazioni telefoniche effettuate dalla Squadra Mobile per il caso Università costarono caro all'allora procuratore aggiunto. Al centro dell'inchiesta c'era il concorso poi vinto dal figlio Francesco Siciliano.

Il magistrato venne poi monitorato nell'ambito dell'inchiesta sul Prg di Messina e sull'attività dell'allora capo dell'Urbanistica di Messina, Manlio Minutoli.

Sostanzialmente al procuratore veniva contestato di aprire indebitamente fascicoli d'inchiesta per poi poter intervenire nelle vicende, in qualche caso a beneficio suo o dei familiari. Accuse, queste ultime, cadute con la sentenza di oggi del Tribunale di Reggio Calabria. Più delicata, ma dello stesso tenore, la vicenda relativa al Comune di Taormina. I fatti risalgono alla metà del decennio scorso.

"Dopo cinque lunghi anni di processo – ha dichiarato il difensore di Siciliano, l'avvocato Nino Favazzo possiamo ritenerci soddisfatti per il risultato ottenuto. A fronte di ben sette originari capi di imputazione – in relazione ad altri si era già pronunciato con sentenza di proscioglimento il Gup – il Tribunale di Reggio ha assolto il mio assistito dalle due più gravi contestazioni di concussione consumata e da ben tre reati minori, pronunciando condanna solo per le due ipotesi di concussione tentata, peraltro riqualificando in termini di induzione indebita la condotta ai danni del commissario La Mattina. Proprio in relazione a tale ultima imputazione, che ha ad oggetto fatti comunque coperti da prescrizione, la sentenza si pone in stridente ed insanabile contrasto con quella di assoluzione, per insussistenza del fatto, pronunciata dal Gup di Reggio, in sede di giudizio abbreviato, nei confronti dei coimputati Occhipinti e Caudo. Attendiamo il deposito della motivazione per impugnare la sentenza, con la certezza di ottenere, in sede di appello, la assoluzione del dott. Siciliano, anche dalle due contestazioni per cui vi è stata condanna".

Alessandra Serio

Per approfondimenti: il rinvio a giudizio

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