“Regali da uno sconosciuto - The Gift”, incubi dal passato

“Regali da uno sconosciuto – The Gift”, incubi dal passato

Tosi Siragusa

“Regali da uno sconosciuto – The Gift”, incubi dal passato

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martedì 22 Marzo 2016 - 23:06

Sulla rotta della decima musa: una famiglia borghese ed uno sconosciuto troppo prodigale nel thriller diretto da Joel Edgerton. Impressioni a cura di Tosi Siragusa

Il thriller “Regali da uno sconosciuto – The Gift”, diretto da Joel Edgerton, già recentemente con successo sugli schermi messinesi, è un movie tendenzialmente riuscito nell’obiettivo di produrre tensione nello spettatore e provocare qualche “salto sulle poltrone”.

Rebecca Hall continua a dare buone prove interpretative ed è convincente nel ruolo di Robyn, moglie del borghese Simon, egregiamente reso da Jason Bateman, con il quale inizia una nuova esistenza che dovrebbe essere stimolante, in un novello appartamento nella città natale del marito. Bella vita, bei vestiti, buone future prospettive, non bastano però a preservare dagli imprevisti, che si presentano sotto le spoglie di Gordo, un eclettico Joel Edgerton, ex compagno di scuola complessato di Simon. L’incontro occasionale fra i due darà luogo ad una vera e propria persecuzione da parte dello strano personaggio, ex sfigato, divenuto, come sembra, un adulto fallito e ultra problematico, che è anche sull’orlo di un divorzio. Gordo si impone alla giovane coppia e sembra mentire a ripetizione: pian piano, quello che diviene un ambiguo stalker, che genera panico nei coniugi – con i continui regali lasciati sull’uscio e i piccolo favori elargiti forzosamente – sottoponendoli a controllo e imponendo la propria presenza, lascia trapelare che il passato del “maritino” (anche il suo presente) non sono quelli che si vorrebbe far credere. C’è del marcio, insomma, e Robyn si troverà di fronte un compagno, nonché presunto padre del suo bambino, completamente diverso da chi credeva fosse, e sarà costretta a respingerlo. Le radici dell’invadenza di Gordo devono infatti rintracciarsi nel passato comune, che risale al periodo scolastico e a quanto allora occorso, che riemergerà drammaticamente. Peraltro, altri inquietanti elementi attuali nella vita professionale di Simon, metteranno in luce la sua vera malvagia natura.

La vendetta che Gordo ha attuato – comprensibile sul piano psicologico, ma non certo giustificabile, laddove a farne le spese potrà essere la stessa Robyn, di indole completamente diversa dal consorte – è davvero perfetta e lascerà per sempre nel dubbio il presunto personaggio vincente, che perderà lavoro e vita familiare (giustamente). Un’opera filmica gradevole, discreta, in conclusione, non certo però uno stalk-thriller indimenticabile.

Tosi Siragusa

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