Diagnosi precoce per la lotta ai tumori del seno: al via il “Progetto Donna”

Diagnosi precoce per la lotta ai tumori del seno: al via il “Progetto Donna”

Sara Faraci

Diagnosi precoce per la lotta ai tumori del seno: al via il “Progetto Donna”

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giovedì 21 Febbraio 2013 - 12:42

Dal 25 febbraio sarà avviato il “Progetto Donna” presso l’Unità Operativa Complessa di oncologia medica dell’ospedale Papardo. Previsti esami mammografici di screening ma anche campagne informative e un’eventuale collaborazione con l’Università di Modena per i casi di carcinomi ereditari

Approda al Papardo il “Progetto Donna”. In un panorama regionale poco confortante che nonostante i suoi 3000 casi annui di carcinoma al seno detiene l’infausto record di sesta regione italiana ad aver attivato il minor numero di programmi di diagnosi precoce, la realizzazione di una rete medica di prevenzione organizzata in maniera organica e capillare, mostra un primo passo in avanti nella lotta al cancro al seno.

Un’iniziativa da accogliere con plauso se si tiene in conto il fatto che il carcinoma mammario è il tumore con la maggiore incidenza nella popolazione femminile e occupa il secondo posto tra le cause di morte, preceduto soltanto dalle malattie cardiovascolari.

Il programma che ha ricevuto il pieno sostegno del manager aziendale, Armando Caruso, potrà contare sul notevole supporto anche da parte dell’unità oncologica dell’ospedale, diretta dal dott. Vincenzo Adamo, che metterà a disposizione il personale e i locali del Day Hospital dalle 14.30 alle 17 per l’effettuazione di visite e screening che avranno luogo già a partire dal 25 febbraio e fino al 1° marzo.

Le visite, per un totale di circa 50 al giorno, saranno accompagnate da una valida opera di informazione sui fattori che spesso si associano e agevolano il presentarsi della patologia, quali storia familiare, ereditarietà, stile di vita e densità del tessuto mammario. Nel corso della stessa settimana la diagnostica senologica dell’ospedale, sotto la responsabilità della dott.ssa Sacca, sarà impegnata negli screening alle donne di età compresa tra i 49 e i 69 anni.

Un’insieme di attività che fa tesoro delle statistiche elaborate nel corso degli anni ’90 che hanno dimostrato l’indiscutibile incidenza della precocità di diagnosi sull’esito della malattia, suffragando le raccomandazioni mediche alle donne ultracinquantenni a sottoporsi a mammografia con cadenza biennale e a quelle di età compresa tra i 40 e i 50 anni, a compiere l’esame ad intervalli da pianificare in base ai fattori di rischio.

Ma il progetto non si arresta alla mera prevenzione. Al primo step se ne affiancheranno altri che potranno prevedere una valutazione di counselling e specifici test genetici eredo – familiari in collaborazione con l’Oncologia Medica dell’Università di Modena, rinomato centro di riferimento nazionale per i tumori ereditari.

Una battaglia, quella al cancro del seno, che non conosce tregue e che si prepara ad affrontare il 2013 munita degli strumenti ottimali. Le stime prevedono in fatti che questo nuovo anno porterà con sé ben 46.000 nuovi casi di carcinoma alla mammella con un’irrisoria percentuale dell’appena 1% nella popolazione di sesso maschile.

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