Omicidio Bruno, ergastolo per il ventenne Oriti che accoltellò il rivale in amore

Omicidio Bruno, ergastolo per il ventenne Oriti che accoltellò il rivale in amore

Alessandra Serio

Omicidio Bruno, ergastolo per il ventenne Oriti che accoltellò il rivale in amore

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giovedì 02 Aprile 2015 - 15:19

Si chiude con la condanna al carcera a vita il processo di primo grado per il giovanissimo che l'11 febbraio 2013, il giorno dopo una furibonda lite, accoltellò uccidendolo Andrea Bruno, poco più grande di lui. Al centro dei contrasti una ragazza contesa.

Ha vent’anni Sebastian Oriti, ed oggi pomeriggio ha sentito i giudici della Corte d’Assise di Messina pronunciare una pesantissima condanna a suo carico: l’ergastolo per l’omicidio del ventiquattrenne Andrea Bruno. In primo grado, quindi, si chiude con la sentenza di carcere a vita per Oriti, il ragazzino di Rocca di Caprileone che l’11 febbraio 2013 ha accoltellato mortalmente l’altro giovane. Secondo La Corte d’Assise di Messina (presidente Trovato) il ventenne è responsabile di omicidio premeditato, con l’esclusione dell’aggravante dei futili motivi.

Rigettata la richiesta avanzata dal Pm di Patti, Rossana Casabona, della detenzione in isolamento diurno per tre mesi. Oriti deve anche rispondere di danneggiamento e porto abusiva d’arma da taglio. Decise inoltre le provvisionali alle parti civili, madre e zia della vittima, ai quali dovranno essere corrisposti rispettivamente di 80 e 20 mila euro, mentre il risarcimento sarà quantificato e in sede civile. Disposta infine la trasmissione degli atti alla Procura per alcuni testimoni che hanno deposto in aula: si dovrà verificare se hanno mentito o meno.

La Corte d’Assise ha quindi accolto l’altra richiesta del pm, disponendo la trasmissione degli atti alla Procura per l’ipotesi di falsa testimonianza nei confronti di alcune persone chiamate a testimoniare. “Siamo soddisfatti per l’esito del processo – affermano i legali di parte civile Pippo Mancuso ed Alessandro Nespola, mentre a difendere l'imputato era Decimo Lo Presti E’ una sentenza che quantomeno fa giustizia anche se, per quanto preventivata e pesante, non potrà mai cancellare una tragedia così grande che ancora oggi turba la comunità di Rocca di Capri Leone”.

Alla base del delitto, secondo la ricostruzione emersa durante il processo, una ragazza contesa: tra i due giovani da tempo i rapporti erano infuocati e il giorno prima del delitto avevano litigato aspramente. La mattina successiva Oriti attese Bruno sotto casa e lo colpì con diverse coltellate. Oriti fu raggiunto poco dopo dai carabinieri nella sua abitazione ed arrestato.

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