Si è svolta questa mattina a Palazzo Zanca la seduto della V Commissione con delega alla Salute per discutere del problema della carenza di sangue nei reparti ospedalieri e pensare a proposte per risolvere questa emergenza.

Una carenza cronica, quella delle sacche di sangue a Messina, che nei mesi estivi si accentua, gettando in una vera e propria emergenza i vari reparti trasfusionali degli ospedali della città, costretti ad intercettare e a far giungere a Messina, sangue proveniente da altri luoghi.

Su questo tema, dopo la proposta del consigliere comunale Gioveni, si è svolta una seduta della V Commissione Consiliare con delega alla Salute, presieduta dalla consigliera Cecilia Caccamo, col fine di capire quali siano le criticità del sistema di raccolta del sangue a Messina ed individuare possibili soluzioni. Alla seduta sono stati anche invitati a partecipare i dirigenti delle unità trasfusionali del Policlinico e del Papardo, rispettivamente Andrea Alonci e Roberta Fedele; il presidente dell'Avis Messina, Francesco Previte ed infine Tony Saccà, presidente di Fasted Onlus Messina, un'associazione che si occupa dei malati di talassemia, una malattia ereditaria del sangue che comporta anemia, costringendo ai malati a sedute trasfusionali ogni 15 giorni.

Sono all'incirca 4.500 le sacche di sangue che annualmente vengono donate a Messina, un dato sconfortante si se pensa che annualmente, peri i più svariati motivi, i pazienti degli ospedali cittadini necessitano di circa 12.000 sacche di sangue. Una differenza di circa 8.000 sacche che, se si pensa alla popolazione messinese che si aggira ad oltre 200.000 abitanti, può essere colmata. Il quadro si fa ancora più sconfortante se si confrontano i dati di Messina, con, ad esempio, i dati di raccolta di una città come Ragusa, che, con poco meno di 80.000 abitanti, annualmente riesce a raccogliere all'incirca 37.000 sacche di sangue.

Il problema di tale carenza è innanzitutto culturale e di sensibilizzazione. Per questo è stato pensato di attivare al più presto campagne di sensibilizzazione al problema, attraverso cartellonistica, messaggi e video da trasmettere attraverso la tv locale, la radio, i social, i mezzi di stampa; ed anche attraverso incontri diretti con i cittadini: nelle scuole, nelle università, nelle sedi di lavoro, nelle associazioni sportive, nei CAG e nelle parrocchie, al fine di aggiungere un pubblico più vasto possibile. Si è anche pensato di iniziare con una giornata di sensibilizzazione a Piazza Unione Europea, in cui i membri dell'amministrazione ed i dipendenti comunali, saranno invitati, liberamente, a dare l'esempio donando il sangue.

Sono state avanzate anche proposte mirate ad incentivare maggiormente la popolazione alla donazione, come ad esempio l'aumento dei permessi per potersi recare a donare o anche degli sgravi fiscali sul ticket sanitario per i donatori. Tuttavia, questo tipi di incentivi non sono stati particolarmente visti di buon grado dai presidenti delle associazioni che temono il subentrare di altri interessi nel gesto della donazione che, per sua natura, è libero, volontario e gratuito.

Per far comunque seguito alle proposte avanzate, già nella prossima settimana, saranno avviati dei tavoli tecnici per discutere del problema con i vari assessorati (allo Sport, alle Politiche Sociali, al Bilancio, alla Pubblica Istruzione) e con esponenti degli enti, scuole, associazioni coinvolte, per definire delle strategie di azione, studiando anche modelli di successo come quello della città di Ragusa.

L'emergenza sangue è un problema serio e concreto che riguarda la vita di molte persone. Per diventare donatori basta essere in salute, aver compiuto i 18 anni di età e pesare più di 50 kg. Il personale qualificato dell'Avis di Messina riceve i donatori dal lunedì al sabato, dalle 7.00 alle 11.00. Per maggiori informazioni si può visitare il sito dell'Avis; e come recita uno slogan: "Dona il sangue. Salva una vita".