Paco Ignacio Taibo II racconta la "sua" Alamo

Paco Ignacio Taibo II racconta la “sua” Alamo

francesco musolino

Paco Ignacio Taibo II racconta la “sua” Alamo

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venerdì 28 Settembre 2012 - 14:37

Per gli Stati Uniti la battaglia di Alamo, avvenuta nel 1836 tra i messicani e duecento coloni texani per l’indipendenza del Texas, costituisce uno dei miti fondanti del paese. Si tratta di un motivo di orgoglio patriottico, un’autentica epopea nazionale alla base dell’ideologia imperialistica che ispira la politica americana. Per il Messico, invece, è stata solo una vittoria militare, da menzionare senza troppa enfasi sui libri di Storia. Ma che cosa è successo veramente ad Alamo? Perché una battaglia che si è conclusa con una sconfitta ha inciso tanto sull’immaginario nordamericano? Con il suo stile intenso e appassionato, Paco Ignacio Taibo II ricostruisce minuziosamente i fatti, al netto di reticenze e menzogne; palesa di che lacrime e di che sangue gronda il mito della libertà e dell’indipendenza statunitense; usa insomma la storiografia per restituirci la realtà dei fatti, deformata per anni dalla retorica hollywoodiana attraverso il volto virile di John Wayne. Questo libro è il frutto di sei anni di ricerche d’archivio, e rivela aspetti del tutto inediti su personaggi storici come David Crockett, affrontando senza paura le ambiguità, le debolezze e la ferocia degli “eroi della libertà”.



Paco Ignacio Taibo II è nato in Spagna, a Gijon, nel 1949, ma fin da bambino si è trasferito con la famiglia, di solide tradizioni antifranchiste, a Città del Messico, dove vive tuttora. Docente universitario e giornalista, è considerato uno dei più importanti scrittori messicani. La sua fama, in patria e fuori, è dovuta sia al suo lavoro di storico, sia alla sua opera di narratore prolifico e versatile, per la quale ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui due premi Hammett e un premio Planeta. Ha pubblicato 56 libri, tradotti in oltre venti paesi. Per Marco Tropea Editore sono usciti: Ombre nell’ombra, Sentendo che il campo di battaglia, Ma tu lo sai che è impossibile, Rivoluzionario di passaggio, Ritornano le ombre, Eroi convocati (in La banda dei quattro), Morti scomodi (scritto a quattro mani con il subcomandante Marcos), Arcangeli, Te li do io i Tropici, La lontananza del tesoro, Come la vita, Donna Eustolia brandì il coltello per le cipolle, Senza perdere la tenerezza. Vita e morte di Ernesto Che Guevara (Premio Bancarella 1998), e i romanzi che hanno come protagonista il detective Héctor Belascoarán Shayne (Giorni di battaglia, Il fantasma di Zapata, Qualche nuvola, Niente lieto fine, Stessa città stessa pioggia, Fantasmi d’amore, Sogni di frontiera, Svaniti nel nulla).

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