Di Napoli: “Vittoria meritata. Sono in ansia per la sentenza ma so di non aver fatto niente”

Di Napoli: “Vittoria meritata. Sono in ansia per la sentenza ma so di non aver fatto niente”

Marco Ipsale

Di Napoli: “Vittoria meritata. Sono in ansia per la sentenza ma so di non aver fatto niente”

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sabato 30 Gennaio 2016 - 17:54

Il mister elogia la squadra anche per quanto fatto vedere nel primo tempo, nonostante lo svantaggio parziale. Poi si proietta al processo Dirty Soccer, in attesa della sentenza che arriverà lunedì. La soddisfazione di Giorgione e Tavares che, insieme, hanno confezionato la rete decisiva

“Nell’intervallo ho detto ai ragazzi che avremmo vinto, anche se eravamo in svantaggio. Loro avevano fatto due tiri in porta e due gol, noi invece avevamo fatto la partita ma eravamo stati sfortunati e poco cattivi sotto porta”. E’ un Di Napoli sicuro di sé, quello che arriva in sala stampa a commentare la vittoria sul Monopoli. La sua previsione è stata rispettata. “Ce lo meritavamo, ero contento di ciò che avevamo fatto nel primo tempo, serviva solo fare quel qualcosa in più che è arrivato. Sono tre punti fondamentali per la nostra salvezza, in un periodo non facile, visto che la squadra è stata bersagliata dopo la sconfitta col Benevento che ancora ci pesa, non l’abbiamo digerita né dimenticata. Per questo voglio godermi la vittoria, la squadra ha reagito e meritato ampiamente. Se avessimo pareggiato ci sarebbe stato molto da recriminare”.

Poi il discorso si è spostato sulla sentenza in arrivo lunedì, nell’ambito del processo Dirty Soccer. “So di non aver fatto niente – dice Di Napoli -. Ho parecchia ansia e preoccupazione ma intanto sono felice per il progetto Messina, era convinto che poteva essere vincente, l’ho creato e cresciuto dal nulla, quando nessuno ci avrebbe scommesso un centesimo. Non lo faccio mai ma stavolta mi prendo dei meriti perché, insieme alla società, abbiamo scelto questi ragazzi che meritano complimenti”.

Ma cosa succederà in caso di sentenza negativa? “Farò appello e, intanto, la squadra dovrà dimostrare di saper andare avanti anche senza di me – risponde l’allenatore -, io non smetterò di stargli vicino. Sono ragazzi che mi hanno dato grandi soddisfazioni, nessuno poteva ipotizzare che finora avremmo raccolto 29 punti con tutte le difficoltà che c’erano. La società dovrà decidere cosa fare, se capirò che sarò scomodo me ne andrò, così come ho già fatto a Savona dopo una vittoria, tanto Messina resta casa mia e ci vengo a prescindere. Da giocatore sono stato uno stupido con grandissime qualità tecniche, ora il mio sogno è quello di arrivare più in alto possibile da allenatore”.

Sul tema è intervenuto anche il centrocampista Carmine Giorgione, autore di una prestazione maiuscola: “Il mister è un leader, tutta la squadra è fiduciosa e dalla sua parte. Intanto noi pensiamo a lavorare, abbiamo già la testa a Cosenza, poi si vedrà, Questa vittoria ci dà morale, ci mancano una decina di punti per arrivare all’obiettivo stagionale della salvezza. La squadra aveva fatto bene anche nel primo tempo, poi siamo ripartiti forte e non ci hanno più impensierito. Anche il pari di Ischia è stato positivo, un passetto avanti dopo la brutta sconfitta col Benevento. Ora gli avversari ci conoscono ed è più difficile, ad inizio campionato eravamo la sorpresa”.

La rete decisiva è arrivata ancora una volta da Diogo Tavares, che è subentrato ad inizio ripresa perché deve sempre fare i conti con i problemi fisici. “Purtroppo dopo tre mesi in cui non avevo mai fatto tutti i 90 minuti, è venuta una piccola infiammazione, roba di poco conto che, però, non mi ha permesso di allenarmi nella prima metà della settimana. Non essendo in condizione ottimale, giustamente il mister mi ha fatto partire dalla panchina. Ora spero di poter lavorare con continuità per raggiungere una buona condizione fisica e poter aiutare la squadra sempre dal primo minuto. Sono felice di aver segnato sotto la sud e dedico questo gol a tutti quei tifosi che ci seguono sempre allo stadio, anche perché l’ultima brutta sconfitta in casa non era piaciuta a nessuno”.

(Marco Ipsale)

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