"Messaggio per una scimmia che si crede un'aquila" del messinese Mimmo Oteri

“Messaggio per una scimmia che si crede un’aquila” del messinese Mimmo Oteri

“Messaggio per una scimmia che si crede un’aquila” del messinese Mimmo Oteri

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martedì 27 Marzo 2018 - 05:05

Romanzo d'esordio dello scrittore messinese che dipinge, con ironia e sagacia, pregi e difetti che dalla riva dello Stretto diventano universali.

Si può essere profondi senza essere noiosi? È questa la domanda che sembra permeare l’intero libro di Mimmo Oteri, classe 1990, scrittore messinese all’esordio con il suo primo romanzo: “Messaggio per una scimmia che si crede un’Aquila” edito da “Uno Editori”.

Un racconto audace, dove il sarcasmo del protagonista, il bisbetico, arrogante e cinico professor Battaglia, si alterna a quello del narratore in un gioco di invettive che non risparmia nessun aspetto della società contemporanea: dalla religione alla politica, dall’Università alla Massoneria. In questa cornice trova spazio il tema centrale del libro, ovvero l’Ego malato del protagonista che dovrà affrontare un affascinante viaggio ricco di ostacoli e avventure per ristabilire l’Armonia perduta.

Fin dalle prime pagine l’autore mette in chiaro che, come il suo protagonista, ne ha per tutti. Si inizia dall’università di Messina, dove tiene banco il primo dei tanti temi di impegno civile trattati. Oteri, che ha scelto proprio un professore universitario come protagonista, con una penna sempre irriverente e dissacrante, punta il dito contro la cattiva condotta di chi, invece di insegnare e rappresentare un virtuoso esempio di morale e rettitudine, è preoccupato soltanto di perpetuare il potere fin lì accumulato a danno degli studenti, vittime innocenti, costretti a subire qualunque angheria pur di poter strappare un misero diciotto. Si ride tantissimo mentre il narratore si prende gioco degli studenti raccontando in maniera del tutto politically uncorrect fatti e vicende di un sistema universitario che, per quanto descritto in maniera grottesca per ragioni stilistiche, purtroppo ahinoi poco si distanzia dalla realtà. Sul finire del capitolo c’è spazio anche per la più classica delle polemiche, quella sulle raccomandazioni e anche per un breve accenno a Parentopoli, tema molto caldo soprattutto a Messina.

La città natale di Oteri è al tempo stesso teatro delle sue invettive contro le istituzioni ma anche e soprattutto espressione dell’amore sconfinato verso la sua terra. Non sono rari i passaggi del libro in cui il narratore si sofferma sulla bellezza dei paesaggi naturali come quelli dello Stretto di Messina e del lago di Ganzirri, passando per i monumenti cittadini, splendida la descrizione nel quinto capitolo del campanile del duomo e del suo orologio astronomico.

Tornando ai temi di impegno civile, l’autore ha una predilezione per quello politico. E così ci si ritrova a leggere di un certo senatore Carmelo Lo Vecchio, sostenitore del “Partito per l’Indipendenza Siciliana”, oppure del candidato a sindaco Occhipinti (Accorinti) fino a giungere a tale Marcantonio Livornese a cui viene dedicato un intero capitolo: “Sua maestà l’onorevole”.

Alla pungente e caustica critica dell’autore non poteva di certo rimanere indifferente la Religione. Da non perdere “il viaggio in terra santa” dove il protagonista sarà alle prese con un convegno di fanatici cristiani. Per non parlare poi del quarto capitolo, dove il povero professor Battaglia, trascinato dall’istrionico amico il Barone Vittorio Amedeo Mancuso (in assoluto uno dei personaggi più belli), rischia quasi di diventare massone assistendo ad un vero e proprio rito di iniziazione. Le tematiche di carattere psicologico trovano spazio nella seconda parte del libro tramite una caratterizzazione precisa dei personaggi che accompagneranno il professor Battaglia verso la guarigione del suo ego bisbetico.

L’idea del libro nasce nel novembre 2016 quando l’agente letterario della Uno Editori Max Formisano contatta l’autore dopo aver letto gli articoli del suo blog. Dopo un’iniziale ipotesi di saggio si passa al romanzo, che viene ambientato a Messina, terra natale di Oteri, che pur vivendo da molti anni a Londra non ha smesso di amare profondamente la riva dello Stretto.

Non ho nulla contro l’Università o contro la politica- ci racconta Oteri- Quanto al primo caso sono quelli che credono di gestire un feudo che non posso vedere. Battaglia terrorizza gli esaminandi neanche dovessero affrontare la santa inquisizione ma poi c’è Spadaro che cerca di raccomandare la figlia di un suo amico. All’estero non è così. Io ho studiato all’Università di Southampton. I professori non hanno quell’aura di santità della quale sono imbevuti i professori italiani e soprattutto quelli messinesi. Non voglio fare di tutta l’erba un fascio e questo vale per tutte le altre critiche che rivolgo alla religione, alla politica e alla massoneria. Non sto dicendo che sono tutti in quel modo. C’è del buono in queste istituzioni, voglio solo prendere in giro le incongruenze di questi mondi”

Il protagonista del libro è il professor Battaglia, sempre arrabbiato, arrogante, presuntuoso, da dove nasce questa figura?

Mi serviva un personaggio che dovesse compiere un certo percorso spirituale. Non avrei potuto scegliere qualcuno che era in pace con sè stesso. Il cognome “Battaglia” non è un caso, mi sono ispirato ad una mia vecchia conoscenza. Nella seconda parte del libro i protagonisti compiono un autentico viaggio spirituale che passa soprattutto attraverso le loro debolezze. Sono temi che toccano qualunque persona in momenti diversi della vita. Con riferimento al viaggio del protagonista, tutti noi abbiamo dovuto fare i conti con una delusione cocente che ha condizionato la nostra visione del mondo. Da quel momento le cose cambiano e a seconda di come reagiamo a quel dolore le lenti attraverso cui osserviamo la realtà si oscurano facendoci precipitare sempre di più nell’angoscia e nella disperazione. Altri reagiscono invece con odio e rabbia diventando appunto cinici e stronzi. Molte storie bizzarre che racconto sono realmente accadute.”

Il libro sarà presentato in estate a Messina, in occasione del rientro per le ferie di Mimmo Oteri “Più che la solita presentazione vorrei si trattasse di un vero e proprio evento, magari all’aperto, dove passare qualche ora insieme in compagnia del libro e delle sue storie. Vorrei raccontare i retroscena, la genesi dei personaggi e degli aneddoti che li vedono protagonisti. Mi piacerebbe che questo mondo possa prendere vita, anche se in parte, grazie alle illustrazioni della mia ragazza, questo è già avvenuto. Per preparare il lancio del libro abbiamo realizzato una serie di BookTrailer dove con il mio accento sicilianissimo e il mio convinto tono da attore shakespiriano leggo alcuni paragrafi del libro. Sono divertentissimi. Potete vederli direttamente dal mio blog, SaggioImpertinente.it.

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