Il mare di Barcellona bocciato da Legambiente. Villarosa: “Non è colpa del depuratore di Cantoni”

Il mare di Barcellona bocciato da Legambiente. Villarosa: “Non è colpa del depuratore di Cantoni”

Il mare di Barcellona bocciato da Legambiente. Villarosa: “Non è colpa del depuratore di Cantoni”

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martedì 28 Luglio 2015 - 11:37

Il deputato M5S è andato a verificare lo stato del depuratore dopo il passaggio di Goletta verde, che ha rilevato anomale concentrazioni batteriche nelle acque marine della città del Longano. Ma l'impianto è operativo ed efficiente, e le cause vanno ricercate altrove

Il passaggio di Goletta Verde sulle coste tirreniche ha suscitato diverse speranze e qualche timore nelle amministrazioni locali. Pur essendo una certificazione simbolica, quella del progetto di Legambiente è una tra le più rinomate. Così, quando Barcellona Pozzo di Gotto è stata bocciata per gli alti livelli di contaminazione batterica dei suoi mari, si sono scatenate le polemiche sulle possibili cause. Il principale imputato è stato il depuratore di contrada Cantoni; il deputato M5S Alessio Villarosa ne ha verificato le condizioni.

“Io per primo” – ha scritto Villarosa al termine della visita – “sono rimasto sorpreso dalla gestione di quello che credo sia uno dei migliori impianti della zona. Abbiamo parlato a lungo con i responsabili (che in questi anni hanno investito parecchio), che ci hanno spiegato un po’ quello che per loro succede, ci hanno anche espresso il loro disagio nel subire annualmente ogni genere d’attacco. Nonostante, a detta loro, l’impianto riceva ed abbia ricevuto parecchie visite sia dell’ARPA che delle varie forze dell’ordine (a differenza di molti altri impianti della zona) senza avere mai ricevuto sanzioni”.

Un impianto efficiente e moderno, dunque. E allora da dove vengono i valori rilevati da Goletta Verde? “Abbiamo ipotizzato” – continua Villarosa – “che la principale colpa sia di scarichi illegali sia privati che pubblici, e di altri impianti che non funzionano come dovrebbero. E perciò ci stiamo già muovendo, insieme ai ragazzi di Barcellona, e con l’aiuto dei miei colleghi nazionali e regionali presenteremo varie richieste d’accesso agli atti e cercheremo di mappare e di trovare buona parte (sempre se ci siano, bisogna usare cautela) di questi scarichi abusivi e di questi malfunzionamenti”.

Giovanni Passalacqua

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