"Vietato utilizzare l'acqua potabile per innaffiare orti, lavare auto e riempire piscine". Multe fino a 500 euro

“Vietato utilizzare l’acqua potabile per innaffiare orti, lavare auto e riempire piscine”. Multe fino a 500 euro

Carmelo Caspanello

“Vietato utilizzare l’acqua potabile per innaffiare orti, lavare auto e riempire piscine”. Multe fino a 500 euro

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lunedì 27 Luglio 2015 - 16:01

L’Amministrazione comunale corre ai ripari per far fronte alla sensibile riduzione della portata dei pozzi che alimentano i serbatoi d’accumulo del civico acquedotto ed al rilevante incremento del normale consumo di acqua potabile nel periodo estivo

Sanzioni pesanti per i cittadini di S. Teresa di Riva che fanno “uso improprio” di acqua potabile nel territorio comunale. Al fine di garantire le necessarie priorità all’uso domestico e civile, il sindaco, Cateno De Luca, ha firmato un’ordinanza per far fronte alla sensibile riduzione della portata dei pozzi che alimentano i serbatoi d’accumulo del civico acquedotto ed al rilevante incremento del normale consumo di acqua potabile nel periodo estivo. Il provvedimento vieta di “utilizzare l’acqua potabile proveniente dal pubblico acquedotto, per annaffiare orti e giardini privati, irrigare campi, lavare autovetture anche da fontane pubbliche, lavare spazi di aree private, riempire vasche e piscine private anche da fontane pubbliche e per ogni altro utilizzo improprio e diverso dalle normali necessità domestiche e produttive”. Inoltre non sono consentite “manovrare le saracinesche installate sulla rete degli acquedotti e sulle fontane pubbliche”.

De Luca evidenzia che “l’andamento stagionale e la situazione particolare impongono il rigoroso contenimento del consumo dell’acqua e la sua limitazione agli usi consentiti dalle condizioni generali e speciali dei contratti di somministrazione”. E che “l’acqua è unb bene pubblico ed esauribile il cui uso è quindi assoggettabile a regolamentazioni e a limitazioni in presenza di motivi speciali e di pubblico interesse”. Da qui l’invito “ad un uso razionale e corretto dell’acqua del civico acquedotto al fine di evitare inutili sprechi” e di “adottare ogni utile accorgimento teso ad attuare un risparmio idrico”. Per i trasgressori è prevista l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro, fatte salve più gravi sanzioni di carattere penale che potranno essere riscontrate nel corso delle verifiche.

Carmelo Caspanello

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